Archive for the ‘Nostra la terra’ Category

Così, tanto per sapere

martedì, Marzo 21st, 2023

E’ uscito il sesto rapporto dell’IPCC, Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.

Per farla breve, è l’ultimatum della scienza alla politica; o si riesce a contenere il riscaldamento globale oppure, a breve, la situazione sarà al punto di non ritorno.

A breve vuol dire 7 anni circa…Le emissioni di gas serra derivanti principalmente dall’uso di combustibili fossili, devono raggiungere un picco al massimo nel 2025, quasi dimezzarsi entro la fine di questo decennio e azzerarsi a partire dal 2050.

Il Domani ci ricorda che lo studio è stato pubblicato “… mentre in Italia arrivava un nuovo rigassificatore, negli Stati Uniti era stato approvato un nuovo immenso giacimento di petrolio in Alaska e in Cina sono in fase di autorizzazione 168 nuove centrali a carbone.” E, possiamo aggiungere noi, mentre la Regione FVG sta lavorando (loro dicono di no, ma le evidenze smentiscono) ad una arcisuperultra acciaieria da insediare a S.Giorgio di Nogaro, fronte laguna.

Ma quella sarà green…( 🙂 🙂 🙂 !!! ) dicono sempre loro, a fronte di un progetto che, dicono non esistere.

Avessero ascoltato Eunice!
(altro…)

Arrivederci alla prossima

lunedì, Maggio 24th, 2021

Israele- Gaza: regge la tregua, dopo 11 giorni, dalla notte di giovedì 20 maggio.

L’“Operazione guardiano delle mura” è si è fermata dopo 230 morti palestinesi e 12 israeliani; 20 per ogni uno, più o meno.

Stop per il momento; fino alla prossima.

Israele ama dare titoli alle sue operazioni guerresche; una volta avevano nomi tipo “Arcobaleno” (2004), “Prime piogge” (2005) o “Piogge estive” (2006) oppure “Nuvole d’autunno” (2006) oppure ancora “Inverno caldo” (2008)… nomi da foto paesaggistiche con orizzonti di distruzione e morti invece che montagne e tramonti; cinismo e crudeltà allucinanti.

Poi c’è stata la più punitiva tipo “Piombo fuso” (2008-2009) e successivamente, è iniziata le sequenza di quelle con titolo difensivo tipo “Pilastro di difesa” (2012), o “Margine protettivo” (2014)… fino al “Guardiano delle mura” di questi giorni.

I nomi sono una sintesi, un significato, conferiscono un senso alla cosa. (altro…)

Anno 35 D.C. – mettere al mondo mostri

venerdì, Aprile 30th, 2021

Un recente studio pubblicato su Science ci informa che nei figli e nelle figlie dei sopravvissuti all’incidente nucleare di Chernobyl 35 anni fa, non si riscontrano mutazioni nuove, geneticamente trasmissibili, attribuibili alla quantità di radiazioni dalle quali furono colpiti i genitori che a quel tempo abitavano nel raggio di 70 km dalla centrale.

Lo studio ha riguardato figli e figlie nati/e qualche mese dopo o molto tempo dopo quel 26 aprile 1986.

Altri furono invece i dati raccolti dall’OMS nel periodo dal ‘91 al ‘97; lì si riscontrava che i bambini con neoplasie aumentarono del 46%, con anomalie congenite del 37%, con malattie del sangue del 97%. Altri dati ancora, riportati l’anno scorso su bambini/e nati/e dal 2007 a oggi registravano 1.442 nuovi casi di tumore, di cui 313 di leucemia, 136 del sistema nervoso, 71 di linfoma di Hodgkin, 71 di linfoma di Wilms, 24 di linfoma di Burkitt, 23 di Retinoblastoma.

L’abstract dello studio pubblicato su Science suggerisce, a conclusione, che mancano prove per un effetto sostanziale delle radiazioni sui DNM (mutazioni de novo) germinali nell’uomo, suggerendo un impatto minimo, trasmissibile geneticamente, sulla salute delle generazioni successive.

