Default ecologico
Eccoci qua. Arrivat* al dunque, alla resa dei conti con l’ambiente. Da domani, 27 settembre, l’umanità entrerà in deficit ecologico, cioè consumerà più risorse di quanto la natura è in grado di rigenerare. Si andrà in rosso; le uscite supereranno le entrate nel fabbisogno umano di natura (es. cibo, materie prime, assorbimento di CO2 e di rifiuti) e si inizierà a consumare le scorte, forzando e alterando, per quanto ancora possibile, tutti gli ecosistemi, mettendo a braccetto i verbi insostenibile e irreversibile.
E non ci sono analoghi di BCE o FMI che possano iniettare capitale naturale per salvare l’ambiente. C’era una volta Kyoto e qualche altro trattato e accordo di buone intenzioni; oggi c’è il cambiamento climatico, l’innalzamento degli oceani, lo scioglimento del permafrost, la fine delle grandi foreste, la riduzione della biodiversità, il consumo della terra, l’impoverimento dei mari, l’aria irrespirabile…, e, maggior disgrazia: chi dice che dalla crisi economica si esce ancora con la crescita!… dritti in braccio alla crisi ecologica già al suo stato di default, di overshoot, di patatrac, insomma, di non ritorno… semprechè non alleggeriamo la nostra impronta ecologica di specie vorace ingiusta e beotamente incosciente.