Doveri morali

C’è sempre qualcosa in più che rende insopportabile le periodiche campagne a favore della donazione di organi.
Oltre agli artefatti semantici su cui si costruisce e su cui si regge la retorica del dono; nella campagna che Repubblica sta rilanciando in questi giorni, c’è pure un sapore che ci viene da definire di  neofascismo civile, ben sintetizzato nelle parole di quello che dice che donare “Dopo la morte dovrebbe essere un DOVERE morale e sociale”  e che però, naturalmente questo deve essere fatto in vita, ecc. ecc. con l’iscrizione all’AIDO ecc. ecc. …“E perché non sorgano ostacoli”.
A parte che “gli ostacoli” si è tentato di evitarli con estrema disinvoltura ricorrendo all’orrore del “silenzio assenso”;  il diventare o l’essere donatori dovrebbe collocarci fra persone che hanno coscienza sociale, fra persone buone, altruiste, umane.
Ecco, vediamo un attimo l’umanità di questi giorni: 54 persone lasciate morire di sete in mezzo al mare Mediterraneo; e come è possibile che per 15 giorni in uno dei tratti di mare più trafficati al mondo, una barca di naufraghi rimanga inosservata? Se lo chiede Fortesse Europe, e gli risponde indirettamente Aleinkoff dell’HUNCR auspicando che “l’antica tradizione del salvataggio in mare continui ad essere rispettata.”. Che è come dire che per queste persone non lo è più, e sappiamo anche il perché, perché il salvataggio viene classificato come complicità nel traffico di clandestini.
Qui non c’è dovere morale e sociale, perché in questa dottrina morale fascista c’è morte e morte e c’è vita e vita; c’è la morte di quelli che non contano e di quelli che contano perché servono a fare statistica e consenso.
C’è la morte anticipata, dichiarata misurando il cervello e non il cuore; c’è la morte cerebrale per gli espianti, e c’è la morte proibita misurata sull’organo cardiaco  e non sulla volontà per chi come Eluana Englaro è stat* obbligat* a vegetare per 17 anni.
Ogni lobby, ogni interesse politico, ogni credo religioso ci obbliga alla morte che gli interessa opportunamente addobbata da un qualche imperativo morale.
Messa così l’unico dovere morale è quello di mandarli a cagare.

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