Cambiamento scientifico

noisiamoqui283o meglio: cambiamento della scienza, oppure: cambiamento di approccio… o di prospettiva… o, per dirla grossa: di paradigma… o semplicemente di sensibilità…. insomma, per affrontare il cambiamento climatico occorre qualcosa di questo o tutto  questo insieme.
Perchè è chiaro che è la scienza storicamente prodotta e a sua volta produttrice di tecnologia, che applicata, richiesta e sostenuta in particolare dalla società capitalista sta portando il pianeta dal fecondo  brodo primordiale al brodo finale, bello caldo e, per molte specie, inclusa la nostra, mortale.
Per fare questo mini report dell‘incontro di venerdì, abbiamo dovuto lasciar decantare un giorno e una notte le informazioni messe in campo; tante, interessanti, a volte caotiche… perchè un approccio  alla complessità della questione è difficilmente  semplificabile…
Parlare di clima, già di per sé significa parlare di un sistema emergente, che va studiato a cavallo di una freccia del tempo dalla traiettoria lunghissima, al di là del qui e ora meteorologico, nel tentativo di scrutare il futuro che andrà ad intersecare e del quale oggi possiamo esporre già numerosissime esemplificazioni ed anticipazioni con gli eventi climatici estremi sempre più frequenti.
Possiamo mettere delle pezze a questo qui e ora, possiamo fare tutte quelle cose importanti ed utili che ci suggerisce la decrescita felice od il buonsenso ecologico, possiamo tentare di ridurre la nostra pesante impronta ecologica… ma, se vogliamo parlare di scienza della sostenibilità  non siamo ancora andat*  al cuore del problema.
Per farlo dobbiamo tornare alla freccia del tempo, all’universo, al pianeta, all’energia che arriva dal sole, all’evoluzione delle  piante, al “motore” di Calvin e Krebs, e poi al “motore” di Carnot; ai cicli biologici figli dell’evoluzione bio-fisica ed ai motori termici figli della fisica.
Di una fisica de-genere? Chi ha il motore ha il potere verso una base sociale povera nella società gerarchizzata e verso una natura passiva fornitrice di ricchezze fossili e vive  in una società tecnopatriarcale.
Perciò una fisica di-genere. Anche. Testimone: la rassegna dei padri dei motori, dei pensieri, dei paradigmi. Unica nomination femminile: Isabelle Stengers. Ci ha fatto piacere.
Un piacere, ed anche un gran lavoro, sarà continuare a ragionare, non solo su questa fisica, ma su questa scienza, persa nel labirinto riduzionista a rincorrere bosoni ed ad illustrare ad un pubblico per la maggior parte femminile, la figurina dell’evoluzione umana -dalla scimmia all’ominide e fino a noi-, tutta con soggetti maschili.
Tutti messi al mondo da donne.
Bisognerà dirglielo ai relatori.

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