Che dire? I/le figli* si ammalano, talvolta muoiono, ma con le cellule germinali intatte.  (altro…)

Acqua in bocca

martedì, Agosto 25th, 2020

Alle 15,41 del 17 agosto 2020 c’erano 54,4 gradi C°, questo nella Death Valley in California; la più alta temperatura mai registrata sulla Terra da cento anni a questa parte.

Sul Corriere che riporta la notizia, c’è la foto di una turista che ride raggiante davanti al termometro che arrotonda a 56 C°.

Al’è pûc ce ridi, c’è poco da ridere.

Neanche una settimana dopo, abbiamo notizia che in Groenlandia lo scioglimento dei ghiacciai è arrivato al punto di non ritorno.

Per capire bene cosa questo significhi basta leggere l’articolo del Corriere → qui. (altro…)

Una mostra per l’estate

mercoledì, Agosto 12th, 2020

Circondati da mostri politici (1 e 2), come siamo, c’è una mostra che a molti farebbe bene vedere.

Quella con le foto di Alessandro Grassani in corso a San Vito al Tagliamento (qui le coordinate).

Con le immagini descrive la tragedia dei profughi ambientali; racconta cheLa migrazione ambientale è un ordigno inesploso: in futuro l’intero pianeta dovrà fare i conti con questo grave problema economico e sociale. Nel 2050 una persona su 45 sarà un migrante ambientale – complessivamente 200 milioni di persone…”

Durante i primi sei mesi del 2019, secondo IDMC (Internal Displacement Monitoring Centre) ci sono stati oltre 950 eventi meteorologici estremi che hanno determinato lo sfollamento di 7 milioni di persone; il numero più alto mai registrato. (altro…)

Dal Pignarul al Pyrocene

giovedì, Gennaio 16th, 2020

Le catastrofi ci ispirano.

Talmente pregnante è il segno lasciato sul pianeta dalla specie umana che la definizione “Olocene” non è più soddisfacente.

Si è proposto “Antropocene”, poi ritenuto troppo generale ed ingiusto rispetto al più preciso “Capitalocene”; ma anche questo meglio caratterizzato con un più ‘rivoluzionario’ “Plantationocene”, quello che ha portato la sua parte di sconvolgimenti planetari con il colonialismo cui ha fatto seguito il razzismo ecc. ecc.; ma perchè non pensare anche ad un più positivo e speranzoso Chtulucene, così come proposto da Donna Haraway… oppure ecco, in questi giorni di fuoco, che dire, se non “Pyrocene”?

E’ quello che propone Stephen J. Pyne.

La rivista “Internazionale” del 10/16 gennaio 2020, nel retro copertina propone due foto: una con gli abitanti di Malua Bay, Australia, in fuga dal fuoco in cerca di riparo sulla spiaggia; l’altra di Jakarta, Indonesia, con uomini nell’acqua fino alla cintola nelle strade allagate per l’alluvione che ha ucciso sessanta persone e ne ha sfollato 170mila per via della pioggia caduta fra il 31 dicembre ed il primo gennaio, praticamente in una notte. Proponiamo l’Hydrocene? Eh certo perchè l’acqua, in forma di ghiaccio ed in tutti gli altri suoi stati fisici ha conformato il pianeta tanto quanto il fuoco anche se, secondo Pyne, nell’interessante articolo che trovate qui: , c’è il fuoco nel nostro orizzonte più prossimo. (altro…)

Jinwar – Free Women’s Village – Rojava

mercoledì, Ottobre 9th, 2019

Riprendiamo da facebook e traduciamo: un messaggio da parte delle donne di Jinwar.

Come donne di Jinwar vi stiamo mandando questo saluto e questo appello. Come avrete saputo, le minacce turche di iniziare un’offensiva nel Nord Est  della Siria (NES) si sono intensificate.

Questo tentativo di occupazione è un attacco diretto ed esistenziale sulle nostre vite, sul nostro significato di esistenza, la nostra società, le nostre conquiste e lotte come donne.

