Le quote rosa vanno in bianco
La politica istituzionale in Italia ha un che di grottesco tutto suo, particolare.
Questa delle quote rosa ne è un esempio.
Oggi 90 deputate si sono presentate al lavoro in bianco a sostegno della norma sulle quote rosa che avrebbe dovuto essere inserita nella legge elettorale.
A quanto pare poi, le quote da assegnare non erano nemmeno fifty fifty, ma 60 per lui e 40 per lei!
Quindi, non solo l’umiliazione di dover ammettere che le donne vanno considerate per legge; ma pure per legge che tira al ribasso.
E poi, anche la norma al ribasso, nel segreto dell’urna viene bocciata! A dimostrazione che un conto è il quaqqauraquà su donne democrazia diritti e un altro il culo sulla poltrona.
E loro lì a sostenere una cosa della quale ci si dovrebbe vergognare; perchè se il paese è così troglodita ti devi chiedere perchè?, e quando ti sei risposto/a devi fare la cosa giusta per mandarlo avanti.
No, loro hanno pensato all’emendamento pink che è come spruzzare il deodorante su una cosa marcia; non copre l’odore, tutt’alpiù produce una puzza diversa.
E’ la puzza delle cose strumentali fatte in nome e per conto delle donne: la legge contro la violenza di genere, per esempio. Norme messe in piedi per far tutto meno che l’interesse reale delle donne.
Ha ragione Angela Mauro che a fronte del total white dress di oggi, ricorda la vergognosa giacenza alla Camera della norma contro le dimissioni in bianco di cui tantissime donne sono state e sono vittime, tanto per dirne una.
E poi, non era anche tutto questo rosa, quota di mercato in cambio dell’articolo salva Lega cioè del seggio-bonus per chi raccoglie il 10% in almeno una regione?
Poi le quote rosa sono andate in bianco e l’aiutino alla Lega è stato ritirato.
0 a 0 e balle al centro.