Archive for the ‘Violenza sessuale’ Category

Alpin jò mame… La penna sul cappello, l’inchiostro nel cervello

mercoledì, Maggio 11th, 2022

I fatti sono questi: a tutt’oggi 11 maggio, almeno 200 denunce di donne molestate in vario modo alla 93esima adunata degli alpini del 5-8 maggio a Rimini.

Non una di meno Rimini sta raccogliendo le testimonianze e rilancia con una contro adunata.

L’ANA dice che alle forze dell’ordine non è stata presentata alcuna denuncia, come dire che perciò il fatto non sussiste. Stop.

Oppure, se proprio proprio, c’è sempre la teoria dell’infiltrato: quelli che , approfittando del mega assembramento si sono mescolati con un cappello d’alpino posticcio per allungare mani, lingue e quant’altro in libertà…

Che la fallocrazia come governo dei sogni appartenga a tutte le classi professionali e sociali come scrive Giulio Cavalli su Left, è pur vero, ma è ancora più vero che: metti insieme un mega assembramento di divise, ornamenti e simboli di corpo, e avrai stimoli di rinforzo e garanzia di protezione per l’azione molesta. E’ la logica del branco, una logica che ha sempre trovato casa nella realtà militarista. (altro…)

Comica finale

martedì, Aprile 20th, 2021

Oggi giornata di puntualizzazioni morali e precisazioni giudiziarie.

Si inizia di prima mattina con lo spottazzo di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, denunciato per stupro.

Il comico è da un pezzo che non fa ridere; da un pezzo che fa pena (la politica consuma) e da ieri fa pure evacuare, tanto per non usare il suo slang.

Poi si continua con la notizia dell’archiviazione per gli otto ragazzi di Udine e S.Daniele che esibivano magliette con scritto “cento stupri”, se ne vantavano sui social e lo usavano come biglietto da visita per prenotazione al ristorante.

Padri e figli, supposti stupri e supposte patriarcali.

In sintesi sempre quelle: per Grillo i pulzelli sono “ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così… perchè sono quattro coglioni…” che un padre può dirlo al figlio dandogli una pataffa dietro la nuca, ecco, “non è vero niente che c’è stato uno stupro…” e in sottofondo sibila l’arietta del consenso della donna che, malevola, ha denunciato.

Poi ci sono gli otto per i quali, per carità, il processo alle magliette non può essere un processo alle intenzioni, non c’è stata nessuna azione in tal senso, anzi … “alla luce del contesto complessivo, … delle reazioni registrate e del generale clima goliardico in cui si calano… ecc. ecc.”

Ecco, “goliardia” è la parola della giornata; per goliardia si possono indicare le donne come oggetti da stuprare, per goliardia le donne possono continuare ad essere configurate, percepite, psicologicamente sentite e socialmente indicate come oggetti che si possono usare ed abusare.

Sono certo più di mille anni che i ragazzi si divertono così.

Segnali dal futuro?

Nisba

L’alba del giorno dopo. 26 novembre

giovedì, Novembre 26th, 2020

Ieri 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, avevamo scritto che “…quest’anno una donna ogni tre giorni è stata uccisa da marito, convivente o conoscente; 91 a tutt’oggi, 95 l’anno scorso, ma siamo in tempo a recuperare (sic!) …”

Oggi 26 novembre ne contiamo 3 in più; siamo a 94.

Orribile contabilità che porta i nomi di Aycha ammazzata a coltellate dal marito mentre dormiva, di Loredana trovata cadavere fra gli scogli a Stalettì – indagato il marito, di

Aurelia ammazzata dal marito che si consegna ai carabinieri con le mani ancora lorde di sangue.

Veneto, Calabria, e oggi Friuli. Su e giù per lo stivale, la violenza contro le donne trascende lo spazio ed il tempo; è quasi ovunque ed è antica. Dentro le culture di tanti popoli e perciò dentro il cervello di tante persone.

Come un virus trova sempre degli ospiti nei quali riprodursi. (altro…)

InFELTRIti del 25 novembre

mercoledì, Novembre 25th, 2020

Eh si, anche la provocazione stufa e anche il gioco delle parti che ne consegue.

Il solito Feltri naturalmente se la gioca alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Si butta a pesce sul caso Genovese, l’imprenditore accusato di sequestro e stupro durante un party nella sua casa al centro di Milano; per capirci: quello che ha detto che si coca da anni e perciò: ”perdonalo perché non sa quello che fa”…

Ecco; sull’incapace di intendere e di volere ma capace di agire (leggi stuprare), l’editorialista sbrodola la sua opinione che, guarda un po’, è su di lui, ma attraverso lei cioè la ragazza che ha denunciato la violenza.

