Ma che dobbiamo fare con questi?

Con questi, giornali e giornalisti che continuano a scrivere e pubblicare titoli come quello qui a fianco? Qui non è un problema di entità della pena, (che a noi per altro non interessa), qui è un problema di banalizzazione e negazione della violenza che una donna subisce. Un titolo così congegnato riverbera l’incongruenza di una punizione per un’azione tutto sommato innocente.
Ma se “No! significa No!”, anche il bacio o la carezza, sono molestie. Come farlo capire agli scriventi? Invitarli a mangiare qualche pagina del loro giornale; al loro diniego imboccarli a forza, alle loro proteste dire che un po’ di carta nell’intestino non ha mai ucciso nessuno e che tuttalpiù la loro, li aiuta nell’evacuazione.

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