Martina, Ornella e Valentina libere subito!
Nel giorno della memoria, in cui si ricorda del genocidio nazifascista contro il popolo ebraico, persone “diverse”, zingar* e omosessuali, giorno in cui si dovrebbe ricordare ogni altro genocidio, ci chiediamo che coscienza e che memoria si ha e si avrà del genocidio in corso in Europa ed intorno ad essa.
Martina, Ornella e Valentina il 23 gennaio erano a Calais per marciare dalla “jungle”, il campo profughi sgomberato alla città e chiedere il diritto alla mobilità e, tutto sommato, alla vita, per le persone che dietro di loro lasciano il genocidio della guerra e della fame.
La polizia però ha risposto con lacrimogeni, idranti ed arresti. Le tre attiviste residenti in Francia accusate di danneggiamento e di disturbo all’ordine pubblico, rischiano l’espulsione dal loro luogo di vita e di lavoro per effetto dello stato di emergenza vigente.
Noi siamo con loro, sosteniamo la loro liberazione e con loro ricordiamo questa incommensurabile vergogna che oggi come ieri vede in azione razzismi e fascismi mai trascorsi.
Oggi addizionati al capitalismo che privilegia gli affari e le merci e tanto micragnoso da requisire i beni che gli immigrati riescono a portarsi dietro come un tempo si prelevavano i denti d’oro.
E chi, come Martina, Ornella e Valentina grida contro questa oscenità, viene perseguit*.
Che ce ne facciamo della memoria?