8 marzo
8MARZO – Donne, non accettate mimose dai politici!
Potrebbero averle pagate con i vostri soldi!!
Già…; se vi sono arrivate da Kocijancic, capogruppo di Sel in regione, sicuramente sì perchè esso stesso si è dichiarato colpevole di aver commesso peculato con il fiore simbolo della festa della donna.
Altri consiglieri, –Les miserables-,qui in regione si sono fatti rimborsare anche l’acquisto delle scarpe, sicchè chi è a corto di argomenti si fa la campagna elettorale tutta di rimblazo sulla trasparenza; Debora docet, e le scarpe tentano di farle a noi con il TAV ecc. che, -pecula o specula-, la politica, quella lì, è proprio una presa per il culo…per dirla alla Grillo.
Ma sì, possiamo anche fare a meno delle mimose, e, già che ci siamo, anche di Grillo, del governo e del papa!
Beh, del papa sicuramente; potessimo starne senza saremmo più contente, non ne possiamo più di
contumelie sulla sacralità della vita cellulare, degli anatemi sull’aborto, dei dogmi sui costumi sessuali, della retorica sulla madre santa che se viene l’angelo a proporci la trasmutazione in utero contenitore vorremmo anche potergli dire di no, insomma non ne possiamo più di intromissioni indebite sulla vita -e sulla morte- terreno di propaganda di ogni papa…. vorremmo governarci da sole.
E sul lavoro e sull’economia? Sull’istruzione e la sanità? Sull’ambiente e il territorio, sui servizi ed i beni comuni? Che ci facciamo di governi che: aiutoooo!!!! Ci hanno spellate un po’ alla volta come fossimo cipolle e senza versare una lacrima, a parte quelle a costo zero della Fornero?
Che ci facciamo di governi che non ci hanno fatto che del male?
E se potessero continuerebbero; già ci riprovano con il ricatto dello spred che va su e: ahinoi l’ingovernabilità e il default, e il precipizio… come se nel precipizio non ci avessero già gettat∞ tutt∞ quant∞ nel momento in cui il capitale ha preso la strada della speculazione finanziaria globale.
Solo che adesso c’è Grillo che li ha spazzolati ben bene e non sanno cosa fare, e metterlo con le spalle al muro non sarà proprio una passeggiata; mentre il cri cri ingenuo ed ignorante dei suoi seguaci non lascia ben sperare considerati i pensierini che si leggono sul fascismo come quelli della capogruppo alla Camera che ha definito Casapund erede della parte folcloristica razzista e sprangaiola del fascismo, tutto sommato, testimonial del fascismo buono, quello che aveva un “altissimo senso dello stato e della tutela della famiglia”… Aarghhh!
Toh, ecco un’altra con l’enfasi sulla famiglia… ne avevamo proprio bisogno, e dopo Berlusconi che chiede all’operatrice GreenPower quante volte viene, avevamo proprio bisogno di un’altro che non riesce a dibattere con una donna (la Salsi, insubordinata perchè passata per la televisione) senza apostrofarla con cafonerie sessiste?
Ma non è ora di finirla? Suvvia…. gli atteggiamenti sessisti, machisti e misogini non rappresentano niente di nuovo.
Ci sono commentatori che ritengono la grande avanzata di Grillo l’apposizione della parola fine sulla vecchia politica dei partiti. Alleluiha! Sarebbe sempre ora; adesso vedremo se “il nuovo che avanza” è l’avanzo di un pastrocchio patriarcale messo a nuovo negli abiti della rete o che altro.
Oggi hastag #ottomarzo abbiamo il piacere di leggere ancora le manfrine di cui Kocijancic si fa interprete e poi come di rito i media si soffermeranno a ricordare i soprusi, le discriminazioni, le violenze che le donne ancora subiscono; a proposito, esattamente una settimana fa, ad Attimis, è stata uccisa Denise, dal proprio marito geloso e bevuto, ma è molto probabile che al 9 marzo ce se ne sia già dimenticat∞, fino al prossimo femminicidio.
Poi magari qualcuno ricorderà anche l’origine dell’8 marzo ed il riferimento a quell’incendio del 1911 in cui morirono in 146 in maggioranza donne, in trappola nella fabbrica tessile in fiamme senza vie di uscita perchè le porte erano chiuse che chi lavorava non doveva perdere tempo; a proposito, è successo ripetutamente anche nell’anno da poco finito (ma quasi nessuno ne ha parlato) a Dacca: 7 operaie morte e, in Bangladesh: 112 mort∞ comprese donne e bambin∞; si producevano abiti, quelli per quelle marche tanto fashion che vediamo nei nostri negozi….come in quel 1911 a New York.
Così la vita di molte donne è ancora lì incastrata fra violenza, sfruttamento, patriarcato e fascismi vari.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole e, fatte le dovute proporzioni e concessioni, pare, nemmeno sotto le (cinque) stelle.
Ma chi vivrà vedrà; in ogni caso ci sembra importante vivere senza perdere tempo ad annusar mimose, a farsi omaggiare un giorno all’anno e menare per le tube ad ogni tornata elettorale.
Restiamo ingovernabili; è meglio.
E’ una forza e una risorsa che non dà deleghe non dà incassi a nessun∞ se non a noi stesse e nessun∞ ci può fare del peculato.
Non diamo un voto di protesta, facciamo voto di rivolta.