Comunque brutta
Questo mese la pessimissima legge 40 compie dieci anni.
Di come è stata applicata e di quello che ne è rimasto, se ne parla qui.
E poi ci sono i diversi casi, come questo, che comunque continuano a farci interrogare; al di là e al di fuori di una legge brutta e punitiva, moralista e ipocrita.
L’utero in affitto, per esempio; più correttamente “madre surrogata”. Siamo andate a rileggere uno scritto del 2007 di Agnese Seranis del quale condividiamo alcune incertezze e domande su un processo sempre più governato dalla scienza e da una tecnologia a forte impronta maschile.
Una tecno-pratica sulla quale si incrociano ancora tante cose; una riformulazione esasperata della donna contenitore, un servizio messo a disposizione di desideri ormai concepibili contro i limiti naturali del concepimento, una rivendicazione di diritti o “meta-diritti”, una cessione sull’autogestione del corpo, una delega al potere tecnobiomedico…. insomma, cose ancora da ponderare dove l’unica certezza è quanto la legge 40 sia e rimanga comunque brutta.