Pillole
Locale, ma anche no. Il Messaggero Veneto interpella il prof. Marchesoni direttore della clinica ostetrica e ginecologica dell’azienda ospedaliera S. Maria della Misericordia a proposito della grande richiesta di “pillola del giorno dopo” nei fine settimana da parte di giovani e giovanissime.
Al di là della cronaca che su questi argomenti è spesso in equilibrio precario fra moralismo e fustigazione; va sancito che chi la richiede ha diritto ad averla, anche perché una delle grandi campagne punitive nei confronti delle donne si gioca proprio su questo.
Sul versante di una riflessione nostra, invece ci viene da dire che, a parte le situazioni accidentali, i dati che emergono segnano una debacle sul fronte della contraccezione; cioè quella che passa per la consapevolezza di sé e del proprio corpo; una concessione al maschio di totale deresponsabilizzazione; un lascito chimico sul corpo.
Certo, si chiudono e boicottano i consultori, la vita è dura e tutto ci rema contro ma facciamone un motivo di lotta arricchita dalle virtù dell’autogestione che con la scelta e la valutazione della pratica contraccettiva si coniuga benissimo.
Poi, per quanto riguarda ancora l’articolo in questione, lasciando da parte le coloriture sugli “aborti sospetti”, ricordiamo che Marchesoni e tutta la sua crew -1 sono obiettori, perciò obiettiamoli prima noi.