In primis, “…è stata ingenua” perché “i cocainomani vanno evitati”; un analogo del “non uscire da sola di notte”, “non vestirti provocante”, non fare questo, non fare quello ecc. La sequenza dei divieti.

In secundis segue tutto il catalogo delle attenuanti per lui ed aggravanti per lei, perché è lei a non aver rispettato i ‘divieti’ e perciò “se l’è cercata” e via di seguito… risparmiamo il vomitevole dettaglio che peraltro conosciamo bene in tutte le sue formulazioni… infine c’è la tirata d’orecchi ai genitori (che non hanno tenuto a casa una diciottenne! Hiii hiii).

Ce maraveis! Feltri vive sul Pianeta Patriarcato, che altro? (altro…)

Stupro: chi insegna cosa

martedì, Agosto 18th, 2020

Nel linguaggio della cronaca, la vicenda è presto raccontata: una ragazza di quindici anni è stata stuprata nella notte di ferragosto sul lungomare di Lignano Sabbiadoro. Per il fatto da lei denunciato, sono stati fermati tre minorenni: due albanesi e un egiziano.

Successivamente, si scrive, lei li ha riconosciuti; due hanno agito e uno guardava.

Il piccolo branco ha compiuto la sua prodezza; ciò che forse i singoli componenti da soli non sarebbero riusciti.

Il branco è come un superorganismo, ha una sua identità; le singole individualità si fondono e la responsabilità (o i sensi di colpa) non sono più dell’uno; complicità e alleanze proteggono e permettono di mettere in scena relazioni gerarchiche e di forza fra uomini, se pur ancora piccoli. I potenti ed i gregari (chi agisce e chi guarda – e impara). Lo stupro di gruppo va oltre la pulsione sessuale violenta del singolo, richiede progettualità collettiva e perciò sottopone la vittima ad un’umiliazione anche più crudele, non solo un’espropriazione violenta e totale della propria volontà ma il tremendo ruolo di essere usata in un’interazione tra uomini che la usano e abusano per misurare se stessi. Uno strumento di misura; un metro per la potenza del proprio sesso. (altro…)

Vir Virus

mercoledì, Luglio 22nd, 2020

Eccone un’altro.

Tale Contessi, presidente Ance FVG (Associazione regionale dei costruttori edili) che, a commento di un articolo di David Puente giornalista di Open (giornale online fondato da Enrico Mentana ) sbotta augurando “vivamente” stupri a figlia e sorella del giornalista.

L’articolo di Puente, un fact- checking, andava a sondare la relazione numerica, desunta da dati statistici ufficiali, fra immigrazione e violenza sessuale, smontando, percentuali alla mano, la propaganda razzista di molti giornali secondo cui lo stupratore è, nella maggior parte dei casi, l’immigrato.

Il signor Contessi, probabilmente irritato dalla realtà che cozza con la sua ideologia, non ha trovato di meglio che augurare a Puente la sofferenza transiente per i corpi di figlia o sorella, arrecata da “uno di quei bei ragazzi che manteniamo nelle caserme…”.

Che così Puente poi la penserebbe come lui. Ovvero, come convincere un altro a sposare le proprie ragioni. (altro…)

Stupro, t-shirt e shit

mercoledì, Giugno 24th, 2020

Oggi leggiamo di un gruppo di ragazzi di Udine e San Daniele che per il sabato sera hanno prenotato con il nome “cento stupri” un tavolo in una discoteca di Lignano. Segnaposto diligentemente trascritto dal personale della discoteca; targhetta poi postata trionfalmente sui social assieme a foto in cui tutti indossavano una maglietta con stampata la stessa identica frase: “cento stupri”.
Ci è venuta in mente la maglietta in vendita al Carrefour (poi ritirata) ad ottobre dell’anno scorso con scritto “problem” sotto il riquadro contenente lui e lei, e “solved” sotto il riquadro di lui che getta lei giù in caduta verticale fuori dal riquadro.
E poi ci viene in mente anche di quel vicesindaco di Roverè (Verona), in forza a Fratelli d’Italia, che in agosto si presentò ad una festa indossando una maglietta lato A: “Se non puoi sedurla…” e lato B: “… puoi sedarla”.
L’abito non fa il monaco… e la t-shirt non fa il macaco; fa molto peggio: l’istigazione allo stupro, al femminicidio, in ogni caso al sessismo che è pur sempre il contesto nel quale stupro e femminicidio crescono.
Eppure certe parole di cui ormai tutt* dovrebbero pesare e pensare il significato, sono buttate là, così, tanto per ridere, poi, alle proteste si chiede scusa, si ritira il prodotto e si va avanti fino alla prossima. (altro…)

