Archive for the ‘Femminismo’ Category

Alpin jo mame… contr’ordine commilitoni!

giovedì, Marzo 16th, 2023

Accidenti! E adesso chi glielo dice a Di Piazza, sindaco di Trieste, che gli alpini parlano la lingua femminista #controlemolestie?

Lui, che se una donna non apprezza un …che bel paio di gambeche bel culoche bel paio di Ѡchissenefrega! … Siamo maschi… w gli alpini, w gli alpini!

Ahilui, mumble e rimumble, le alte cime degli alpini hanno realizzato che uscire sulla stampa più per denunce di molestie che per orgoglio di bontà non giova, perciò, anche se, sui fatti di Rimini 2022, ribadiscono di non aver niente di cui scusarsi, –bontà loro-, producono un manuale di consapevolezza, scritto da donne per uomini con la penna sulla testa.

Le autrici, di dichiarata fede alpina e femminista, buttano giù un abc di quello che dovrebbe essere un comportamento normale fra esseri umani di sesso diverso.

Cosa fare e non fare, dire e non dire ecc. insomma una sorta di scoperta dell’ acqua calda delle relazioni umane.

Giova, non giova? Di sicuro ripara.  (altro…)

Psicopatologia del patriarca

venerdì, Marzo 18th, 2022

Disse il patriarca della chiesa ortodossa Kirill, fedelissimo di Putin, che la guerra in corso è una guerra metafisica.

Nel suo sermone l’operazione militare in Ucraina è una guerra del bene contro il male, male rappresentato dall’occidente ormai preda della corruzione incarnata nei gay pride a sottintendere tutto ciò che, come questo, è opera del demonio, un segnale dell’apocalisse.

Il diavolo ha riso di noi” disse, sempre lui, dieci anni fa alla performance ‘indemoniata’ delle Pussy Riot nella chiesa di Cristo salvatore.

Era il 2012 e il gruppo punk femminista tentò di intonare una preghiera punk contro la rielezione di Putin e contro il patriarca Kirill che credeva più in Putin che in Dio.

Dieci anni dopo eccoli qua, l’uno a benedire e a dare spessore morale alla guerra dell’altro. (altro…)

Variante ecofemminista

lunedì, Marzo 8th, 2021

Se non fosse una tragedia, questo sarebbe il momento buono per seguire in tempo reale l’evoluzione delle specie.

Con Sars-cov2 è così; la replicazione veloce, quantitativa e globale, la pressione selettiva, generano mutazioni e varianti; molte insignificanti, alcune viralmente vantaggiose.

Iniziò la variante 20A.EU1 identificata in Spagna e poi diventata prevalente in Europa; poi la variante inglese, la variante sudafricana, la variante brasiliana; mutazioni della proteina spike attraverso la quale il virus si lega alle cellule e che lo rendono più infettivo, più capace di penetrazione, delle volte più difficile da bloccare per gli anticorpi.

D’altra parte, ogni persona infetta è un’occasione per il virus di reinventarsi, migliorare fitness, aumentare il proprio successo.

Così per i virus e per tanta parte della natura; le specie si evolvono così; Darwin lo aveva intuito, osservato e descritto. Il 12 febbraio, Darwin Day, una delle tante iniziative celebrative aveva il titolo: “la bellezza maledetta dei virus”. Appunto.

Circa un anno fa pandemia ha fatto rima con infodemia; valanghe di informazioni caotiche sul virus, il suo funzionamento, la sua origine, la sua persistenza, il suo evitamento, il nostro comportamento… (ne abbiamo parlato qui); ora lo stesso con la questione vaccini; infodemia vaccinale; vaccinemia, potremmo dire; che sembra pure una malattia del sangue… Comunque è caos.

