Neuro gadget per neuro gnogni
Un gnogno in friulano si potrebbe tradurre come colui o colei che è un po’ credulone/a, tonto/a, babbeo/a fino al peggiorativo imbecille.
E’ la parola che ci è venuta in mente leggendo di questo Necomimi neurogadget da indossare che in sostanza, come è spiegato nell’articolo, permetterebbe di rendere visibili le emozioni esternalizzandole nelle sembianze e nei movimenti di orecchie la cui foggia può essere scelta a piacere. Loro ti propongono quelle del gatto ma sono disponibili anche altri felini a seconda del livello di dominanza o aggressività che un* si attribuisce.
E’ un gadget e l’essere perciò una cosa in più, una stupidaggine, un’inutilità è già in sé e sarebbe anche spocchioso parlarne troppo; un po’ però non guasta.
Quando scrivevamo su “ecologia sociale” tenevamo una pagina dedicata a biomacchine e tecnoumani dove raccoglievamo un po’ gli articoli che ci sembravano utili a capire lo stato dell’arte.
Il Necomimi sarebbe finito lì, in un insieme variegato fra scienza da intrattenimento, roboblatte per lo studio animale e ginoidi per repliche femminili androidi.
Necomimi è una ricaduta della neuroscienza riciclata a fini commerciali che ci fa pensare a come si è evoluto il filone della psicoesternazione di sé, che è sempre un fenomeno un po’ reale un po’ artefatto; un come siamo e come ci crediamo di essere.
Ha iniziato la televisione con l’esplosione di programmi in cui si esponevano i “fatti propri”, tutt* ad agire o recitare i propri sentimenti in pubblico e tutti a guardarli davanti al tubo catodico; poi si è sovrapposto il web 2.0 e facebook: una scansione di se tra l’autoreferenziale ed il comunicativo globale … tutt* ad esternare ed a fruire esternazioni mediati da tecnologie passive o attive che oggi ci aggiungono grotteschi gadgets con il risultato di un instupidimento generale ad uso e consumo di un mercato che ti consuma anche il midollo rivendendoti a 70 dollari anche le tue onde cerebrali in forma di movimenti di orecchie animali.