Sostiene Chefurka
Oggi facciamo le replicanti cioè riprendiamo un pezzo di Paul Chefurka già ripreso e tradotto dal blog “Effetto risorse”. Blog interessante da frequentare, soprattutto per valutare quello che concluderanno a COP21.
Qui di seguito il pezzo. Qui il link per chi vuole approfondire anche con i commenti.
Alcuni interessanti fatterelli (e qualche opinione) sulla CO2:
Per ogni 16 gigatonnellate (GT) di CO2 che emettiamo, la sua concentrazione atmosferica sale di 1 parte per milione (ppm).
L’umanità oggi emette circa 40 GT di CO2 l’anno, risultante dalla combinazione di combustibili fossili, produzione di cemento e modifiche dell’uso dei suoli (deforestazione).
Come conseguenza, le concentrazioni di CO2 stanno aumentando di circa 2,5 ppm l’anno.
Il lungo tempo di permanenza della CO2 in atmosfera fa sì che fintanto che emettiamo CO2, la sua concentrazione atmosferica continuerà a crescere.
Ogni dollaro di PIL mondiale prodotto negli ultimi 15 anni ha richiesto l’emissione di una media di 0,6 kg di CO2, anche con l’aumento nella produzione di energie rinnovabili.
Se vogliamo che la concentrazione atmosferica di CO2 smetta di crescere, dobbiamo fermare tutte le attività economiche.
Anche se cessassimo oggi tutte le emissioni di CO2 fermando tutte le attività economiche, avremmo ancora una quantità pericolosa di CO2 nell’atmosfera.
Nessuno ha sviluppato un metodo per portar via quantità industriali di CO2 dall’aria, eccetto (forse) con la riforestazione di vaste distese di quello che sono oggi le aree coltivate.
Il mondo non cesserà le sue attività economiche dalla sera alla mattina. Non riusciremo neanche a ridurle significativamente nei prossimi uno o due decenni, a meno che non si verifichi un collasso economico globale – nel qual caso cercheremmo disperatamente di ripristinarle.
I prossimi due decenni di emissioni generate dall’economia faranno salire la CO2 atmosferica a oltre 450 ppm.
Secondo Wasdell et al., l’aumento di temperatura all’equilibrio a lungo termine prodotto da 450 ppm di CO2 è di circa 5°C.
Non sappiamo quanto tempo ci vorrà per stabilizzarci a quell’aumento di temperatura, ma è lì che alla fine arriveremo.
Un tale aumento di temperatura non è favorevole alla sopravvivenza di molte specie di piante ed animali, compreso l’uomo. E’ del tutto incompatibile con la nostra attuale civilizzazione.