Il vescovo e il questore
Oggi sulle pagine online del giornale locale si sono incrociati il questore e il vescovo.
Con argomenti diversi, ma entrambi grotteschi.
L’uno: il questore, interviene sulle norme di comportamento da tenersi a carnevale; sulla maschera che te la devi togliere se lo vuole un agente x; sulle bombolette spray che sono out e su ammenicoli vari come bastoni e manganelli che non è il caso, neanche quello di gomma se vai in maschera vestit* da forza dell’ordine.
In verità, dice lui, nel provvedimento, cioè nel decreto che la questura ha emesso ieri, non c’è nulla di innovativo…. Già… e allora perchè emanarlo?
Rispondiamo: perchè c’è sempre più bisogno di far sentire il peso del controllo; di stringere perfino su manifestazioni già sufficientemente irregimentate come le carnevalate cittadine.
L’altro: il vescovo, espone invece un suo pensiero al Lions Club di Udine. Dice lui che “quando la religione è di Stato c’è pericolo”… sembra uno scherzo di carnevale.
Sì, perchè non si riferisce alla religione cattolica che essendo rappresentata dal crocifisso appeso in tutti i luoghi pubblici, guai a chi lo tocca, no; si riferisce all’islam del quale, dice, non entra nel merito ma… ma ci sono differenze soprattutto nel comportamento nei confronti della donna…. Ecco, e poi, chissà cosa c’è dietro… Sibillino il prelato… Donne, sappiate da che parte stare.
Sarebbe da ridere se non fosse che le crociate sono sempre funeste.
E, al di là del questore e del vescovo, la chiesa e lo stato si incontrano molto spesso per metterle a punto.