A pensar male …
Di quanto la violenza contro le donne sia diventato argomento fruttuoso per pubblicità, tornaconto politico, speculazione mediatica e standardizzazione del nuovo ruolo di vittima cui ascrivere le donne e lì inchiodarle, lo abbiamo detto tante volte; ora, a questo quadro desolante aggiungiamo anche l’ultimo tassello che è quello dell’erogazione dei contributi ai centri antiviolenza.
Il perchè questo sia motivo di sconforto e incazzatura lo spiega bene Nadia Somma qui.
Praticamente un altro modo, uno fra i tanti, per mungere soldi pubblici facendo finta di fare qualcosa.
L’importante è favorire le compagini di partito, i gruppetti di potere che si possono consolidare a livello comunale ed istituzionale, un quaqquaraquà ben pagato sulla pelle delle donne inventato lì per lì … la Lombardia ne istituirà 23 in due anni e lì arriveranno i soldi; a quelli che da anni, in modo indipendente e libero operano sul territorio, non arriverà praticamente nulla.
Il disegno è chiaro; oltre alla miserabile speculazione economia, la gestione istituzionalmente e moralmente controllata, eterodiretta delle problematiche che stanno intorno alla violenza, …che, per carità, non vadano ad intaccare niente e nessuno, soprattutto non la politica del lavoro, non la gestione delle risorse, non la politica del welfare, meno che meno la politica patriarcale.
Una gestione addomesticata e tutto sommato funzionale allo stato delle cose.
Sì, noi pensiamo male, malissimo.