Quell* che “se l’è cercata…”

domenica, Gennaio 5th, 2020

Udine, notte di capodanno. Una donna festeggia con gli amici e poi, da sola sale la stradina del castello per scattare qualche foto della festa dall’alto. Lì avviene la violenza.

Qualche giorno dopo, Giovanni Candusso, consigliere comunale ex leghista di S.Daniele del Friuli scrive che la donna se l’è cercata.

A dire il vero, non se ne può più di dover argomentare su cose ovvie cioè che non ci dovrebbero essere luoghi proibiti, preclusi, inaccessibili alle donne perchè gli uomini sono cattivi e, come quando l’occasione fa l’uomo ladro, la stradina oscura fa l’uomo laido.

No, non dovrebbe funzionare così, eppure… eppure, come per quel consigliere di Cividale, paradossalmente in molti casi di stupro e molestie la vittima è pure colpevole. (altro…)

25 novembre con le donne del Rojava in lotta, con la lotta di tutte le donne

giovedì, Novembre 21st, 2019

25 novembre: giornata jnternazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Qui di seguito il nostro contributo a fianco di tutte le donne in lotta per la loro libertà, in particolareoggi, a fianco delle donne del Rojava sotto attacco da parte di Erdogan, dei suoi alleati e di tutti quelli che si girano dall’altra parte.

25 NOVEMBRE: ONORARE LA LOTTA DI DONNE CORAGGIOSE

Soprattutto le donne sono obiettivo privilegiato di attacco nell’invasione della Turchia in Siria del nord. La confederazione di donne Kongreya Star invita a dedicare la Giornata contro la Violenza sulle Donne del 25 novembre alle donne del Rojava in lotta.

Il 25 novembre è la Giornata Internazionale di Lotta contro la Violenza contro le Donne. Dal Rojava la confederazione di donne Kongreya Star chiama „tutte le donne combattive e alla ricerca della libertà” a onorare la lotta delle donne in Siria del nord e dell’est:

Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal furono assassinate sotto la tirannica dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana. La dittatura aveva dichiarato nemiche le sorelle impegnate e le aveva subdolamente assassinate. La resistenza e la morte delle sorelle rafforzarono la lotta della popolazione contro la dittatura fascista. Sei mesi dopo il loro assassinio attraverso la forza organizzata della popolazione fu possibile superare la dittatura. Oggi le sorelle Mirabal sono ancora una delle più grandi fonti di speranza per la lotta e l’organizzazione delle donne in tutto il mondo contro il fascismo, le dittature e la violenza patriarcale organizzata. (altro…)

Sorella Giorgia

martedì, Ottobre 29th, 2019

Dunque, dalle elezioni umbre, FdI è arrivato all’11%, ha doppiato FI, ha scavalcato M5S, è diventato il terzo partito; intanto lì, poi si vedrà.

Merito di Giorgia, “la più amata dagli italiani”, stando al sondaggio Demos & Pi del 5 ottobre, con un 43% di gradimento; meno di Conte, ma più di Salvini.

La più amata anche dalle italiane?

Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana: non me lo toglierete!

Così disse qualche tempo fa al comizio di S.Giovanni.

Ieri sul sito The Vision, Mattia Madonia ne ha tracciato un profilo ricordando che Giorgia Meloni che si descrive come “donna” e “madre”, si dimentica di dire che è anche estremista. Racconta della sua “serenità” verso il fascismo, delle numerose contraddizioni politiche, della strategia che ormai va per la maggiore del falsificare la realtà per racimolare qualche frammento di odio rimasto, alla Salvini insomma, un capopopolo che parla come qualsiasi membro di CasaPound ma che pretende di avere maggior lignaggio, e paradossalmente attraverso questo trucco retorico lo ottiene. Il fulcro della sua politica è mascherare le tinte nere con un sorriso, camuffare l’intolleranza con un amor-di-patria anacronistico e discriminatorio, crescere nei sondaggi cavalcando e alimentando la paura”. (altro…)

Padri e padroni

lunedì, Ottobre 21st, 2019

Una nota sui padroni, quelli del mondo che in questo momento si stanno giocando le sorti di un popolo, quello curdo, lasciato alla mercè di Erdogan, del suo esercito, delle sue armi made in Italy.

