Integra e disintegra
Daniel Samba di cui leggiamo qui, ha trovato la sua strada per l’integrazione ovvero per essere accettato come membro della società friulana.
E’ stato bravo, ha imparato la lingua che parla perfettamente, perfino in certe varianti locali, ha imparato i proverbi e i modi di dire così da rispondere alle battute che spesso si fanno nel cazzeggio comune. Daniel Samba ha scelto una strada, gli ha portato bene e naturalmente può praticarla quanto vuole.
E’ una modalità che però a noi mette una certa tristezza, non tanto per lui, quanto per tutt* noi perchè è come se l’accettazione passasse attraverso il riconoscimento dell’altr* solo quando quest* tenta di assumere le tue caratteristiche, e pure quelle ataviche peggiori.
“Il furlan piturat di neri” (il friulano dipinto di nero), come lui si definisce è un’autoironia ma forse anche un tirarsi al ribasso. Come se di una donna, per essere rispettata come tale, si dovesse dire: ha le palle. Come se il metro di misura fosse il Friulano assoluto, peraltro sottano verso molte altre culture tranne che, adesso, verso quelle di molt* immigrat* (o l’Uomo), al quale si deve assomigliare a tutti i costi.
La somiglianza poi, assunta attraverso quella cosa socioculturalmente pesante come sono i proverbi “dei nostri vecchi”, aiuto!
Questo filmato porta come incipit un proverbio orrendo che tradotto significa che in una famiglia regna la pace quando il gallo canta e la gallina tace. Viene enunciato per chiedere ad una signora ex emigrante se era così. Che lo fosse o meno, perchè un* ce lo deve ricordare in modo acritico, detto e lasciato lì come cosa simpatica o pittoresca…. Non ci piace, perchè quella cultura lì non ci piace, nemmeno quando fa tanto folklore e tradizione. Non ci piace perchè sotterraneamente circola ancora, tal cjâf di tanç furlans e allora preferiremmo che uno del Camerun non ci riproponesse e non facesse suo il nostro peggio e ci portasse invece il suo meglio.
Ma questo, naturalmente, dovremmo essere noi disposti ad ascoltarlo, capirlo e desiderarlo.