Pro memoria
Giornata della memoria per ricordarsi di ricordare. Un po’ come funziona per l’8 marzo, il 25 aprile o il 25 novembre. Noi sempre ricordiamo che, al di là delle date celebrative bisogna essere antifascist* sempre, femminist* sempre, antirazzisti sempre e che sempre la memoria del passato, quello peggiore, oltre che essere un omaggio alle vittime, dovrebbe essere uno strumento per rendere migliore il presente.
Invece gran parte dell’esercizio che ci si trova a fare in questa giornata è: uno) ricordare anche le vittime che pur nella giornata della memoria, per molto tempo sono state dimenticate: rom, gay, lesbiche, persone a-normali e non normalizzate; due) fare un promemoria del presente che ripropone il passato che non passa, che si commemora come se fosse un orrore definitivamente dietro di noi, chiuso, finito.
Lo sappiamo bene che non è così.
Per quei lager che sono i CIE, per il costante sdoganamento di fascisti e nazifascisti di tutte le risme, per il razzismo incalzante, per la xenofobia, per l’omofobia, per tutti quei poteri autoritari e repressivi che impediscono alle persone di esprimersi per quello che sono.
Per questo la memoria dovrebbe essere un esercizio quotidiano, perchè ogni giorno c’è chi cancella, distorce, nega il passato per far rivivere i suoi orrori nel presente.