Il velo dopo il fantoccio
Lodovico Sonego, senatore della repubblica, vuole attaccare Debora Serracchiani governatrice dellla regione FriuliVeneziaGiulia. Sono dello stesso partito, ma diversamente dem, perciò collidono.
[In cosa differiscano in realtà, non ce ne può fregare di meno, essendo comunque odiosi entrambi in quanto emissari e funzionari del TAV in questa regione].
Senonchè il senatore annusa l’aria e trova il fluido favorevole dell’islamofobia montante nel quale immergere le frecce contro la governatrice che in viaggio d’affari in Iran si è messa una sciarpetta sulla testa a mò di velo.
Così Lodovico: «La Presidente Serracchiani col velo. Immagine dolorosa, a maggior ragione dopo i fatti di Colonia. Ho sempre considerato un errore la prassi del capo coperto, anche in occasione di visite al sommo Pontefice». E poi: «Si tratta di una ostentazione della sottomissione della donna e della negazione dell’uguaglianza rispetto all’uomo. In altri termini la violazione del principio dell’uguaglianza tout court.
Quella sottomissione è ancor più inaccettabile se assentita da chi ricopre una rilevante carica istituzionale ed esercita una importante funzione di leadership politica nazionale. Donne a capo coperto mai, innanzi a chiunque”…
… Si figuri! Neanche davanti alla Madonna, la madre velata dei tutt* i/le cristian*.
Improvvisamente tutt* paladini della libertà delle donne; libertà che si concretizza nel non avere il fazzoletto sulla testa, perchè, coi tempi che corrono, il gioco del fazzoletto è quello che rende di più.
Politicamente parlando.