Ecoprofughi ad alta velocità
nel senso che il numero di rifugiati ambientali, che a tutt’oggi sono 40 milioni, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite sono destinati ad aumentare rapidamente e ad arrivare entro il 2050 a 200-250 milioni. Naturalmente sono persone meno responsabili della loro situazione; quelle che pagano di più il cambiamento climatico causato dall’aumento dell’effetto serra dovuto al consumo di combustibili fossili che ben altri hanno sostenuto.
E poi le Nazioni Unite che in questo fine settimana ha esternato molto, ci dice anche che si consumano troppe risorse naturali e che entro il 2050 la situazione sarà al collasso.
Facendo finta che l’acqua calda sia stata scoperta questa settimana, che possiamo dire?
Che se a noi ci vorranno 590 anni perché il sistema legislativo assimili una cosa così ovvia come la parità sul lavoro fra uomini e donne, quanto ci vorrà perché il sistema economico neo liberista e turbocapitalista sia reso edotto dei fatti di cui sopra?
Ma nemmeno se tutti i suoi direttori, presidenti e managers fossero condannati per stupro contro l’umanità!
Il capitalismo con l’imperativo della crescita rasperà fino al fondo del barile, infatti, tanto per cambiare, Obama ha da poco dato il via libera a nuove trivellazioni in Alaska e nel Golfo del Messico.
Eh già… qualcuno dirà che non saremo noi a cambiare le sorti del pianeta, ma, a parte che siamo tutt* candidati ad essere ecoprofugh*, fargli contro a queste bande di predoni planetari e locali è semplicemente fare la cosa giusta. Per esempio, ieri da Rivalta a Rivoli, 15.000 persone hanno marciato contro il TAV, condensato superlativo di spreco di risorse, consumo di territorio e truffa ai danni di tutto. Salvo di chi l’ha concepita.