Jinwar è solo uno degli spazi che sono in pericolo di sparire nel caso di una occupazione turca. Il villaggio si trova vicino al confine turco ed è l’Autonoma Amministrazione del NAS che è stata ufficialmente fondata nel 2014n come progetto politico multietnico, radicato nella lotta storica del popolo curdo per il riconoscimento politico, di uguaglianza, e di democrazia. (altro…)

E ora chi pettinerà Sedna? La Groenlandia che tutti vogliono.

mercoledì, Agosto 21st, 2019

Dunque Trump vuole comprare la Groenlandia. La Cina, in parte l’ha già comprata con forti investimenti, aereoporti e miniere.

La Groenlandia è una delle ultime colonie del pianeta, per la sua ricchezza di uranio, terre rare, oro, rame, zinco, idrocarburi… insomma di tutto quello che fa gola ai predatori del mercato globale.

Ma la Groenlandia è la terra del popolo Inuit, parola che significa semplicemente “umani”. E, a leggere delle connotazioni della loro cultura, sembra veramente un popolo molto più “umano” di quanto certa umanità occidentale abbia evoluto nella sua storia.

Loro non possiedono il concetto di possesso o proprietà privata con riferimento tanto a cose materiali, quanto a persone.

Loro sono abituati ad autogestirsi, non hanno capi e faticano a concepire l’idea di una struttura politica che regoli la loro vita dall’alto.

Loro educano i/le bambin* con molta cura e i piccoli, pur ricevendo attenzioni continue, crescono liberi di fare di tutto privi di inibizioni e di limiti imposti ed ignari dei concetti di punizione e castigo. (altro…)

L’ultima colonia

giovedì, Agosto 8th, 2019

La Siberia brucia.

La Groenlandia fonde.

Tutto più veloce e tutto più fuori controllo di quanto fosse stato prevedibile.

Bruciano le foreste siberiane da diversi mesi e il fumo, che non conosce confini, ha attraversato lo Stretto di Bering, raggiunto il Nord America e il Canada.

La materia distrutta e ricomposta in black carbon, la fuliggine di ciò che erano 2,7 milioni di ettari di alberi bruciati, si deposita e converte in angoscianti sfumature di grigio il bianco dei ghiacci che intanto si fondono.

Tanto fuoco e tanta acqua.

Gorgogliano rivi e fiumi verso gli oceani. Nella sola giornata di mercoledì 31 luglio se ne sono andate 10 miliardi di tonnellate di ghiaccio; a fine luglio la perdita netta di ghiaccio è stata di circa 197 miliardi di tonnellate

Ed è solo l’inizio. (altro…)

Per Paola

martedì, Dicembre 26th, 2017

A casa di Paola, in ottobre. Abbiamo pranzato, riso, scherzato, discusso, pensato, approssimato un pò di futuro.

Il 22 dicembre Paola ci ha lasciat*.

Qui sotto alcuni pensieri, in attesa di festeggiarla adeguatamente e poi ognun* la terrà nel suo cuore, o nella sua mente, come si vuole.

(altro…)

Per amore

mercoledì, Dicembre 14th, 2016

iniziative43a La forza delle donne: portare la rivoluzione nel cuore della vita

Domenica 18 dicembre 2016 – spazio sociale autogestito Tai Gjai presentazione del libro

PER AMORE – la Rivoluzione del Rojava vista dalle Donne di Silvia Todeschini

In questo libro Silvia Todeschini ha raccolto preziose interviste a donne Yezide di Shengal, sopravvissute al massacro del 3 agosto 2014 compiuto da daesh con la complicità dei peshmerga di Barzani, che hanno deciso di combattere per la difesa e la liberazione del proprio popolo come anche per la propria autodifesa e per la propria liberazione dall’oppressione sessista e patriarcale. L’autrice ha raccolto anche molte testimonianze di donne della Rojava, combattenti per la liberazione a vario livello ed in vario modo. La proposta di queste testimonianze non ha solamente un intento documentario di conoscenza ma vuole portare l’esempio e la forza di queste donne fino a noi, dentro i nostri percorsi di vita e dentro le nostre lotte. iniziative43b

