Come Berlusconi

Anche noi come Berlusconi amiamo la vita e amiamo le donne.
Tutte. Belle, brutte, giovani, vecchie, vive e morte. Soprattutto queste e soprattutto quando perdono la vita per mano di uomini che nel sultanato del Berlusconistan sono i favoriti per legge, morale e tradizione.
Amiamo la vita anche se questa classe politica la rende una realtà da schifo, ma schifo forte, col bunga e anche senza. Amiamo le donne perché amiamo noi stesse, perché non siamo la tenera carnina da esibire nell’orgetta del potere, non siamo la carne da macellare in famiglia e fuori a lavacro dell’onore masculo, non siamo la carnazza televisiva da esibire sugli altarini del fallo.
Flaccide facce sbavano fluidi, denaro e potere; tintinnano le copiose monete nelle tasche pretendendo di titillare il desiderio di guadagno e successo; aspirazioni messe sulla  via obbligata passante per il lettone perché intorno hanno creato il nulla, il deserto se non l’umiliazione, la fatica o la disperazione per un lavoro che non c’è.
Nel regno di Bungasconi  il re è più nudo che mai.

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