Archive for the ‘Sessismo’ Category

Alpin jo mame… contr’ordine commilitoni!

giovedì, Marzo 16th, 2023

Accidenti! E adesso chi glielo dice a Di Piazza, sindaco di Trieste, che gli alpini parlano la lingua femminista #controlemolestie?

Lui, che se una donna non apprezza un …che bel paio di gambeche bel culoche bel paio di Ѡchissenefrega! … Siamo maschi… w gli alpini, w gli alpini!

Ahilui, mumble e rimumble, le alte cime degli alpini hanno realizzato che uscire sulla stampa più per denunce di molestie che per orgoglio di bontà non giova, perciò, anche se, sui fatti di Rimini 2022, ribadiscono di non aver niente di cui scusarsi, –bontà loro-, producono un manuale di consapevolezza, scritto da donne per uomini con la penna sulla testa.

Le autrici, di dichiarata fede alpina e femminista, buttano giù un abc di quello che dovrebbe essere un comportamento normale fra esseri umani di sesso diverso.

Cosa fare e non fare, dire e non dire ecc. insomma una sorta di scoperta dell’ acqua calda delle relazioni umane.

Giova, non giova? Di sicuro ripara.  (altro…)

Fallo al centro – come scivolare sulla buccia di banana

venerdì, Agosto 5th, 2022

Albero dei peni (Massa Marittima) Dal Medioevo.

A Monteprato di Nimis c’è stata la Festa degli Uomini.
Uomini, non quelli che, come nel linguaggio corrente, si rappresentano come maschile universale sottointendendo perciò anche le donne (pessimo vizio anche quello), ma uomini-uomini ridotti ai minimi termini della loro fisiologia: un pene, uno scroto, due testicoli.
E si prendono pure sul serio con un tocco di rispettabilità antropologica narrando della ultraquarantennale festa nata da un evento catastrofico come quello del terremoto del ’76 quando negli anni seguenti, a segnare un ritorno alla vita furono nascite di soli maschietti… che se nascevano femmine no maschio no party.
Fatto stà che il fato, amante del cromosoma Y, ha spinto la festa fino ai giorni nostri in cui l’ideona per l’esaltazione dell’organo erettile è stata la simulazione di falli/banana con fellatio praticata da donne bendate e inginocchiate con le mani dietro la schiena.
Guardare il video, probabilmente a molt*, fa schifo, anche a noi, ma a quelli e quelle che erano lì piaceva e si divertivano, e le donne organizzatrici erano convintone. (altro…)

Alpin jò mame… La penna sul cappello, l’inchiostro nel cervello

mercoledì, Maggio 11th, 2022

I fatti sono questi: a tutt’oggi 11 maggio, almeno 200 denunce di donne molestate in vario modo alla 93esima adunata degli alpini del 5-8 maggio a Rimini.

Non una di meno Rimini sta raccogliendo le testimonianze e rilancia con una contro adunata.

L’ANA dice che alle forze dell’ordine non è stata presentata alcuna denuncia, come dire che perciò il fatto non sussiste. Stop.

Oppure, se proprio proprio, c’è sempre la teoria dell’infiltrato: quelli che , approfittando del mega assembramento si sono mescolati con un cappello d’alpino posticcio per allungare mani, lingue e quant’altro in libertà…

Che la fallocrazia come governo dei sogni appartenga a tutte le classi professionali e sociali come scrive Giulio Cavalli su Left, è pur vero, ma è ancora più vero che: metti insieme un mega assembramento di divise, ornamenti e simboli di corpo, e avrai stimoli di rinforzo e garanzia di protezione per l’azione molesta. E’ la logica del branco, una logica che ha sempre trovato casa nella realtà militarista. (altro…)

Comica finale

martedì, Aprile 20th, 2021

Oggi giornata di puntualizzazioni morali e precisazioni giudiziarie.

Si inizia di prima mattina con lo spottazzo di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, denunciato per stupro.

Il comico è da un pezzo che non fa ridere; da un pezzo che fa pena (la politica consuma) e da ieri fa pure evacuare, tanto per non usare il suo slang.

Poi si continua con la notizia dell’archiviazione per gli otto ragazzi di Udine e S.Daniele che esibivano magliette con scritto “cento stupri”, se ne vantavano sui social e lo usavano come biglietto da visita per prenotazione al ristorante.

Padri e figli, supposti stupri e supposte patriarcali.

In sintesi sempre quelle: per Grillo i pulzelli sono “ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così… perchè sono quattro coglioni…” che un padre può dirlo al figlio dandogli una pataffa dietro la nuca, ecco, “non è vero niente che c’è stato uno stupro…” e in sottofondo sibila l’arietta del consenso della donna che, malevola, ha denunciato.

Poi ci sono gli otto per i quali, per carità, il processo alle magliette non può essere un processo alle intenzioni, non c’è stata nessuna azione in tal senso, anzi … “alla luce del contesto complessivo, … delle reazioni registrate e del generale clima goliardico in cui si calano… ecc. ecc.”

Ecco, “goliardia” è la parola della giornata; per goliardia si possono indicare le donne come oggetti da stuprare, per goliardia le donne possono continuare ad essere configurate, percepite, psicologicamente sentite e socialmente indicate come oggetti che si possono usare ed abusare.

Sono certo più di mille anni che i ragazzi si divertono così.

Segnali dal futuro?

Nisba

L’alba del giorno dopo. 26 novembre

giovedì, Novembre 26th, 2020

Ieri 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, avevamo scritto che “…quest’anno una donna ogni tre giorni è stata uccisa da marito, convivente o conoscente; 91 a tutt’oggi, 95 l’anno scorso, ma siamo in tempo a recuperare (sic!) …”

Oggi 26 novembre ne contiamo 3 in più; siamo a 94.