E quindi dell’Europa di Ponzio Pilato, come la definisce Olga Nassis, la quale ci ricorda che

L’Europa ha una tradizione bellissima di vigliaccheria e indifferenza di fronte alle stragi di minoranze nell’impero turco. Gli armeni vennero massacrati a milioni, nel primo Novecento, e nessuno intervenne. I greci, a Smirne, vennero bruciati vivi nelle loro case; quelli che fuggivano al porto venivano respinti dalle navi europee; un ammiraglio faceva suonare a bordo allegre musichette militari per soffocare le urla – poco più in là – dei massacrati. I turchi, popolo laborioso e ordinato, non hanno avuto che raramente dei governanti umani. Non ne hanno nemmeno ora, col capo che rimpiange i bei tempi felici dell’impero. Pagano i poveretti, il soldatino turco e il curdo montanaro, spinti l’uno sull’altro a uccidere e a morire. E nessuno interviene: Francia, Italia, Europa: zitti. Volenterosi carnefici di una strage che – secondo loro – non li tocca. (altro…)

Donne della Sorellanza

lunedì, Agosto 19th, 2019

Che bello poter dire: “Di me si prendono cura le mie amiche!” perchè le amiche, infine, sono sorelle.

E quando il patriarcato nella sua espressione più brutale, separa, picchia, uccide… “Sorella, io si ti credo, non sei sola”. Un senso di solidarietà che unisce e unendo, diventa una forza.

Questo succede a Città del Messico ed in altre 39 città del paese. Una manifestazione per chiedere giustizia per il caso di un’adolescente di 17 anni violentata da 4 poliziotti nel municipio di Azcapotzalco. Al momento di ricevere la denuncia di violenza, il Pubblico Ministero non ha applicato il protocollo stabilito per le violenze sessuali e le prove, realizzate giorni dopo, non hanno prodotto risultati; l’indagine è stata resa meschinamente pubblica e dunque la giovane è stata bersagliata da minacce che l’hanno costretta a ritirare la denuncia. I 4 poliziotti sono stati sospesi dall’incarico ma nessun’ altra misura è stata applicata, né nessun’altra prova cercata. … infine la governatrice della capitale eletta tra le fila del partito “progressista” ha aperto un’indagine contro le femministe.

Qui la narrazione della manifestazione.

Glitter fucsia o reggiseni appesi, un filo che scorre nella solidarietà, di là e di qua, da lontano e da vicino, dappertutto dove la donna è cancellata, normata, eterodiretta; dove la Sorellanza diventa un grido di autodeterminazione.

E oggi cosa mi metto?

domenica, Ottobre 1st, 2017

Di Camusso nel nostro blogghino avevamo detto qualcosa qui, qui e qui.

Oggi ci torniamo su perchè la cgil torna in piazza con quella della violenza contro le donne, il pink washing periodico che ormai è in voga fra molt* in politica, nel sindacato, in genere fra chi deve emergere per sensibilità istituzionale.

Che l’argomento lavi più bianco lo avevamo scritto cinque anni fa, e da allora, ci pare che non molto sia cambiato, visto che si continuano a piangere vittime e su violenza sessuale e molestie si snocciolano numeri da capogiro come se nulla si fosse detto e nulla si fosse fatto.

La logica forcaiola che di solito si accompagna sempre nelle cose da fare in questi casi, non ha pagato e non paga; l’ostentazione continua di immagini vittimologiche di donne pèste e battute, neanche, bambole di pezza e scarpe rosse esposte nelle manifestazioni sono significati vuoti a certificazione di un “fenomeno” che ormai serve solo a vestire di ipocrisia chi ti dice di vestirti di libertà. (altro…)

Lo schema dello stupro

domenica, Settembre 10th, 2017

Ci assale una gran tristezza. Per il ripetersi di stupri e per le reazioni conseguenti che leggiamo e sentiamo dai media. Tutto già visto e sentito; mai un passo avanti, semmai, indietro.

Sulle reazioni attorno agli stupri di Rimini e di Firenze si potrebbe costruire uno schema, un modello convenzionale, tanto le cose che si sentono sono ripetitive.

Se sei stata stuprata, se ti è stata usata violenza, per prima cosa dipende da chi.

