W Julia senza retorica

Oggi Fabio Balocco sul Fatto Quotidiano ricorda l’azione di Julia Butterfly Hill che visse 738 giorni su una sequoia per impedirne l’abbattimento; di quella e di altre nel raggio di 60 metri.
Conclude il suo ricordo con un frase dal fastidioso sapore retorico: “La Terra è madre e sono spesso le donne a difenderla con più determinazione“.
Madre Terra è spesso rappresentata come una donna incinta, con un bel globo terracqueo al posto della pancia o la pelle increspata da rugosità montuose o ricoperta da fili d’erba…, un’iconografia che lega a doppia mandata l’essere femminile ad una attribuita attitudine naturale, la maternità,  ed attribuisce al pianeta un sesso ed una funzione.
Non ci piace e non lo riteniamo nemmeno un approccio corretto per capire se, ed in che termini,  ci possiamo considerare figlie/i della terra. Una visione romantica e antropocentrica  non è nemmeno una buona base per intraprendere battaglie ambientali per “difenderla con più determinazione“.
Da donne, non abbiamo bisogno di alcuna affinità materna per essere sensibili alla distruzione di biodiversità di cui come specie siamo infinitesima parte, ma con un pessimo rapporto di parassitismo.

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