L’inchiesta

nostralaterra6Quelli de “La Repubblica” sono andati a Kobane e ne hanno fatto una puntata de L’Inchiesta.
A parte il merito di parlarne quando ormai non se ne parla più, cioè quando la maggior parte dei media hanno spento i riflettori sull’avanzata dell’IS, sulle crudeltà, sui profughi, sulle bellezze curde della resistenza… l’inchiesta, che ha portato fin là giornalisti e osservatori, ci dà l’idea di non essere stata in grado di guardare alle ragioni della resistenza senza la sfocatura tipica di chi parla di qualcosa che non capisce o non ha interesse a capire a fondo.
C’è lo scritto di Alberto Stabile: “In balia di troppi interessi”, che vorrebbe descrivere tutto quello che si concentra, in termini di interessi strategici e politici, appunto, intorno alla resistenza di Kobane; nella aggrovigliata situazione che ne emerge, fra gli interessi dell’IS, degli americani, dei turchi, dei siriani…; dei curdi si dice che questi, dalla loro, vi hanno trovato la fonte e il laboratorio di un nuovo nazionalismo.
Ora, tutto quello che abbiamo letto ed ascoltato dalle dirette parole delle combattenti di Kobane, delle donne e degli uomini del popolo curdo intervistati laggiù o in rappresentanza qui da noi, se c’è una cosa che emerge è proprio la battaglia per qualcosa che è tutto meno che nazionalismo.
A meno che non se ne dia una interpretazione differente, nazionalismo è quella parola che intende quell’insieme delle dottrine e di movimenti che attribuiscono un ruolo centrale all’idea di nazione e alle identità nazionali.
Kobane si trova nella regione del Rojava a nordest della Siria dove da almeno due anni si sta sperimentando una forma di autogoverno che non si regge affatto sul nazionalismo vecchio o nuovo, non rivendica i confini di una Nazione ed il riconoscimento di uno Stato. E’ un tentativo di libera convivenza fra identità diverse: fra genti di lingua curda, assira, caldea, turca, armena e araba; e fra genti e generi diversi.
E’ qualcosa di differente proprio nei suoi fondamenti, per cui chi fa un’inchiesta deve saper guardare il nuovo invece che spiegarlo conformemente ai canoni che si porta dietro e dentro la sua testa. Altrimenti l’inchiesta se la suona e se la canta.

Qui invece altro materiale raccolto da MFLA martedì autogestito da femministe e lesbiche 87.9 ror

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