Manifestazione antirazzista antifascista a Gorizia
CONTRO LE FRONTIERE
PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE
DI TUTT*
MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALISTA
ANTIRAZZISTA ANTIFASCISTA
Gorizia, 16 dicembre 2017 h 15.00 Piazza Sant’Antonio
Il sistema capitalista globale che sfrutta e devasta esseri viventi e territori e che per mezzo di governi e multinazionali schiavizza interi popoli, opprime le classi sociali più deboli e abbatte foreste, desertifica e inquina vaste aree del Pianeta, favorisce e garantisce la libera circolazione di merci e capitali, subordinando alla logica perversa del profitto la possibilità di vivere – in modo dignitoso e libero – per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale.
Per secoli l’Occidente ha colonizzato, sterminato e sfruttato esseri umani e risorse naturali, utilizzando prima gli Stati nazionali e imperialisti e poi anche gli organismi transnazionali per schiacciare ogni forma di resistenza e di indipendenza con ogni mezzo necessario: dalle guerre di invasione mediante eserciti ben armati, polizie statali e mercenari privati alle relazioni economiche totalmente squilibrate e alla colpevole e pianificata gestione di un indebitamento schiacciante.
Nella storia dell’umanità vi sono sempre state migrazioni e sempre si verificheranno in luoghi e fasi e modalità diverse, determinate da una serie di cause facilmente identificabili. Gli Stati e le istituzioni sovranazionali sono sconfitti in partenza e sarebbero grotteschi e risibili se non fossero tragici, disumani ed orrendi, i tentativi di fermare flussi e spostamenti di persone che sono epocali.
Questi sono l’esito degli squilibri economici, dello sfruttamento secolare e delle numerose guerre passate e presenti determinati da un sistema globale mortifero, socialmente ed ecologicamente insostenibile, basato sulla logica pervasiva e liberista del mercato che crea profonde ingiustizie, alienazione e concentrazione di ricchezze nelle mani di pochi.
L’Unione Europea, gli Stati che si trovano lungo le rotte migratorie e lo Stato italiano, incapaci di elaborare e attuare politiche finalizzate ad affrontare radicalmente tali squilibri, reagiscono in modo brutale e cinico e sono i primi responsabili di un disastro umanitario che si protrae da anni e che di certo non si esaurirà in un simile contesto internazionale.
L’Accordo tra l’UE e la Turchia del tiranno Erdogan del marzo 2016 ha previsto il trasferimento di 3 miliardi di euro di fondi europei nel 2016 e di altrettanti entro il 2018 in cambio di respingimenti, detenzioni, violenze per bloccare il flusso di arrivi dei migranti. Ricordiamo solo che lo Stato turco reprime nel sangue le formazioni kurde di nostri compagni e compagne che, ispirate dai principi e dalle idee dell’ecologia sociale, del confederalismo democratico, del femminismo e del socialismo libertario, combattono contro Daesh, lo Stato islamico clerico-fascista, per realizzare per tutt* la rivoluzione sociale: l’Unione europea è di fatto alleata e collusa con Erdogan!
Il recente accordo del luglio 2017 tra il Governo italiano e la Libia (finanziamenti alla guardia costiera e alle varie milizie) ha prodotto e sta producendo respingimenti nel deserto di masse di diseredati, uomini donne e bambini, detenzione in campi e galere, violenze e stupri, vendita all’asta di migranti come schiavi. A fronte di un evidente calo degli sbarchi il Ministro Minniti ha dichiarato: “Abbiamo scongiurato il crollo della democrazia!”…ecco su cosa si basa la loro democrazia.
I muri e le recinzioni eretti dagli Stati in diverse parti d’Europa bloccano persone in un limbo di incertezza, freddo, malattia, morte: Gorizia è una piccola città di frontiera e ormai da anni è assurta suo malgrado a città-simbolo di questo disastro umanitario, insieme agli altri territori della regione: Trieste, Udine, Tarvisio, Pordenone, Gradisca d’Isonzo…insieme ad altri simboli drammatici come Idomeni, Calais, Lampedusa, Ventimiglia, Brennero. Simboli di chiusura e repressione ma anche momenti di lotta, di solidarietà dal basso, di resistenza da parte di libertari/e e rivoluzionari/e.
Se il Mediterraneo è un enorme cimitero dove hanno trovato e trovano la morte persone in fuga da guerre, miseria e sfruttamento, è altrettanto vero che la rotta balcanica, di cui Trieste e Gorizia sono estreme propaggini, conosce ogni giorno situazioni disumane e intollerabili, con vessazioni e violenze ad ogni confine che è necessario superare: Serbia , Ungheria, Croazia…
Ma Gorizia è anche un simbolo dell’indifferenza, dell’intolleranza, della mancata accoglienza da parte di istituzioni incompetenti e totalmente inutili, inefficienti e inefficaci, capaci solo di invocare lo spostamento altrove del “problema”, di sgomberare decine e centinaia di persone da parchi e ricoveri di fortuna, costringendole a cercare di sopravvivere all’addiaccio, sulle rive del fiume Isonzo o in una galleria, esposte al freddo, alla fame e al rischio di ammalarsi e di morire, e poi sgomberandole anche da lì, deportandole su autocorriere verso destinazioni lontane o più semplicemente facendo finta che queste perone non esistano. Istituzioni spalleggiate da fascisti vecchi e nuovi e da politicanti razzisti e xenofobi capaci solo di sbraitare contro i “diversi” per farsi le loro belle campagne elettorali e accaparrarsi qualche manciata di facile consenso.
Di fronte a questo scempio globale e locale, il movimento libertario ed anarchico di queste terre, oppone una resistenza totale e irriducibile e invita tutt* ad unirsi all’autogestione delle lotte antirazziste e antifasciste, alle azioni solidali di accoglienza e di supporto materiale, insieme ai nostri fratelli e alle nostre sorelle migranti, contro le frontiere e le guerre e contro gli Stati e il Capitale che le generano e le alimentano.
Contro tutte le istituzioni che perseguitano e rinchiudono i migranti (CPT con Turco-Napolitano, CIE con Maroni-Berlusconi e ora CPR con Minniti-Gentiloni) e reprimono i solidali, gli antagonisti, i devianti e i rivoluzionari con Daspo urbani, denunce, fogli di via, patrie galere.
Il 16 dicembre 2017 facciamo che questo importante momento di lotta e di resistenza – che è solo una tappa di un percorso partito da lontano e che lontano andrà – trasformi Gorizia da città-simbolo di frontiere a città simbolo di apertura, solidarietà, mutualismo e socialità.
ABBATTERE LE FRONTIERE I MURI
LE RECINZIONI
PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE
DELLE PERSONE
CONTRO GLI STATI IL CAPITALE
GLI ESERCITI LE GALERE
AUTOGESTIONE E AZIONE DIRETTA
PER ACCOGLIERE
I FRATELLI E LE SORELLE MIGRANTI
Coordinamento libertario isontino – Osservatorio Antifascista FVG