Prima che il Tar si pronunci
OGM. Il Tar doveva esprimersi il 9 aprile, ma il parto della sentenza sul ricorso presentato da Giorgio Fidenato -agricoltore friulano- contro il decreto interministeriale 187 con il quale si vietava per 18 mesi la semina di mais gm; è stato rinviato a data da destinarsi, forse fra 45 giorni, forse dopo il caldo periodo delle semine, chissà.
Intanto però, in prossimità del 9 aprile, cioè l’8, c’è stata un’altra sentenza del tribunale di Udine che ha invece mandato assolto un altro (ma quanti ce ne sono?) agricoltore che nel 2011 aveva seminato mais gm Mon 810; questo in virtù di una gerarchia legislativa per cui un seme con certificato di idoneità dell’Unione Europea passa davanti alla -peraltro carente- legislazione italiana; insomma una cosa prevista e prevedibile, come abbastanza prevedibile è anche la futura sentenza del Tar tutt’ora in gestazione.
Ma poi, c’è stata un’altra sentenza ancora che è uscita il 9, quella degli scienziati che dicono che “Gli OGM sono sani”.
I/le firmatari/e si esprimono nella loro qualità istituzionalmente certificata di“docenti universitari” e nella qualità, tutta autoreferenziata, di “intellettuali che studiano, insegnano e dibattono le basi scientifiche, nonché quelle etiche, economiche e politiche delle biotecnologie, per dire che l’allarme e le reazioni sono esagerate e non fondate”.
Tra i/le firmatari/e ci soffermiamo su Michele Morgante per vicinanza, perchè lavora all’università di Udine ed Elena Cattaneo per questioni di genere.
Morgante, che potete vedere e sentire qui e qui, ama concludere le sue esposizioni con la frase: “chi si ferma è perduto e chi vuole a tutti i costi tornare indietro poi c’è il pericolo che non riesca più a trovare la strada per andare avanti”
Già la prima parte della frase è di infausta memoria, -a meno che non si pensi al fil con Totò-, ma la seconda, forse è ancora più “peggiorativa” se comparata con la realtà delle biotecnologie di cui si parla. A loro, intelletuali -pensanti a 360°!-, forse è sfuggito uno degli effetti inevitabili degli OGM, cioè l’accelerazione del processo di resistenza da parte degli infestanti target quali insetti o piante selvatiche che ha obbligato a tornare indietro come e peggio di prima perchè per la pressione selettiva esercitata, si sono evoluti insetti e piante che pesticidi e diserbanti gli fanno un baffo.
Qualcuno ha dovuto tornare indietro sì, al diserbo manuale.
La resistenza al Roundup non è una novità e nemmeno quella degli insetti parassiti del mais es. Diabrotica virgifera alle varie tossine Cry espresse dal mais BT; per quest’ultima, la novità è la stima precisa dei tempi di sviluppo di individui resistenti: 3anni e 6 mesi piuttosto che 6 anni.
Altro commento merita Elena Cattaneo, firmataria poi, assieme a Gilberto Corbellini, di una invettiva cui attribuiamo l’aggettivo di vergognosa.
Lei, donna di scienza, dimostra che quando il genere supera il muro sessista del soffitto di cristallo, nulla aggiunge in meglio alla protervia del riduzionismo scientifico di stampo baconiano e misogino, a meno che non porti con sè un pò di anticorpi critici rispetto al mondo al quale va a partecipare.
La “nostra”, esordisce dicendo che “UN FILO nero o rosso se qualcuno preferisce, intrecciato di irrazionalità, fanatismo, emotività, tecnofobia, antimodernismo, anti-industrialismo, populismo, etc., collega il caso Stamina, la propaganda politica che ha portato al recepimento restrittivo della legge sulla sperimentazione animale, le sentenze e le indagini sul presunto ruolo dei vaccini nell’eziologia dell’autismo e l’azione politica e legislativa contro la ricerca e la coltivazione di ogm”.
Una grossolana defaillance. Mettere tutto assieme sullo stesso piano, linea o filo: Stamina, sperimentazione animale, vaccini e ogm; far bollire al fuoco del fanatismo, antimodernismo, tecnofobia ecc. e buttare la broda ai piedi del faro della verità scientifica da loro incarnata, rappresenta, questo sì, emotività e sussiego scientista per il vilipendio che ritengono di ricevere alla loro rappresentazione d’autorità.
Una mente analitica ed onesta sa che Stamina è storia e caso a sé, così tutto il resto, perchè ogni argomento fra quelli citati ha i suoi pro ed i suoi contro che vanno investigati alla luce della loro evoluzione e collocazione in un contesto complesso che nello scritto si vuole bellamente ignorare.
Gli aggettivi utilizzati un tanto al kilo, ammesso e non concesso siano tutti da intendersi in senso di assoluto negativo, rappresentano certi aspetti delle questioni, non senz’altro tutte le critiche sollevate ed argomentate.
Una volta era la scienza ufficiale con la S maiuscola che gli aggettivi di emotività ed irrazionalità li attribuiva alle donne escludendole dal suo consesso; e non faceva solo quello, che il suo accanimento sul corpo e la pische delle donne e de* non omologabili in parte dura ancora ed è ancora da sondare fino in fondo….
Che una Cattaneo si conformi alla S maiuscola, per le donne di scienza è tutt’altro che un gran risultato, perchè non è certo quella “scienza con coscienza” di cui tanto si parlava ai tempi di Chernobyl, per esempio.
Sibilare oggi quella S con sicumera, come sinonimo di Sicurezza, significa essere allineate sul filo, per usare la sua stessa immagine, di un futuro monodirezionale; quello che fa dire a Morgante immerso nella sua bidimensionalità (altrochè 360°!) avanti-indietro: “chi si ferma è perduto”.
Su queste questioni, non esistono pronunciamenti di Tar che tengano, sarà il futuro a dire se questo modernismo, questa tecnofilia, questo industrialismo siano la scelta migliore da fare.
Noi, alla luce del presente, crediamo di no; ce lo stanno dicendo diversi eventi tra i quali il cambiamento climatico, la scomparsa di molta biodiversità, l’impoverimento del suolo ecc…. Disastri non prodotti tutti dagli ogm, sia chiaro, ma da un modello di sviluppo che li contempla come logica prosecuzione…. Per andare avanti, ….Morgantemente parlando.
Ecco, noi prenderemmo altre strade, possibilmente senza OGM, indipendentemente dai pronunciamenti del Tar e da una Cattaneo qualsiasi che ce li vorrebbe far ingurgitare a forza.