Femen: epidemia fascista risposta femminista !
sabato, Marzo 15th, 2025
Continuano gli incontri di autoformazione e aggiornamento su Ecofemminismo, Ecologia Sociale, Confederalismo Democratico e Jineoloji per sondare, approfondire e discutere sui diversi aspetti e sulle problematicità inerenti queste tematiche politiche e la loro possibile applicabilità anche in altri contesti.
Sabato 9 dicembre h. 16.30
Spazio Sociale Tai Gjai, S. Giorgio di Nogaro, Località Galli
Evento FB: https://www.facebook.com/events/239624675803230/?ref=newsfeed
Instagram: _dumbles__
A pochi giorni dal femminicidio di Giulia Cecchettin ribadiamo ancora …
Il patriarcato è quel sistema sociale, trasversale, reticolare, nel quale il genere maschile, in particolare, esercita potere, proprietà, privilegio, dominio, violenza su ciò che è diverso da sé, sulle donne e su tutti quei soggetti che non si conformano o si ribellano alla sua forma morale. Giulia 105 !
E’ anche il sistema che è responsabile di un’epistemologia, di una scienza, di una conoscenza ed una tecnologia (cioè di un sistema di interpretazione-manipolazione della natura), che oggi ci lascia (a) per esaurimento delle risorse, (b) per estinzione della specie (c) per cambiamento climatico e per mancanza di empatia, sull’orlo dell’abisso.
E’ nello STATO che questo sistema trova la sua massima espansione. E’ sulle DONNE che esercita la massima forma di dominio. E’ sulla NATURA che esercita la peggior forza distruttiva.
#Agire alle origini del sistema del dominio #Ipertesto Ecofemminista #Jin Jihad Azadi #Che le donne vivano in libertà #Quando è nato il patriarcato?
Ci siamo conosciute tanti anni fa, nell’82, nella prima Sede Anarchica di Vicolo Candoli, a S. Giorgio di Nogaro. Alcune l’hanno conosciuta dopo, nel ’92, durante l’occupazione del CSA di Udine. Altre dopo ancora, in una fase più matura e più vicina alle lotte ambientali in difesa del nostro territorio. Quarant’anni di percorso in movimento, in evoluzione.
Non è stato un rapporto scontato, con lei, ma è cresciuto e maturato senza fatica, mescolando collettivo e individuale, privato-pubblico-politico, in modo sciolto, anche divertente, sornione. E’ diventata una sorellanza. Non lo diciamo come un termine da manuale femminista. E’ stato proprio così, nel tempo, naturalmente.
Marinella è sempre stata una persona discreta, molto intelligente, ironica, riflessiva e “selvatica” allo stesso tempo e, a discapito di un’apparenza fragile e minuta, è sempre stata tosta, determinata. Ce ne ha dato prova in quest’ultimo periodo, in cui ha fatto delle scelte impegnative, definitive, riguardanti la sua morte, anche la nostra … per quella parte che ci spetta, su cui non abbiamo potuto discutere, ma abbiamo potuto parlarne insieme. Non subito, ma lo abbiamo fatto, come si parlava degli altri argomenti, in modo perfino interessante. Sconvolgente e interessante allo stesso tempo. Ci ha dato tanto, anche questa volta, in modo poco appariscente, ma … come dire …c’è !
Insieme abbiamo fondato il Collettivo delle Dumbles, antica parola friulana, che significa “giovani donne” (a quel tempo lo eravamo davvero), un gruppo femminista e libertario sorto nel ‘92 … in continuità con un’esperienza già iniziata dal Collettivo Femminista Friulano nell’85-86 di cui lei, più grande, faceva già parte.
Marinella ha curato l’aggiornamento tematico del sito delle Dumbles e anche le pagine riguardanti l’Ecofemminismo (una sezione di Ecologia Sociale) trattando, da biologa, quale era, temi importanti, di taglio scientifico: aborto, antimilitarismo, biotecnologie, biopotere, cyberfemminismo, ecofemminismo, eutanasia, femminicidio, femminismi, globalizzazione, integralismi, madre lingua, madri, procreatica, procreazione assistita, prostituzione, scienza, sessismo, soggetto nomade, stupro etnico, trapianti, violenza sessuale. In questi ultimi anni si è rivelata molto importante la sua riflessione su nuove possibili epistemologie scientifiche, al fine di interpretare problemi come la pandemia e la crisi climatica.
