Fini per altri fini
C’era un articolo di Massimo Fini sul Fatto Quotidiano di sabato che prendiamo a prestito perchè ci sollecita un pensiero che ci sta a cuore.
L’articolo lo si trova anche qui, nel magazzino degli scritti dell’autore.
Dopo una lunga prolusione in musica, “il nostro” mette in scena le paure ed i disorientamenti coniugati nella prospettiva politica fascio-destrorsa di chi mal sopporta omosessuali, donne autodeterminate ed immigrat* perchè minacciano l’integrità e l’esistenza del solito maschio bianco occidentale.
Insomma, un po’ di schifezzuole condite con un citazioni musicali per arrivare ad evocare la fifa per il calo della “natività” occidentale, così la chiama lui, scesa a livelli bassissimi mentre Gli altri, quelli che tanto temiamo, fanno figli come conigli ed è impensabile di spazzarli via tutti a colpi di droni. Prima o poi ci sommergeranno.
Lasciamo la natività all’immaginario della sacra famiglia, e lasciamo la bile razzista e xenofoba di Fini che abbiamo citato perchè, considerazioni su natalità e denatalità, andrebbero reimpostate al di là di un ovvio rigetto per un pensiero meschino come il suo.
Una delle cose che dovremmo valutare, pensiamo sia l’impronta ecologica, o, come si dice qui: quanto effetto serra genera un bambino in più.
E’ uno dei diversi studi, seri o meno seri, che comunque tentano di introdurre la questione demografica all’interno del dibattito sul cambiamento climatico e sui limiti di carico del pianeta.
Perchè questo ci sommergerà e ci dovremmo pensare con una certa urgenza.
Dopotutto la maggior parte dei guai li ha causati proprio il tanto caro maschio bianco occidentale.