Effettivamente non sappiamo di che cosa dovremmo preoccuparci di più: se per il vaccino che non ce n’è abbastanza, che quindi non si riesce a vaccinare tutt*; che non si riesce a fare i richiami o che i richiami si fanno troppo tardi; che di due se ne può fare uno, ma che poi il vaccino non dà immunità a lunga scadenza e nemmeno serve contro le varianti, anzi, il vaccino non serve proprio, poi ti fa ammalare, poi in realtà è un grande esperimento biopolitico su scala di massa, infine siamo tutti cavie; diventeremo tutti ogm e il vaccino è un veicolo di controllo per il nuovo ordine mondiale. (altro…)

InFELTRIti del 25 novembre

mercoledì, Novembre 25th, 2020

Eh si, anche la provocazione stufa e anche il gioco delle parti che ne consegue.

Il solito Feltri naturalmente se la gioca alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Si butta a pesce sul caso Genovese, l’imprenditore accusato di sequestro e stupro durante un party nella sua casa al centro di Milano; per capirci: quello che ha detto che si coca da anni e perciò: ”perdonalo perché non sa quello che fa”…

Ecco; sull’incapace di intendere e di volere ma capace di agire (leggi stuprare), l’editorialista sbrodola la sua opinione che, guarda un po’, è su di lui, ma attraverso lei cioè la ragazza che ha denunciato la violenza.

In primis, “…è stata ingenua” perché “i cocainomani vanno evitati”; un analogo del “non uscire da sola di notte”, “non vestirti provocante”, non fare questo, non fare quello ecc. La sequenza dei divieti.

In secundis segue tutto il catalogo delle attenuanti per lui ed aggravanti per lei, perché è lei a non aver rispettato i ‘divieti’ e perciò “se l’è cercata” e via di seguito… risparmiamo il vomitevole dettaglio che peraltro conosciamo bene in tutte le sue formulazioni… infine c’è la tirata d’orecchi ai genitori (che non hanno tenuto a casa una diciottenne! Hiii hiii).

Ce maraveis! Feltri vive sul Pianeta Patriarcato, che altro? (altro…)

Donne della Sorellanza

lunedì, Agosto 19th, 2019

Che bello poter dire: “Di me si prendono cura le mie amiche!” perchè le amiche, infine, sono sorelle.

E quando il patriarcato nella sua espressione più brutale, separa, picchia, uccide… “Sorella, io si ti credo, non sei sola”. Un senso di solidarietà che unisce e unendo, diventa una forza.

Questo succede a Città del Messico ed in altre 39 città del paese. Una manifestazione per chiedere giustizia per il caso di un’adolescente di 17 anni violentata da 4 poliziotti nel municipio di Azcapotzalco. Al momento di ricevere la denuncia di violenza, il Pubblico Ministero non ha applicato il protocollo stabilito per le violenze sessuali e le prove, realizzate giorni dopo, non hanno prodotto risultati; l’indagine è stata resa meschinamente pubblica e dunque la giovane è stata bersagliata da minacce che l’hanno costretta a ritirare la denuncia. I 4 poliziotti sono stati sospesi dall’incarico ma nessun’ altra misura è stata applicata, né nessun’altra prova cercata. … infine la governatrice della capitale eletta tra le fila del partito “progressista” ha aperto un’indagine contro le femministe.

Qui la narrazione della manifestazione.

Glitter fucsia o reggiseni appesi, un filo che scorre nella solidarietà, di là e di qua, da lontano e da vicino, dappertutto dove la donna è cancellata, normata, eterodiretta; dove la Sorellanza diventa un grido di autodeterminazione.

3 agosto: giornata di solidarietà e lotta con le donne yazide

mercoledì, Agosto 2nd, 2017

Condividiamo l’appello lanciato dalla Conferenza Internazionale delle Donne Yazide. L’appello è per una giornata internazionale di iniziativa contro il femminicidio nel ricordo del genocidio perpetrato dallo stato islamico (IS) sulla popolazione yazida della città irachena di Sinjar.

Le donne sono quelle che hanno subito di più la deportazione con stupri, torture e schiavitù sessuale e con il femminicidio come elemento portante del genocidio finalizzato all’annientamento di tutta la comunità.

Così, nell’indifferenza e spesso nella dimenticanza, si ripete nella storia l’uso del femminicidio come strategia politica, come arma utilizzata a fini di terrore, sradicamento, epurazione etnica.

