Tutto in un giorno

aborto38Ieri era la festa della mamma, quel giorno carico oltre che di consumismo, di enfasi sul dare la vita, sul figliare, sull’accudire; e quale giornata migliore per marciare all’imperativo di non abortire?!
Poi ieri era anche la giornata in cui 36 anni fa veniva uccisa Giorgiana Masi e la giornata in cui la si voleva commemorare; lei, uccisa da un regime che voleva cancellare la libertà di espressione (che è libertà di vita). Allora la manifestazione non era autorizzata, e nemmeno quella di ieri.
Cionostante è stata fatta lostesso.
Un’appello alla libertà ed all’autodeterminazione da un lato e una grottesca marcia per la vita dall’altro con  feti e croci a trasudare  inamissibilità per le donne che decidono di abortire.
Inamissibilità della scelta, dell’autogestione del corpo, delle decisioni sulla propria vita.
Simbologie e slogans gravidi di violenza perchè costruiti su artefatti di cui la propaganda antiabortista si è sempre nutrita, prima fra tutte la forzosa uguaglianza fra embrione/feto e bambino e poi fra aborto ed omicidio che, messe assieme, ne suggeriscono un’altra: donne che abortiscono=donne assassine e omicide. Ma, come osservava Chiara Lalli ieri, solo suggeriscono, come fece Giuliano Ferra con   “Aborto? No, grazie”: l’aborto è omicidio, le donne però non sono punibili e non le puoi nemmeno chiamare assassine. E non si capisce come si possa commettere un reato e contemporaneamente non essere rei, a meno che non si pensi che il reo sia intrinsecamente non in grado di intendere e di volere…
Ecco, per il momento c’è la sanzione morale a redarguire donne che non sanno quello che fanno, che devono stare sotto tutela che poi è quella dei movimenti per la vita nelle strutture pubbliche dove abortire è sempre più difficile e fra un po’ sarà impossibile.
E poi ieri era anche l’occasione per i candidati sindaci di accreditarsi serenamente, cristianamente, con l’evento marcia.
Alemanno, come era evidente, si è messo in prima fila, Marino si è messo in mostra invece dichiarando che non andava per non strumentalizzare politicamente un’iniziativa giusta. Amen
Qui invece alcune foto della manifestazione in ricordo di Giorgiana Masi e per l’autodeterminazione.

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