Sorella Giorgia
Dunque, dalle elezioni umbre, FdI è arrivato all’11%, ha doppiato FI, ha scavalcato M5S, è diventato il terzo partito; intanto lì, poi si vedrà.
Merito di Giorgia, “la più amata dagli italiani”, stando al sondaggio Demos & Pi del 5 ottobre, con un 43% di gradimento; meno di Conte, ma più di Salvini.
La più amata anche dalle italiane?
“Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana: non me lo toglierete!”
Così disse qualche tempo fa al comizio di S.Giovanni.
Ieri sul sito The Vision, Mattia Madonia ne ha tracciato un profilo ricordando che Giorgia Meloni che si descrive come “donna” e “madre”, si dimentica di dire che è anche estremista. Racconta della sua “serenità” verso il fascismo, delle numerose contraddizioni politiche, della strategia che ormai va per la maggiore del falsificare la realtà per racimolare qualche frammento di odio rimasto, alla Salvini insomma, un capopopolo che parla come qualsiasi membro di CasaPound ma che pretende di avere maggior lignaggio, e paradossalmente attraverso questo trucco retorico lo ottiene. Il fulcro della sua politica è mascherare le tinte nere con un sorriso, camuffare l’intolleranza con un amor-di-patria anacronistico e discriminatorio, crescere nei sondaggi cavalcando e alimentando la paura”.
Poi, sarà, -come si dice qui-, per i suoi lineamenti, la statura minuta o per l’accento romano che la rendono simpatica a molti (incluso Fiorello), sta di fatto che per tanti elettori Giorgia Meloni non assomiglia affatto alla sovranista che è, la stessa che propone di chiudere i porti, costruire muri, affondare le barche di migranti e cacciare i rom a uno a uno.
Quindi, simpatica anche alle donne? O forse quelle che l’hanno votata, più che alla simpatia ed alla statura, hanno guardato al messaggio politico che è la coniugazione di immigrazione e violenza sulle donne?
Un must delle campagne populiste della destra; è l’immigrato (o il rom) che molesta, stupra uccide; ci vuole pulizia e decoro, prima le italiane ecc. e poi c’è la difesa della natalità coltivata nella negazione dei diritti di scelta ed ovviamente anche questa nella paura del sorpasso etnico. Sia mai! “….sono italiana, sono cristiana: non me lo toglierete!”
La politica della paura paga, paga bene. Si può ripetere fino alla nausea che i delitti di genere vengo compiuti quasi sempre da uomini nazionali, che gli/le immigrati/e sono una componente irrisoria della popolazione, che, pure chi li desidera, non fa figli/e perchè la vita costa, il lavoro manca e le donne sono sempre più penalizzate. La realtà non conta più, funziona meglio la sua narrazione falsificata, l’induzione alla chiusura e al sospetto che fanno tutt’uno con l’ignoranza e poi viene la raccolta del consenso.
Ci rattrista pensare che se questo si raccoglie anche sul connubio tra immigrazione-violenza di genere, siamo ben lontani/e da un approccio corretto al problema, ancor più alla soluzione. Si avvicina il 25 novembre, pensiamoci…
Macchè, poi si avvicina natale e sorella Giorgia, “cintura nera dell’albero di natale”, tornerà alla carica con “la rivoluzione del presepe”; “… sono cristiana: non me lo toglierete!” ma figurati!
Cerchiamo piuttosto di non farci togliere noi la capacità di ragionare intorno alla realtà…
Io non sono Giorgia…