Chi l’ha visto?

Chi l’ha vista? Chi vede più la realtà, oscurata da una  distorsione di cui i media ci nutrono in un crescendo parossistico ai limiti dello svenimento?
Già; chi la vede, chi l’ha mai vista quella realtà quotidiana di zii, mariti, parenti e conoscenti che picchiano, molestano, offendono e uccidono le donne ai ritmi di un macello industriale che non chiude mai neanche di domenica?
Nessuno. Occultata nel silenzio ed allo stesso tempo, oscurata dalle grida delle eccezioni coltivate come  riti collettivi per il lavaggio delle coscienze di una massa che è e rimane collusa e connivente con gli assassini.
Se Sarah fosse stata trovata subito e il suo assassino colto in flagrante, sapete chi ne avrebbe parlato? Sarebbero uscite quattro righe in cronaca sul giornale locale e basta. Perché così accade, ce lo certifica inesorabilmente il nostro Bollettino di guerra.
Ma i media annusano, annusano la notizia, quella buona;  trovano gli ingredienti che si prestano a rendere la ricetta appetitosa; confezionano il pasto che l’animale vuole mangiare, lo solleticano con l’antipasto voyeuristico e con l’esposizione delle viscere della morte e gnam! L’applauso liberatorio alla bara bianca e poi a casa, purificati e convinti che i mostri sono di un altro pianeta; che quell’evento è un disastroso meteorite caduto sulla terra, una disgrazia frutto di nefaste convergenze astrali, da sperare, con cadenza millenaria.
Invece, di donne, ancora bambine, giovani e no, ne muoiono quasi ogni giorno, per aver pronunciato un inammissibile “No”; perciò quello che oggi ci fa più infuriare è, non solo che non se ne parli, ma che se ne parli solo se: 1-siano uccise per mano di rom , 2-siano uccise per mano di musulmani, 3-la loro morte possa simulare un’eccezione per nascondere la regola.

Strumentalizzazioni della politica e delle morale; orrendi stupri post mortem.

Tutte ricordiamo ciò che venne fatto sulla morte di Giovanna Reggiani; tutte sappiamo che periodicamente la ministra Carfagna si costituisce parte civile alla morte di donne per mano di musulmani, e tutte ascoltiamo il suo fragoroso silenzio alla molto più frequente morte di donne per mano di  connazionali cristiani. Infine, tutte sappiamo che dopo, quando non è il più rom, il musulmano, il nero sporco e cattivo, viene il raptus, il malato e il mostro.Tutto, pur di non dire che la famiglia uccide, tutto pur di far sì che possa continuare a uccidere. Prima le donne e i bambini, è ovvio.

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