Karima Guenivet ci aiuta a ricordare: Durante l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq nel 1990 più di 5000 donne kuwaitiane sarebbero state violentate. Dal 1991 iniziano le ostilità nella ex Jugoslavia, così come inizia non solo l’uso dello stupro, ma anche delle gravidanze forzate, a fini di epurazione etnica. Nell’aprile 1994 lo stesso schema si ripete in Ruanda, dove, secondo i rapporti dell’Onu, circa 50000 donne sarebbero state violentate, torturate, mutilate o uccise. In Algeria e in Afghanistan altre donne subiscono la stessa sorte, non più in nome di una politica di epurazione etnica o di una volontà di sradicamento, ma in nome della jihad. (altro…)

Solidarietà a Non Una di Meno – Pisa

giovedì, Maggio 25th, 2017

Questa è la notizia che riprendiamo da Dinamo Press: Alle 8:00 circa di stamattina, a Pisa, polizia e digos hanno sgomberato la Mala Servanen Jin Occupata – Casa delle Donne che combattono, spazio femminista aperto l’8 marzo a seguito della giornata di sciopero delle donne, che ha visto a Pisa un corteo partecipatissimo invadere le strade della città.

L’ex centro di accoglienza di via Garibaldi è stato sottratto dallo stato di abbandono in cui era lasciato dal Comune di Pisa e dall’Usl per divenire luogo di discussione, ascolto e aggregazione attorno ai temi della salute e dei servizi, caratteristici del percorso Non Una Di Meno.
“Una Casa dove noi donne che ci ribelliamo ad un sistema di servizi sociali autoritario possiamo trovare soluzioni stabili alle nostre emergenze socio-abitative, liberandoci da giudizi e umiliazioni, dal ricatto di perdere i nostri figli o i pochi sussidi da elemosina.”
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Mai state pacifiste

lunedì, Maggio 8th, 2017

Come non condividere questo importante ed illuminante scritto di Dilar Dirik?

Il pacifismo – o passivismo? – femminista (Dilar Dirik)

Domani è la giornata internazionale delle donne. Di fronte all’ondata sempre crescente di femminicidi, violenza sessuale e cultura dello stupro, dobbiamo affrontare la questione dell’autodifesa delle donne.
Quando alcune donne bianche celebrano la non violenza dei cortei delle donne contro Trump, per poi posare di fronte alla macchina fotografica con i poliziotti, quando la violenza per mano di quest’ultimi colpisce nello specifico soprattutto persone di colore, quando i nazi-punchers (chi risponde con un pugno a un nazista) vengono accusati di essere uguali ai fascisti, quando le femministe in situazioni di relativa sicurezza accusano di militarismo le donne militanti del Medioriente che devono far fronte alla schiavitù sessuale dell’Isis… dobbiamo problematizzare il concetto liberale di non violenza che lascia da parte i sistemi di potere e i meccanismi di violenza strutturale che vi si intersecano. (altro…)

Fertility day: figliare figliare figliare!

giovedì, Settembre 1st, 2016

femm66Ieri abbiamo letto del Fertility Day lanciato per il 22 settembre dalla ministra Lorenzin.

Poi abbiamo letto le tante e varie critiche a questa oscenità.

Oggi la ministra dice che se la campagna non è piaciuta, si tratterà solo di rimodularla.

Perciò la ministra insiste con questa iniziativa che non è brutta per come è fatta, ma soprattutto perchè è fatta. (altro…)

Fini per altri fini

martedì, Agosto 23rd, 2016

Antipatie27C’era un articolo di Massimo Fini sul Fatto Quotidiano di sabato che prendiamo a prestito perchè ci sollecita un pensiero che ci sta a cuore.

L’articolo lo si trova anche qui, nel magazzino degli scritti dell’autore.

Dopo una lunga prolusione in musica, “il nostro” mette in scena le paure ed i disorientamenti coniugati nella prospettiva politica fascio-destrorsa di chi mal sopporta omosessuali, donne autodeterminate ed immigrat* perchè minacciano l’integrità e l’esistenza del solito maschio bianco occidentale.