Se da un extracomunitario, nero, arabo, musulmano ecc. sei stata violentata senza se e senza ma e sei una donna da tutelare e la tua denuncia sarà usata contro tutti gli immigrati, che quelli “vengono qua e stuprano le nostre donne”

Se da un italiano: o hai provocato e te la sei cercata o eri consenziente perchè non ti sei difesa, o eri ubriaca o fumata e sei una bad girl vs bravi ragazzi ecc. ecc.

Conosciamo tutte le sfumature del caso.

Le dettaglia e ce le ricorda bene Nadia Somma in questo articolo.

Così, il nostro ipotetico schemino, nonostante uno stupro sia uno stupro, uno stupro, continua ad avere percorsi diversi perchè come scrive Somma c’è stupro e stupro… e chi ne è vittima continua ad esserlo anche della morale che la giudica.

Graduatorie

sabato, Maggio 13th, 2017

Gli stupri hanno una graduatoria. Sapevamolo.Ce lo ricorda la governatrice Serracchiani, la quale, a proposito di quanto accaduto recentemente a Trieste dice: “La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese” e aggiunge: “Gesti come questo devono prevedere l’espulsione dal nostro Paese”.

Salvini in solidarietà per le critiche sollevate nei suoi confronti ha subito indossato una t-shirt con scritto “Je suis Debora”. Ça và. (altro…)

25 novembre

venerdì, Novembre 25th, 2016
femminicidio86Riceviamo da Nicoletta Poidimani questo suo interessante contributo su Radio Cane significativamente intitolato Corpo è rivoluzione!
Parte da Parinetto, filosofo suo maestro e va a toccare moltissimi argomenti, dall’autodeterminazione della sessualità, all’aborto, alla violenza maschile sulle donne…
In questa giornata densa di discorsi vittimistici, retorici e inconcludenti, quando non forcaioli, e comunque tutti volti a negare e nascondere la radice del problema della violenza di genere e cioè la struttura delle relazioni sessuali e familiari nella società capitalista e patriarcale, questo intervento è una vera boccata di ossigeno rivoluzionario per i neuroni di tutt*!

Non siamo Colonia di nessuno

sabato, Gennaio 9th, 2016

violsess116Eh già.
Tocca sempre ribadire questo principio, soprattutto a fronte si fatti come quelli accusati da molte donne la notte di capodanno a Colonia e, pare in altre città della Germania.
Parliamo di furti, molestie, aggressioni tutte agite sul terreno della violenza sessuale. Nei gironi successivi però, ben poco si è considerato e si è tentato di capire effettivamente quello che era successo; il focus sulla violenza contro le donne è stato subito soverchiato e sostituito da quello sugli immigrati e, come sempre in questi casi, si è messo in moto quell’altro meccanismo, quello strumentale, che ben conosciamo.
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Che la Forza (dell’ordine) sia con voi

domenica, Dicembre 20th, 2015

violsess115Dalla culla alla bara il rosa ci perseguita.
Ecco perciò, bello bello, messo a punto in Toscana il Codice Rosa che sarebbe il codice attribuito a chi accede al pronto soccorso dopo aver subito violenza.
Nel luogo di soccorso e cura, oltre al personale sanitario, saranno coinvolte anche le forze di polizia giudiziaria cioè, oltre ai sanitari ci staranno anche le forze dell’ordine.
E’ il prosieguo della logica che ha animato il decreto contro la violenza di genere; una logica puramente punitiva e securitaria, visceralmente contro l’autodeterminazione delle donne, messe ancora sotto custodia istituzionale e statale.
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Titolazioni

giovedì, Aprile 16th, 2015

femminicidio83In questi ultimi giorni:
un poliziotto in pensione, per motivi non del tutto chiari ha ucciso due donne e si è suicidato, una donna è stata uccisa dal marito che poi si è suicidato, un padre ha ucciso la figlia perchè non accettava che fosse lesbica ed a Pordenone un tizio ha ucciso la moglie dalla quale si stava separando e poi ha sgozzato anche la figlia.
Fra tutti i precedenti, l’ultimo, il tizio di Pordenone, è marocchino e allora, per modalità e nazionalità, si può scrivere che ha fatto come l’isis.
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La solidarietà rivoluzionaria

lunedì, Febbraio 23rd, 2015

violsess114Con le gonne alle manifestazioni contro lo stupro, per ricordare Aslan Ozgecan; una solidarietà manifesta, una presa di coscienza chiara, una piccola cosa rivoluzionaria.