Noi non la beviamo!
martedì, Maggio 25th, 2010
Non la beviamo la storia di questa storia che non è mai apologia.
Non la beviamo la storia di questa storia che non è mai apologia.
Forza Nuova perde in Cassazione: il parallelo "fascismo-nazismo" non è reato. Respinta la querela del segretario di Forza Nuova, Roberto Fiore, che
E’ stato Ernesto ed ha anche confessato. Ratto, ratto è andato di notte a coprire i baciuz con una pezzetta bianca. Uno che vuol proprio farsi cagare politicamente attraverso la cancellazione delle libertà degli altri. Si chiama intolleranza; politicamente: dittatura; nella fattispecie: fascismo. Avesse messo pezzetta nera il messaggio sarebbe stato ancora più chiaro.
Brutti come la fame, neri come le pantegane.(*con tutto il rispetto per il ratto nero o delle chiaviche).
Invitiamo quelle/i che, pur di farsi notare, ci tengono a sbrodolarsi nei liquami, a scendere nelle fogne e a restarci. E chiudete il tombino!
Cirielli. Ma quello a chi vuol prendere per i fondelli? Dopo la legge salva-nano ora la storia-patacca della liberazione americana con un colpo di gomma alla resistenza.
Abbiamo conosciuto la sig.ra Bergamasco nel 2006, a Udine, in occasione di un’intervista in cui ci ha raccontato la sua storia di deportata. L’evidente portata storico-politica del suo racconto, la sua personalità forte e fiera e la fermezza con cui ha voluto condurre la sua azione di testimone (a salvaguardia di un principio di libertà individuale e collettivo, conquistato e riconquistato, ogni volta, a caro prezzo) ci ha indotti a proporre la serata. Consideriamo la testimonianza di E.B. una testimonianza importante, preziosa, un antidoto naturale (che mette con le spalle al muro), contro ogni forma di revisionismo e/o negazionismo; negazionismo che l’ha colpita lungo tutto questo suo percorso di liberazione (e autoliberazione), da quando è ritornata dai campi di concentramento – perkè la gente non credeva alle parole dei deportati sopravvissuti, non dava la possibilità di parlare o, peggio ancora, in alcuni casi, ha riservato a chi parlava la reclusione nei manicomi … – fino ai giorni nostri, carichi di negazionismi di tutti i generi…
Elvia Bergamasco persona preziosissima, testimone nel corpo e nelle parole della verità di una storia di ieri, che oggi, con una criminale operazione politica di falsificazione qualcuno sta tentando di negare. Al magma del neonazismo, della destra estrema e non, che tenta di rivalutare il fascismo e i suoi insindacabili crimini, si è aggiunta l’operazione del papa con lo sdoganamento dei vescovi negazionisti; quei lefevriani, per intenderci, per i quali le camere a gas non sono mai esistite, o tutt’alpiù sono servite solo a disinfettare. Affermazioni vergognose ed oscene nella loro falsità che va combattuta in ogni luogo, ad ogni istante, altrimenti di quell’orrore non si potrà mai veramente dire MAI PIU’. Per questo, la testimonianza e la verità di Elvia devono vivere anche con noi, perché insieme con lei, SIAMO TUTTE/I TESTIMONI!
E’ nata a Manzano nel 1927. Partecipa alla Resistenza, tradita da una spia vene arrestata dalle SS e internata a soli 16 anni prima ad Auschwitz-Birkenau e successivamente a Buchenwald. Vive in Friuli e continua a portare tutt’oggi la sua testimonianza sulla tragedia della deportazione nei campi di sterminio nazisti. E’ autrice del libro biografico “Il cielo di cenere”.
TESTIMONIANZE PREZIOSE
Scolte le interviste da Dumbles /Ascolta l’intervista fatta dalle dumbles
(Udine, 8 settembre 2006)