Idem con task force

 femminicidio60In questi giorni sono accadute molte cose che sarebbero state meritevoli di commento: donne uccise, ministre attaccate da frasi sessiste e razziste, attribuzioni e negazioni di deleghe politiche, richieste e negazioni di leggi restrittive e censorie…. insomma, nell’arco di qualche giorno, oltre alla tragedia di tre donne uccise in poche ore, abbiamo assistito ai “lavori politici” intorno a questa e ad altre “questioni” come alla lavorazione di una plastilina che sotto i nostri occhi ha assunto diverse forme, una specie di morphing nel tentativo di configurare una fisionomia che si adatti per quanto possibile a questo governo PD + / – L.

Ai femmincidi, cui va aggiunto forse il family mass murder di Sannicandro di Bari, ci aggiungiamo -per la cronaca e per l’analisi del “fenomeno”- (perchè non compreso nella rassegna nazionale), anche un altro femminicida tutto friulano originario di Latisana, reoconfesso per aver strangolato la sua compagna uruguaiana a Montevideo.

Poi dobbiamo citare l‘uscita strumentale di Zaia che era meglio se andava anche lui sullo yacht di due milioni parcheggiato in Tunisia e le solite uscite, per non sapere cosa fare, sull’inasprimento delle pene del club di Giulia Buongiorno.

 Questa di invocare pene più pesanti, di leggi più stringenti è poi, un po’, se pur con i dovuti distinguo- anche la logica alla quale ha richiamato Boldrini a proposito delle minacce che lei riceve via web: nuove leggi di controllo, restrittive, censorie, perchè è a quelle -se pur non nominate- cui puntava tutto il senso dell‘intervista a Concita de Gregorio sulla Repubblica.

 Per quanto la si rilegga, in quell’intervista, non troviamo che quello sbocco, come dimostrato, -a meno che non siamo tutt* malfidat* o scem*-, dal dibattito che ha suscitato.

E forse i comunicati-chiarimenti del giorno dopo dimostrano semplicemente che anche lei è entrata nella cerchia di quelle/i che acchiappano il salvagente del “sono stato/a frainteso/a”.

 Salvagente, uplodato oggi con un: “il vero tema è la violenza contro le donne che si manifesta anche attraverso internet…”. Buongiorno!

 E qui ci viene il ghitto, non perchè la Presidente della Camera ci arrivi adesso dall’alto della sua seggiola; un “meglio tardi che mai” non si nega a nessun*; su internet scrivono pur sempre persone e non klingon, le persone sono quello che sono sia che scrivano tramite bit, il gessetto o la penna, ma perchè se, come detto nella famosa intervista: i continui riferimenti ad insulti e minacce arrivano soprattutto da “siti di destra, razzisti e xenofobi” e la campagna “si è impennata all’indomani della sua visita alla comunità ebraica, il 12 aprile scorso”, è anche evidente, che la cosa è si sessista ecc. ecc. ma è anche, e forse, soprattutto di matrice fascista.

 Ecco, e ci viene in mente Biancofiore.

 Altro input di questi giorni. Non stiamo a ricordare il penoso tira e molla della delega alle pari opportunità, perchè della pasionaria del Cav, ricordiamo che prima di tutto è una pasionaria del Mus; sue le affermazioni su Mussolini “grande uomo della storia”.

 Affermazioni che in questi giorni tutt* hanno beatamente ignorato, soprattutto quell* delle “istituzioni democratiche nate dalla Resistenza” e bla bla che devono convivere con i fascisti dopo averli sdoganati in lungo e in largo e anche protetti a diverso livello istituzionale of course.

Il substrato fasciorazzista è lo stesso che ha alimentato gli insulti alla Ministra Kyenge; lei ha detto che è una questione di cultura.

 E’ vero, e il verbo fascista, in Italia si tiene in caldo come i pulcini nella cova; e sarebbe anche compito di Boldrini, denunciarlo, ammesso che volesse.

 E ammesso che volesse/ro, idem per tutto il substrato fascista, machista, patriarcale anche per la task force di Idem da schierare contro la violenza sulle donne: un osservatorio per capire e un tavolo interministeriale per intervenire; Pari opportunità, Interno, Giustizia, Salute, Lavoro e Istruzione… tutt* a vedere come intervenire … con zero lire.

Non stiamo a fare uno screening di questa compagine che già i nomi Alfano, Cancellieri, Lorenzin… aiuto!…, ma non sono i nomi, sono i limiti infra/strutturali posti al momento del parto del governo con cemento & potere a blindare le grandi spese; ci sono gli F35, ci sono i grandi traffici intoccabili presieduti dai Lupi di turno; ci sono i limiti im/morali sulla libertà di preferenza sessuale delle persone, ci sono i limiti im/morali sulla intoccabilità della famiglia …

 La lotta contro la violenza sulle donne è intrecciata a tutto questo, e che, a livello istituzionale si possa spuntare un gioiello da un inciucio è assai difficile; che possa essere finanziato, anche.

 Aspettiamo e vediamo.

 Male che vada, sarà una delle tante prese in giro governative cui abbiamo assistito.

 Nella vita sociale il riduzionismo funziona ancora meno di quanto funzioni in campo scientifico; tutti i collettivi di donne che si definiscono femministi, antifascisti, antispecisti ecc. non lo fanno per il gusto dell’etichetta, ma nella convinzione che un soggetto libero dalla violenza di genere lo è proprio grazie a questa collocazione ideale perchè è questo l’ambito a garanzia di libertà ed autodeterminazione.

Noi nel nostro piccolo, ci aggiungiamo l’anarchismo che bypassa le manfrine e le prese in giro istituzionali, perchè, se la violenza contro le donne è un problema culturale tutt* possiamo fargli contro, ogni giorno, e prima si inizia, meglio è.

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