Insomma, un po’ di schifezzuole condite con un citazioni musicali per arrivare ad evocare la fifa per il calo della “natività” occidentale, così la chiama lui, scesa a livelli bassissimi mentre Gli altri, quelli che tanto temiamo, fanno figli come conigli ed è impensabile di spazzarli via tutti a colpi di droni. Prima o poi ci sommergeranno. (altro…)

Integrazione disintegrata

domenica, Agosto 21st, 2016

femm65Dice Merkel che il burka è un ostacolo all’integrazione.

Perchè, supponiamo, nel suo pensiero, ma anche in quello di tant* altr*, l’integrand* dovrebbe assomigliare, assumere, essere come o uguale all’integrat* .

Perciò supponiamo che l’integrazione debba passare per la demolizione dell’identità propria e dell’assunzione dell’identità altrui.

Tutto questo discutere su burka, burkini, velo e non velo (o qualsiasi altra connotazione religiosa, culturale, sociale) ci riporta di fatto a questo: chi vuol essere integrat* deve sostanzialmente assomigliare a noi integrator* ed integrati*

Cosa impossibile, ovviamente.

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Lezione di femminismo, … e molto di più

domenica, Novembre 9th, 2014

fonte: http://www.retekurdistan.it/

Salvavita

venerdì, Agosto 29th, 2014

femm64Sì, è vero, dire sempre la verità è una gran cosa, ma le bugie delle volte ti salvano la vita.
Nel senso che ti permettono di sfuggire, se pur con l’inganno, dalle grinfie di chi ti vorrebbe assolutamente conforme ai suoi progetti, alla sua morale, alle sue tradizioni precipitandoti in conflitti duri, talvolta drammatici.
E’ bella questa storia autobiografica narrata da Nadia P. Manzoor; a lei le bugie hanno permesso di mettersi in una terra di nessuno, fuori dalla tradizione di famiglia e dagli input socio culturali, in osservazione ed in ascolto delle proprie propensioni per poter arrivare alla verità che più conta: a non ingannare se stessa.
Nel sistema dell’apparire e dell’obbedire la menzogna è strutturale; è l’attribuzione di identità, dentro o fuori la tradizione …. e perciò riguarda tutte.
Qualche onesta bugia per prendersi il tempo di dire che noi siamo quello che vogliamo noi.

Fai la cosa giusta

domenica, Luglio 27th, 2014

femm63che poi è la cosa più difficile. Che poi la cosa da fare, intanto, deve essere “giusta” per sé.
Noi potevamo essere e dirci “femministe” perchè era (e in parte lo è ancora) la dimensione psichica, fisica, etica o che altro… che ci fa sentire bene; è il nostro modo di interpretare il mondo.
Ma è il “nostro” modo, a sua volta declinato in “ecofemminismo”; ed anche questo è il “nostro” ecofemminismo; cresciuto sulla nostra esperienza e sensibilità…
Oggi leggiamo di questo “Women against feminism” riportato da Repubblica ed argomentato e commentato qui da Eretica.
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Rosaria

lunedì, Aprile 21st, 2014

femm62Oggi, tornando a leggere di Rosaria Aprea, delle botte ricevute, di nuovo, dall’ex compagno, siamo tornate a rileggere, qua e là, delle sue vicende attraverso le quali anche noi l’abbiamo conosciuta.
Picchiata dal compagno nel 2013 al punto di vedersi spappolata la milza, poi asportata e rioperata per una grave emorragia interna, disse che lo perdonava, che avrebbe voluto tornare con lui.  Poi, intervistata in questo o quel programma, disse anche altre cose,  cose ambivalenti ed oscillanti tra perdono, denuncia, amore, ribellione.
Ma siccome era il periodo della campagna governativa del ddl contro la violenza di genere, della denuncia obbligata, dell’autoconsegna alla tutela giudiziaria, allora, Rosaria ed il suo perdono fecero scalpore e  molt* ne parlarono sottintendendo che faceva male, molto male a mantenere quell’atteggiamento.
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Le quote rosa vanno in bianco

