Attente/i ai Cagai
Certo, la storia ha sempre mille complicazioni, mai una volta che sia semplice, anche se gran parte dei media tenta di renderla lineare spiegando chi sono i buoni, i cattivi, le vittime, i carnefici.
Il processo di etichettatura (“terrorista”) è in corso e di conseguenza anche i codici di comportamento che vanno tenuti; chi bisogna appoggiare, sostenere, armare.
Si decide di armare i curdi che non sono più terroristi, -no- perchè possano tenere botto all’avanzata del califfato terrorista jadista.
Un bel pacco di armi sequestrate nel ’94 ai trafficanti russi ed ucraini che la magistratura ancora nel 2006 aveva ordinato di distruggere.
Lo stato pur di contribuire all’intervento umanitario ed alla pace, disobbedisce a se stesso, non butta via ciò che può riciclare, e soprattutto sa quello che fa, con coscienza e conoscenza. Occhio ai Cagai.
Qui invece una lettura della storia, dell’aspetto per quel che riguarda gli attori in campo in Kurdistan, curata dalla rivista “Nunatak. Rivista di storie, culture, lotte della montagna».