Negli anni, tra reale e virtuale, attraverso la ricerca e la sperimentazione, è stata parte attiva nello sviluppo di pratiche libertarie, autogestionarie, antisessiste, antifasciste; sempre presente, seppur con discrezione, nei collettivi, nelle occupazioni, nei comitati di difesa ambientale, unendo all’aspetto ecologista anche quello femminista.
Ecco un suo pensiero in cui questo binomio è ben visibile:
“Abbiamo sempre pensato che la nostra battaglia per l’autodeterminazione … non possa essere disincarnata dal luogo che abitiamo … In esso ragioniamo contro il sessismo, contro la violenza, contro le prevaricazioni … che colpiscono noi, ma anche il luogo intorno a noi. Quando diciamo che non vogliamo essere colonia di nessuno, lo diciamo in senso di rivendicazione individuale, collettiva, ma anche territoriale; le due cose sono inscindibili … Nessuna di noi può pensarsi in una terra colonizzata, ridotta ad un corridoio per passaggio di merci, ma ancor prima, devastata in un immenso cantiere.” (Udine, presidio NoTav, 8 marzo 2018)
Tramare vie di lotta e di fuga … per autodeterminare, sperimentando, pratiche di libertà e realtà possibili … dentro l’insieme delle intricate relazioni ecologiche del vivente.
Cercheremo di recuperare tutti i tuoi scritti, in particolare quelli riguardanti l’Ecofemminismo, per valorizzare il tuo-nostro percorso. Un’ipertesto Ecofemminista un po’ fuori dalle righe e piuttosto originale.
Ci mancherai. Tu saraas simpri dauur da nestre spale destre…
Dumbles
Questo il nostro contributo alla giornata di ieri, concretizzata in un presidio a Udine
Perchè siamo qui?
Perchè solidarizziamo e sosteniamo il popolo Kurdo in lotta.
Perchè I Kurdi sono riusciti ad individuare la soluzione al problema.
Quale problema?
Il problema di come percorrere e praticare una strada diversa da quella del sistema “democratico”, neoliberista, eurocentrico e statocentrico che lo sta portando verso una spettacolare sconfitta.
Così scrive Hawzhin Azeez in un importante documento che vi invitiamo a leggere (*)
Invece il sistema di cui sopra, piuttosto che guardare a sé ed ai suoi macroscopici disastri, li perpetua combattendo il popolo Kurdo, nei secoli renitente ad essere assimilato, turchizzato, arabizzato o persianizzato, e lo combatte tanto più quanto questo riesce a creare un’alternativa ed una via di uscita dalla società del dominio. (altro…)
Sull’ultimo numero di “Germinal – giornale anarchico e libertario di Trieste, Friuli, Veneto e …” c’era un nostro scritto intorno alla biodiversità.
Lo riproponiamo qui di seguito con un parzialissimo, breve (e triste) aggiornamento:
la scomparsa di cinque atolli corallini presso le Isole Salomone; sommerse ed irrimediabilmente perdute per l’innalzamento del mare dovuto al riscaldamento globale.
Il termine “biodiversità” ha si e no trent’anni, ma già da cinquanta, è iniziata la distruzione di ciò che il termine rappresenta.
Con l’attacco agli ecosistemi e quindi l’impoverimento del paesaggio è iniziata la perdita di biodiversità per sottrazione della base sulla quale questa si sviluppa; come un liquido al quale viene meno il proprio contenitore. (altro…)
Marina Ivanovna Cvetaeva
la parabola di una donna contro
Marina poesia Marina donna Marina amore Marina Russia
SEMINARIO autogestito sull’OPERA e la VITA della grande POETA RUSSA, esplorate attraverso la BIOGRAFIA, i TACCUINI, le POESIE, i SAGGI, le IMMAGINI… con ANNA ZANNIER
Sabato 14 marzo 2015 alle ore 17,00
San Giorgio di Nogaro – località Galli
Il quotidiano trasformato in poesia, radici di vocaboli, contrappunto semantico, una miniera inesauribile. (altro…)