Stefano Cucchi si è picchiato da solo
Sì, Stefano Cucchi si è picchiato da solo, la verità è un’opinione e il tempo è galantuomo.
Questo è il messaggio che ci arriva con una prevedibile sentenza che in realtà era già scritta nella perizia a suo tempo svolta su incarico della III Corte d’Assise di Roma. Già allora si stabilì che la causa della morte era lo stato di inanizione, che le lesioni riscontrate non avrebbero neanche richiesto il ricovero ed avrebbero potuto essere del tutto compatibili sia con un’aggressione, sia con una caduta accidentale. Così, a quanto pare, l’aggressione scompare, la caduta è accidentale, rimane la morte per fame della quale sono responsabili, in senso colposo, cinque medici distratti.
“La giustizia non è la verità” ha detto Ilaria Cucchi fra le lacrime per quel fratello massacrato un’altra volta.
La verità che esce da questa giustizia, come purtroppo molte altre volte quando si parla di carcere, è solo l’opinione del più forte, quella che rende soddisfatto il Giovanardi di turno per il quale «Il tempo è galantuomo e ha fatto giustizia di pregiudiziali ideologiche, enfatizzate dai media, che attribuivano responsabilità agli agenti di custodia per un pestaggio mai avvenuto».
Segue esultanza e brindisi del Sappe.