Bestemmia e tradizione
Fanatismo ed integralismo hanno effetti veramente nefasti.
Se dobbiamo leggere di un calciatore sospeso in una partita per aver esclamato “diosanto”, vuol dire che i vecchi principi del catechismo (che ognun* poteva fare propri o meno), sono diventati norma cogente, ufficiale e sanzionatoria qualora non rispettata; come se il livello di allerta sul nominare il nome di dio fosse passato da alfa direttamente a delta, per cui bisogna vigilare a che nessun* osi.
E se del caso, semmai, venga punit*.
In questa chiave leggiamo la notizia di oggi. Poi c’era anche quella dell’ aprile dell’anno scorso, quando un automobilista si era beccato una multa di 100,00 euro perchè stando in coda in autostrada, presso Udine, aveva bestemmiato ad alta voce contro le divinità ovvero i simboli religiosi dello Stato.
Non dovremmo stupirci di vivere in uno stato confessionale sempre più spinto, mentre, sempre più spinto si guarda e condanna agli esercizi confessionali altrui.
Poi ci sono anche i cretini che per fermare la deriva della civiltà ed arginare i “barbari”, invocano ed agitano il mantenimento delle tradizioni.
Non siamo d’accordo, ovviamente, ma se c’è una tradizione che vorremmo mantenere è proprio quella della bestemmia; grande caratteristica del popolo friulano, quella di alzare la voce contro le divinità.
Qui un esempio semiserio ma pienamente calzante. Sarà pure turpiloquio… ma l’accanimento inquisitorio con il quale lo si persegue prelude a qualcosa di molto più osceno che si chiama integralismo.