La formula giusta

Dicono le donne curde che l’autodifesa è garanzia della nostra libertà.
Probabilmente hanno ragione. Una ragione suffragata dal loro agire nella realtà, dalla loro resistenza e soprattutto dal fatto che il patriarcato si combatte pensando e combattendo per una società che non ricrei il terreno sul quale si riproduce.
Una società senza stato ed ecologicamente sostenibile.
Sprofondiamo giorno per giorno nelle chiacchiere più ipocrite, che sia intorno al terrorismo o alla violenza contro le donne, senza riuscire a capire da dove questi “fenomeni” vengano, perchè, ci inducono a non capire la natura e l’origine dei problemi; importante è uniformarsi nei giudizi, nella definizione dei nemici o delle azioni da supportare…

Che cosa abbiamo capito se la statistica ci dice che fra i/le giovani, dal 19% al 22%, si dichiara che quello che accade in una coppia non deve interessare gli altri, oppure che il 32% dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni, affermi che gli episodi di violenza vanno affrontati all’interno della mura domestiche, oppure ancora che l’aspetto istintivo legato alla violenza e il raptus momentaneo è per il 25% giustificato e legittimato dal “troppo amore”, oppure dal fatto che le donne siano abili a ‘esasperare’ gli uomini e che gli abiti succinti siano troppo provocanti, attribuendo, quindi, alle donne la responsabilità di far scaturire la violenza?
Argomenti che ci portano continuamente indietro, ancora al prima di enunciare che “il personale è politico”. E ormai dovremmo anche aver capito che non è la delega all’istituzione che ci porta fuori dalla violenza contro di noi. Anzi. Tutto l’ambaradan di discorsi e leggi sulla violenza sono serviti a manovre securitarie allo stesso modo in cui l’agitazione a reti unificate del terrore servirà a globalizzare uno stato di polizia che per noi si tradurrà in ulteriore violenza.
Ci vuole la formula giusta per uscirne.
Le donne curde propongono l’esperienza del confederalismo democratico nelle aree delle terre liberate dallo stato e dal califfato e l’autodifesa e l’autogestione dei corpi liberati dall’isis e dal patriarcato.
Quale migliore condivisione per questo 25 novembre? Qui un loro testo e qui l’appello per una manifestazione a Milano per il 28 novembre contro la violenza maschile e al fianco delle donne kurde!

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