Il Paradigma di Gaza

martedì, Novembre 29th, 2016

iniziative41MERCOLEDI’ 30 NOVEMBRE PRESENTAZIONE DEL LIBRO: ” GAZA E L’INDUSTRIA ISRAELIANA DELLA VIOLENZA” – S.GIORGIO DI NOGARO – H.20,30 Sala Conferenze Villa Dora – con la partecipazione del coautore Alfredo Tradardi

La Striscia di Gaza, da quasi un secolo, è un luogo di sofferenza e di resistenza. Non è l’unico in questo mondo sconvolto da conflitti, ma costituisce il paradigma di riferimento dell’industria della violenza contemporanea.
La violenza contro i palestinesi è un continuum che oscilla tra un minimo quotidiano, a bassa intensità, con i suoi morti, i suoi feriti e le sue distruzioni, completamente trascurata dai media, alle punte delle operazioni militari con il loro risvolto voyeuristico di fronte allo spettacolo del dolore. Né va dimenticata la violenza che si esercita contro i palestinesi cittadini di Israele e quella contro i profughi che vivono nei campi allestiti a partire dal 1947-1948 nei paesi arabi del Medio Oriente. Per questo possiamo parlare di un vero e proprio paradigma dell’industria della violenza. (altro…)

Viva Rojava!

venerdì, Settembre 2nd, 2016

noisiamoqui384Da Rete Donne Kurdistan. Riceviamo e condividiamo.

APPELLO DELLE DONNE IN SOSTEGNO AL ROJAVA CONTRO L’INVASIONE DELLA TURCHIA IN SIRIA

L’esperienza democratica di successo che donne e uomini stanno da tre anni costruendo in Rojava è oggi a rischio per via dell’invasione del nord della Siria da parte dell’esercito turco, avvenuta la mattina del 24 agosto attraverso l’occupazione della città di Jarablus. In questi anni, nel Nord della Siria e in particolare nella regione autonoma del Rojava, abbiamo seguito e supportato la crescita di un esperimento di democrazia diretta che si è posto come alternativa agli Stati-Nazione, al regime di Assad e alle forze dell’Isis, e che ha posto al centro del suo modello di società la liberazione e l’organizzazione autonoma delle donne (altro…)

Comunicato da Rete Kurdistan

lunedì, Agosto 29th, 2016

 

Immagine realtiva alla campagna di boicottaggio della Turchia http://www.retekurdistan.it/%e2%80%ac-boycottturkey/

Immagine realtiva alla campagna di boicottaggio della Turchia
http://www.retekurdistan.it/%e2%80%ac-boycottturkey/

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Denunciamo l’aggressione della Turchia contro la rivoluzione democratica del Rojava e delle Forze Democratiche Siriane-Comunicato Stampa

Dopo l’invasione in territorio siriano e l’occupazione della città di Jarablus – avvenuta peraltro senza alcun combattimento, evidentemente concordata con le bande di ISIS – lo Stato turco e i suoi complici hanno avviato un’intensa aggressione contro le Forze Democratiche della Siria, contro il Consiglio Militare di Manbij, contro i curdi e gli altri popoli che vivono nella regione.

(altro…)

Centouno anni dopo

giovedì, Giugno 2nd, 2016

noisiamoqui380Ci sono voluti cento anni più uno alla Germania per riconoscere il genocidio armeno da parte dell’allora impero ottomano. All’Italia, se pur con le solite sottili ipocrise, ce ne sono voluti solo ottantacinque.

In ogni caso la Turchia insiste con l’errore storico.

Ci è venuto in mente l’album del 2003 di Diamanda Galas Defixiones Will and Testament e i racconti riportati in questo post.

Una bella riflessione

mercoledì, Maggio 25th, 2016

noisiamoqui379Una riflessione sulla solidarietà, soprattutto; sul chi, come e perchè e quindi anche su tutt* noi che guardiamo ad altr* dal nostro punto di vista.

