Gaza è al buio
perchè è stata distrutta l’unica centrale elettrica che forniva energia, ma Gaza è illuminata a giorno anche di notte dai bombardamenti israeliani.
Qui la cronaca di oggi e qui quella di Amira Hass dell’altro ieri; una lettura straziante.
Oggi poi, leggiamo della ministra degli esteri Mogherini la quale dice “imperativo fermare un conflitto inaccettabile umanamente e politicamente” e subito si premura di aggiungere che non bisogna dividersi tra amici di Israele e della Palestina. Come se fosse un problema di tifoserie, come se non ci fosse una storia lunga da prima del 1948, come se fosse politicamente e umanamente accettabile mettere sullo stesso piano un potente stato colonialista, le sue armi, il suo esercito e la striscia di terra che vuole dominare e tenta disperatamente di sopravvivere.
Si studi la storia ministra, possibilmente non solo quella narrata dal vincitore; chi conosce la storia non può non schierarsi dalla parte del popolo palestinese o di quello ebraico che ripudia il governo genocida israeliano e tutti quelli che l’hanno preceduto.
Ecco, un pezzettino di vita laggiù per esempio, ci è stato raccontato in questi giorni da Elena e Marta di ritorno dalla Cisgiordania.
Si informi la ministra…. l’informazione fa sempre un po’ di luce e darebbe a quel suo imperativo del titolo maggiore credibilità.