Se Report non riporta

noisiamoqui378e soprattutto non riporta giusto ciò che succede a* profugh*, non fa informazione ma, come ormai la maggior parte dei mass media, fa disinformazione, falsificazione, strumentalizzazione e cose del genere legate al trattare la storia e la realtà come più conviene.

Tutto meno che informazione.

Si tratta della puntata di Report andata in onda l’8 maggio (qui il link della puntata http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-819676cb-24b0-4f24-97ff-6f928f47e6cc.html).

Rete Kurdistan invita a scrivere alla Presidente della Rai, alla direzione di Rai3, alla redazione ed alla conduttrice di Report la lettera che riportiamo qui sotto, mentre qui aggiungiamo uno degli ultimi report, quelli veri e reali, ripreso da Da Kobane a noi su quello che invece accade a molte profughe siriane.

Alla presidente della Rai Monica Maggioni monica.maggioni@rai.it
Al direttrice di Rai3 Daria Bignardi daria.bignardi@rai.it
Alla Redazione della trasmissione Report report@rai.it
Alla sua conduttrice Milena Gabanelli milena.gabanelli@rai.it
Siamo rimasti sorpresi e sconcertati dall’approssimazione e superficialità del servizio iniziale della trasmissione REPORT andato in onda nella trasmissione di domenica 8 maggio scorso.Sono state mostrate immagini di un campo profughi in Turchia definito “a 5 stelle” (*) e di alcune zone diroccate di Istanbul dove hanno trovato rifugio i profughi. Non una parola sul degrado negli altri campi profughi, né sulle violazioni di diritti umani fondamentali che avvengono quotidianamente, compresa la deportazione di ragazzine e bambine utilizzate come schiave del sesso dalle unità speciali dell’esercito turco (*) che stanno devastando le città curde del sudest della Turchia, causando centinaia di morti tra i civili, compresi donne, bambini e persone anziane e sul fatto che questa politica del terrore ha creato centinaia di migliaia di profughi interni.
Non una parola sui campi profughi previsti nelle zone abitate in prevalenza dalla minoranza alevita per modificarne l’assetto demografico e creare tensioni sul territorio, né alcun cenno sugli espropri nelle città curde per identiche finalità ed anche allo scopo di indebolire la base elettorale dell’HDP, unico partito di opposizione ancora rappresentato nel Parlamento turco. E si potrebbe aggiungere molto ancora.
Particolarmente grave è però a nostro avviso il fatto che siano andate in onda immagini di attentati che gli autori del programma commentano affermando che “l’ISIS ammazza i curdi, i curdi ammazzano i turchi” (le immagini sono però di militanti HDP massacrati), senza alcun accenno alla natura dei rapporti esistenti tra lo Stato turco e l’ ISIS, né alla guerra che la Turchia sta portando avanti contro i curdi nel sudest del paese.
Ancora una vota non possiamo che denunciare pubblicamente la faziosità della linea editoriale di Rai3 rivolta ad equiparare la attività di resistenza della popolazione curda con quella terroristiche attuate dall’ISIS, continuando in questo modo a fornire un’informazione fuorviante che viene meno ai criteri minimi di correttezza e competenza di un pubblico servizio.
Rete Kurdistan Italia
(*) si vedano in proposito alcune delle notizie riferite dall’agenzia stampa curda JINHA

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