Uno scritto di Dilar Dirik che riprendiamo da Da Kobane a noi che l’ha ripreso da Retekurdistan. Buona lettura

Sfidare il privilegio: solidarietà e autoriflessione (di Dilar Dirik)

Sfidare il privilegio: solidarietà e autoriflessione
(8 maggio 2016)La solidarietà non è carità a senso unico praticata da attivisti privilegiati, ma un processo multidimensionale che contribuisce all’emancipazione di tutti i soggetti coinvolti. L’autrice desidera ringraziare gli attivisti internazionalisti in Rojava, gli attivisti Kashmiri e Tamil, gli anarchici greci e in particolare Hawzhin Azeez per le loro reazioni, senza le quali l’articolo non sarebbe stato valido che a metà. (altro…)

Un silenzio assordante

sabato, Febbraio 6th, 2016

noisiamoqui375Seguiamo, seguiamo, seguiamo “Da Kobane a noi” !
Perchè non possiamo non sapere quello che sta accadendo nei territori del Kurdistan, quello che sta facendo la Turchia nel silenzio totale e quindi con la vigliacca complicità dell’occidente.
A chi foraggia la Turchia perchè tenga bloccati i profughi in fuga dalla Siria non interessa nient’altro, e ci mette tutto l’impegno possibile per chiudere gli occhi davanti al massacro dei civili lasciati morire in uno scantinato a Cizre e sparati non appena tentavano di uscire.
Si chiama pulizia etnica, … ma per carità, occhio non vede… e il buio è come il sonno della coscienza.

Oggi 9 gennaio 2013

sabato, Gennaio 9th, 2016

Oggi sono tre anni da che a Parigi furono assassinate tre donne kurde: Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Söylemez. Tre donne che lottavano per la libertà loro e del loro popolo, assassinate con la responsabilità e collaborazione dei servizi segreti turchi.

Ma la memoria è ancora atrocemente scossa dalla morte di altre tre donne ad opera dell’esercito turco: Sêvê Demir, Pakize Nayır e Fatma Uyar.

Non si ferma la mattanza di Erdogan contro il popolo kurdo, mentre tutti guardano all’isis, l’esercito turco tortura e uccide nel silenzio e nell’indifferenza generali. (altro…)

Zichichi chi?

venerdì, Gennaio 1st, 2016

ecofemminismo18Antonio Zichichi, il fisico, l’emerito, il presidente mondiale della federazione degli scienziati ha lasciato il suo messaggio di fine anno che è questo: “teorie su colpe umane nel global warming sono inquinamento culturale”, e la perla è questa: Sfido i climatologi a dimostrarmi che tra cento anni la Terrà sarà surriscaldata. La storia del climate change è un’opinione, un modello matematico che pretende di dimostrare l’indimostrabile“.
Nel suo intorno intanto, al 31 dicembre 2015 c’è un clima primaverile, noi nella pianura friulana abbiamo le fragole mature nell’orto, nelle montagne non c’è un fiocco di neve, in GranBretagna invece c’è un sacco di acqua per le 9 alluvioni della tempesta Frank mentre dall’altra parte dell’Atlantico pure gli USA sono in piena emergenza alluvionale mentre a NewYork natale è in maniche corte ma in Turchia nevica alla grande e in Russia invece, dove dovrebbe nevicare, gli uccellini cinguettano per non parlare del Polo Nord dove il 30 dicembre si contavano fra i 0 e i 2 gradi.
Ma la specie umana c’entra poco, dice lui che è anche ottimista. Continuiamo così.
I pessimisti invece, come ogni fine anno riprendono i 50 più cupi grafici fatti di parametri e misure che si suppongono scientificamente accettati. Date un occhio per farvi un’idea.
In ogni caso, buon anno.

Pagine preziose

sabato, Dicembre 26th, 2015

ecofemminismo17Continua l’importante lavoro del blog Da Kobane a noi che in questi giorni riporta delle riflessioni di Janet Bihel sul Rojava.
Sono pagine importanti per guardare da noi a Kobane, per cercare di farlo senza forzature ideologiche, per dare sostanza alla solidarietà, e per imparare qualcosa, che se ne ha sempre bisogno.
Tutto qui. Buona lettura