Lui ha un sogno:
la tolleranza zero.
Il questore, si sa, fa il questore.
Quello di Udine affida al giornale locale le sue lamentazioni sulle “armi spuntate” in dotazione alle forze dell’ordine e quelle vanificanti “norme garantiste” che impediscono di infilzare il/la reo/a, deporlo/a in carcere e lì lasciarlo/a fino al processo. …Il riferimento sibillino con pregiudiziale etnica poi, è che spesso le persone ree provengono da Paesi in cui i sistemi giudiziari sono estremamente più severi del nostro…
Sì, forse da qualche parte, ai ladri tagliano ancora la mano, ma quelli sono arretrati, no, in certi Stati americani vige la tolleranza zero… modello Rudolph Giuliani ex sindaco di NewYork o Ferguson, sobborgo di St.Louis-Missouri?
A proposito di Ferguson, ci sono queste considerazioni di Alessandra Daniele; un quadro dove la polizia non ha “armi spuntate” e dove vediamo verso chi vengono rivolte le punte, persone con o senza reato, talvolta che commettono il semplice reato di esistere.
Perchè il questore fa appello ai sindaci ed al loro potere di emettere ordinanze che potrebbero incidere su fenomeni come il decoro urbano, l’accattonaggio, il disagio sociale e molto altro ancora…?
Scelte di vita, povertà, miseria… Dobbiamo forse intenderli come reati da reprimere?
Ne abbiamo viste di ordinanze creative, o cretine, o cattive quando si sono scatenati i sindaci leghisti, ma anche gli altri non sono stati da meno, animati dalla protervia di occultare e punire ciò che la società e la politica dello sfruttamento hanno creato.
Purtroppo, indipendentemente da un questore che fa il suo mestiere di questore, chi ragiona in termini di tolleranza zero, di sistema-sicurezza ragiona in termini primitivi (che poi sono sempre repressivi); non contempla l’origine, l’articolazione, la complessità dei problemi.
Oppure ragiona in termini strumentali: armi affilate contro i poveracci, guanti di velluto verso lorsignori.
Ma questa è un’osservazione banale: ci abbiamo a che fare ogni giorno.
Nè la riforma della giustizia aggiusterà.