Pelli animali
Non è un paese per orsi, decisamente, anzi, non è nemmeno un paese per animali selvatici in generale, ed in generale non è un paese per animali; … forse per animali da compagnia, quando non li si abbandona e non sono gadgets modaioli o rivestiti di umana demente ipocrisia.
Ecco, in morte dell’orsa Daniza ne abbiamo sentita e letta a chili.
In termini aggiornati, si potrebbe definire una grossa e grossolana operazione di bear washing: ne fa una puntuale rassegna Daniela Ranieri sul Fatto Quotidiano di ieri: Gasparri: “Pagina di orrore”. Grillo: # giustiziaperdaniza (ma non voleva ammazzare Dudù?). Brambilla: “Ucciso animale innocente” (come se un animale potesse essere colpevole). Frattini (!): “Uccisa una madre”. Una di FI fa piangere i bambini: “Hanno ucciso Mamma Orsa”. Salvini: “Qualcuno deve pagare”, chissà se in euro o in lire, e se anche un orso debba fermarsi all’alt…. Salvini: sì, quello della Lega che in Trentino gli orsi non li voleva e se li mangiava nelle grigliate organizzate per festa e protesta.
Sarà, come dice Ranieri, che viviamo nella società più ipocrita del millennio, sarà che l’isteria collettiva ha vie di contagio capillari e veloci, che per un “condividi” e “mi piace” basta un dito, che dopotutto gli orsi non ci rubano il lavoro, non sono terroristi, non portano l’ebola.
Un rovesciamento di prospettiva, l’animale antropomorfizzato, l’umano bestializzato nel senso che certe “categorie” di persone possono pure morire, soffrire, schiattare come se non fossero percepite della tua stessa specie.
Dentro una visione dicotomica di umano-animale è così; si può essere fortunati (o sfortunati) e scivolare da uno status ad un altro; c’era una volta che erano le donne e i neri ad essere animali senz’anima…
Nè ci aggiunge molto di più questo immaginario della natura popolato da orsetti di peluche e coniglietti Tippy che quando li cucinano in diretta TV bisogna rassicurare i bambini che non è lui che si rosola con le patate.
Si può twittare #iostocondaniza pure mangiando bistecche e perciò abbattendo animali ed alberi, non c’è dubbio; si può dare libertà di caccia a tutto e dappertutto, si può spogliare il territorio e poi tentare di ripopolare, ma senza disturbare l’escursionista ed il turista… è un po’ difficile.
L’equilibrio spezzato non si ricrea facilmente, soprattutto se si continua a distruggere l’habitat di tutte le specie, umana compresa.
Oggi, per esempio dovremmo dire r.i.p., (come in molt* hanno scritto per l’orsa Daniza), ai capodogli spiaggiati a Vasto, tra i quali c’era anche una incinta, per chi, come Frattini avesse voluto sfruttare, la mai sfruttata abbastanza (che paio di ovaie!) figura retorica della madre… ma ci sono stati solo titoli mordi e fuggi; e poi, da chi sono stati uccisi i capodogli?
Forse da quella barbara pratica dell’air gun usata nelle ispezioni petrolifere… ma allora non è una storia per ecoambientalisti da salotto, meno che meno per politici e speculatori a caccia di consensi passando per un qualsivoglia washing politico.
Per il momento, vendere la pelle dell’orsa rende meglio.