Cronache dal sottosuolo
Per le donne, la vita domestica, talvolta è come un sottosuolo, un buio del quale si portano in superficie i segni impressi sul corpo: lividi e botte, ossa rotte ed umiliazione.
Così per Fiorella che ieri ha ucciso l’uomo che per l’ennesima volta la stava picchiando.
Lei, vittima prima di lui. “Quando gli impiegati (ex colleghi di lavoro) hanno capito che era stata Fiorella Fior a uccidere il compagno e non viceversa, restano allibiti e si chiudono nel silenzio“.
Quel non viceversa è come la triste previsione di una morte annunciata. Non è stata la sua, per un atto di un’ultima, estrema difesa.
Il giorno prima, sempre nella stessa zona, un uomo aveva accoltellato l’ex compagna che di lui non ne voleva più sapere. La cronaca, di cui ieri ne avevamo parlato qui, oggi mette vicino “Il fatto /1 Lui la picchiava, lei lo pugnala al cuore – Il fatto/2 In preda alla gelosia accoltella l’ex amica”, come un pareggiar di conti liquidato nelle tags <accoltellamenti>, <delitti>. Ma non è un pareggio dell’orrore, è ancora tutto sull’altro piatto della bilancia, su quella inesistente tag <violenzasulledonne>; con tutto quello che comprende, fino al femminicidio.
Lo dicevamo ieri che nel costruire la cronaca c’è anche un’operazione di sterilizzazione del fatto allo scopo di tranquillizzare ed assolvere il contesto nel quale è avvenuto; ieri era l’individualissimo raptus di gelosia fornito gratis dallo scrivente giornalista, oggi è il patetico sindaco a tranquillizzare il quartiere a rimbalzare tutto sui servizi sociali perché “ Questi due fatti avrebbero potuto essere gestiti diversamente se i servizi sociali fossero intervenuti. A tutti i cittadini dico: non fatevi scrupolo a segnalare i disagi perché, alle volte, un colloquio può essere risolutivo”. Crederci? Opportunistiche illusioni nella miseria dei servizi e dei centri antiviolenza. E, ammesso che questi forniscano realmente una via di uscita, come si fa ad arginare e risolvere un problema se non dalla sua origine?
La donna accoltellata l’altro ieri era di origine rumena e faceva la badante, aveva fatto denuncia da sé ed aveva anche chiamato la polizia…; Fiorella nel condominio in cui abitava non parlava con nessuno (o nessuno con lei) se non con Rita, la vicina nigeriana. Siamo una popolazione insensibile per colpa di troppi proclami leghisti? No, c’è di più e qualcosa di non così labile come gli opportunismi politici; c’è che il dînsi une man non può stare in piedi fino a che non si ha la percezione sociale che il problema fondamentale è quello degli uomini che esercitano violenza sulle donne.
Quanti accoltellamenti e delitti deve enumerare la cronaca prima che si arrivi al dunque?.
Noi siamo con Fiorella, uscita tragicamente da un sottosuolo che è sempre lì pronto ad inghiottirne altre.