Puppato e parole

noisiamoqui323In molte hanno sottolineato quanto questo 25 novembre sia ormai una giornata svuotata di significato, tutta giocata sulla rappresentazione e sul rito che poco, purtroppo, si aggancia alla realtà, se non, talvolta, in senso peggiorativo.
Succede quando il riconoscimento di un fenomeno avviene ad un livello istituzionale più interessato a gestirlo in senso strumentale per i propri fini che per risolvere realmente il problema. Abbiamo appena assistito alla indizione di uno “sciopero” che in realtà, nonostante molti strombazzamenti, per la maggior parte sindacale non ha avuto copertura; la CGIL, tanto per fare un esempio, si è infiocchettata di rosso, la sua segretaria ha fatto un comizio, ma se ti astenevi dal lavoro, cù cù.
Insomma, belle chiacchiere e, se va bene,  brutte soluzioni (vedi decreto contro la violenza di genere).
A proposito di chiacchiere, ci siamo messe da parte questo scritto di Puppato che per il 25 novembre ha fatto l’abbinamento su salvataggio delle donne / salvataggio dell’ambiente.
Sul primo non ci soffermiamo, che già abbiamo detto, ed in quello che ha scritto, non c’è niente di particolarmente interessante; diciamo due cose sull’ambiente perchè il fastidio è grande.
Dice Puppato dopo aver citato le Filippine, l’Illinois, la Sardegna e i disastri ambientali in Campania: “…perchè vi garantisco: se non si è mascalzoni, dopo aver avuto contezza di certe verità non si può più restare con le mani in mano…”; allora: se a Puppato nominiamo il Tav, dovremmo dire che è una mascalzona; lei e tutt* quell* del suo partito.
Che forse non si è data contezza di certe verità sul Tav?  Non se ne è data evidenza sul piano ambientale, sul piano delinquenziale, sul piano economico? Che il Tav forse non è un drammatico consumo di territorio? Non è uno stravolgimento e sconquassamento antropologico? Non è un osceno furto in tempi di miseria? Non è uno stupro alla terra?
Poco conta che Puppato a suo tempo (tempo di elezioni) abbia rimescolato il tav con il tac -ancora più tecnicamente impossibile! Ed abbia fatto la pensata dell’affiancamento alla ferrovia esistente -ancora strutturalmente ed antropologicamente più assurdo! Per non riuscire a dire un Mo Means NO!
Puppato dice che la dichiarazione internazionale delle donne uscita dal summit delle donne per il clima della quale lei si fa portabandiera non è retorica; forse quella no, ma la sua sì, ed è una retorica insopportabile.
A noi fa schifo, ecco, detto senza tanti giri di parole; a maggior ragione perchè quello stupro è una violenza di branco del quale conosciamo perfettamente la sigla politica di appartenenza di tutt*.

Comments are closed.