lunedì, Marzo 10th, 2014

femm61La politica istituzionale in Italia ha un che di grottesco tutto suo, particolare.
Questa delle quote rosa ne è un esempio.
Oggi 90 deputate si sono presentate al lavoro in bianco a sostegno della norma sulle quote rosa che avrebbe dovuto essere inserita nella legge elettorale.
A quanto pare poi, le quote da assegnare non erano nemmeno fifty fifty, ma 60 per lui e 40 per lei!
Quindi, non solo l’umiliazione di dover ammettere che le donne vanno considerate per legge; ma pure per legge che tira al ribasso.
E poi, anche la norma al ribasso, nel segreto dell’urna viene bocciata! A dimostrazione che un conto è il quaqqauraquà su donne democrazia diritti e un altro il culo sulla poltrona.
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Kapitale umano

lunedì, Febbraio 24th, 2014

noisiamoqui344Ieri l’Istat ha diffuso i dati su quanto valgono le rotelline del sistema che dovrebbero far marciare la baracca.
Loro lo chiamano “capitale umano”, e già con questo ti danno l’idea di che cosa sei dentro questo contesto; contabilizzato/a per il reddito che produci, che poi, per loro, corrisponde a quello che vali.
E pure ci dicono che le donne valgono di meno. Sai che sorpresa!
Valgono di meno perchè producono non ‘market’ cioè generano beni e servizi ceduti e fruiti gratuitamente, quello che noi chiamiamo lavoro di cura e lavoro domestico. Nello stock totale di capitale umano perciò le donne valgono metà di un uomo, -e sono dati del 2008-; quando ancora la crisi  non ci aveva rispedite a casa a generare ancora di più fuori mercato beni e servizi fondamentali e gratuiti che abbasseranno ancora di più il nostro valore di mercato.
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Un Popò di memoria

venerdì, Febbraio 7th, 2014

femm60Le Pari Opportunità del consiglio regionale del FriuliVeneziaGiulia  hanno in piedi un progetto di Archivio della Memoria delle Donne; come lo descrivono loro: “il progetto promuove la conservazione della storia delle donne della regione: testimonianze scritte spesso abbandonate, disperse e frammentate. Il periodo storico interessato va dal dopoguerra ad oggi.”.
C’è una scheda di adesione al progetto attraverso la quale si aderisce e si mette a disposizione notizie, accessi ecc.  al proprio archivio.
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Contributo per la Coordinamenta

lunedì, Dicembre 16th, 2013

 

femm59Nell’impossibilità di essere presenti all’incontro “Questioni di genere nella sinistra di classe” organizzato da Coordinamenta Femminista e Lesbica a Roma sabato 14 dicembre, abbiamo pensato un  contributo di riflessione e discussione che abbiamo mandato alle Coordinamente proponendo una specie di percorso di lettura in quattro tappe da problematizzare, disarticolare, decostruire insieme a tutte le donne presenti.
Il filo conduttore di questo percorso è la condizione di prigionia ma anche ciò che è possibile sviluppare in questa condizione per resistere alla reificazione, all’annullamento, alla morte in vita e addirittura le forme evolute di relazione, di solidarietà e di condivisione che proprio vivendo questa condizione si possono inventare e praticare (forme spesso più evolute che nella vita “libera” di fuori).
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Culicidi

venerdì, Dicembre 13th, 2013

femm58Sarebbe Culicidae, la famiglia delle zanzare, ma ci va bene italianizzato per via di un’altra assonanza per accennare ad una trasmissione, quella di Radio24 “La zanzara” che sembra essere specializzata nell’estrapolare il peggio possibile dalle persone che intervista. Oppure è specializzata nel trovare persone che hanno soltanto il peggio da dire sicchè si ascolta, si polemizza, si discute a livello di culicide; tre gangli nervosi sì e no.
Oggi leggiamo delle esternazioni di quella meraviglia di Mirigliano,giornalista del Tg3 quella di “Sposati e sii sottomessa” che aggiunge altre perle programmatiche per la vita delle donne, tipo: se sei incinta devi essere costretta a partorire.
Come si eserciterà la costrizione, non è dato sapere; in ogni caso abortire deve essere proibito e non parliamo poi delle relazioni omosessuali; -sia lode a Putin- perchè i gay sono geneticamente modificati.
Parole di donna dop. Punture di zanzara: o ti gratti o tiri il flit.