Orribile contabilità che porta i nomi di Aycha ammazzata a coltellate dal marito mentre dormiva, di Loredana trovata cadavere fra gli scogli a Stalettì – indagato il marito, di

Aurelia ammazzata dal marito che si consegna ai carabinieri con le mani ancora lorde di sangue.

Veneto, Calabria, e oggi Friuli. Su e giù per lo stivale, la violenza contro le donne trascende lo spazio ed il tempo; è quasi ovunque ed è antica. Dentro le culture di tanti popoli e perciò dentro il cervello di tante persone.

Come un virus trova sempre degli ospiti nei quali riprodursi. (altro…)

InFELTRIti del 25 novembre

mercoledì, Novembre 25th, 2020

Eh si, anche la provocazione stufa e anche il gioco delle parti che ne consegue.

Il solito Feltri naturalmente se la gioca alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Si butta a pesce sul caso Genovese, l’imprenditore accusato di sequestro e stupro durante un party nella sua casa al centro di Milano; per capirci: quello che ha detto che si coca da anni e perciò: ”perdonalo perché non sa quello che fa”…

Ecco; sull’incapace di intendere e di volere ma capace di agire (leggi stuprare), l’editorialista sbrodola la sua opinione che, guarda un po’, è su di lui, ma attraverso lei cioè la ragazza che ha denunciato la violenza.

In primis, “…è stata ingenua” perché “i cocainomani vanno evitati”; un analogo del “non uscire da sola di notte”, “non vestirti provocante”, non fare questo, non fare quello ecc. La sequenza dei divieti.

In secundis segue tutto il catalogo delle attenuanti per lui ed aggravanti per lei, perché è lei a non aver rispettato i ‘divieti’ e perciò “se l’è cercata” e via di seguito… risparmiamo il vomitevole dettaglio che peraltro conosciamo bene in tutte le sue formulazioni… infine c’è la tirata d’orecchi ai genitori (che non hanno tenuto a casa una diciottenne! Hiii hiii).

Ce maraveis! Feltri vive sul Pianeta Patriarcato, che altro? (altro…)

Stupro: chi insegna cosa

martedì, Agosto 18th, 2020

Nel linguaggio della cronaca, la vicenda è presto raccontata: una ragazza di quindici anni è stata stuprata nella notte di ferragosto sul lungomare di Lignano Sabbiadoro. Per il fatto da lei denunciato, sono stati fermati tre minorenni: due albanesi e un egiziano.

Successivamente, si scrive, lei li ha riconosciuti; due hanno agito e uno guardava.

Il piccolo branco ha compiuto la sua prodezza; ciò che forse i singoli componenti da soli non sarebbero riusciti.

Il branco è come un superorganismo, ha una sua identità; le singole individualità si fondono e la responsabilità (o i sensi di colpa) non sono più dell’uno; complicità e alleanze proteggono e permettono di mettere in scena relazioni gerarchiche e di forza fra uomini, se pur ancora piccoli. I potenti ed i gregari (chi agisce e chi guarda – e impara). Lo stupro di gruppo va oltre la pulsione sessuale violenta del singolo, richiede progettualità collettiva e perciò sottopone la vittima ad un’umiliazione anche più crudele, non solo un’espropriazione violenta e totale della propria volontà ma il tremendo ruolo di essere usata in un’interazione tra uomini che la usano e abusano per misurare se stessi. Uno strumento di misura; un metro per la potenza del proprio sesso. (altro…)

Vir Virus

mercoledì, Luglio 22nd, 2020

Eccone un’altro.

Tale Contessi, presidente Ance FVG (Associazione regionale dei costruttori edili) che, a commento di un articolo di David Puente giornalista di Open (giornale online fondato da Enrico Mentana ) sbotta augurando “vivamente” stupri a figlia e sorella del giornalista.

L’articolo di Puente, un fact- checking, andava a sondare la relazione numerica, desunta da dati statistici ufficiali, fra immigrazione e violenza sessuale, smontando, percentuali alla mano, la propaganda razzista di molti giornali secondo cui lo stupratore è, nella maggior parte dei casi, l’immigrato.

Il signor Contessi, probabilmente irritato dalla realtà che cozza con la sua ideologia, non ha trovato di meglio che augurare a Puente la sofferenza transiente per i corpi di figlia o sorella, arrecata da “uno di quei bei ragazzi che manteniamo nelle caserme…”.

Che così Puente poi la penserebbe come lui. Ovvero, come convincere un altro a sposare le proprie ragioni. (altro…)

Stupro, t-shirt e shit

mercoledì, Giugno 24th, 2020

Oggi leggiamo di un gruppo di ragazzi di Udine e San Daniele che per il sabato sera hanno prenotato con il nome “cento stupri” un tavolo in una discoteca di Lignano. Segnaposto diligentemente trascritto dal personale della discoteca; targhetta poi postata trionfalmente sui social assieme a foto in cui tutti indossavano una maglietta con stampata la stessa identica frase: “cento stupri”.
Ci è venuta in mente la maglietta in vendita al Carrefour (poi ritirata) ad ottobre dell’anno scorso con scritto “problem” sotto il riquadro contenente lui e lei, e “solved” sotto il riquadro di lui che getta lei giù in caduta verticale fuori dal riquadro.
E poi ci viene in mente anche di quel vicesindaco di Roverè (Verona), in forza a Fratelli d’Italia, che in agosto si presentò ad una festa indossando una maglietta lato A: “Se non puoi sedurla…” e lato B: “… puoi sedarla”.
L’abito non fa il monaco… e la t-shirt non fa il macaco; fa molto peggio: l’istigazione allo stupro, al femminicidio, in ogni caso al sessismo che è pur sempre il contesto nel quale stupro e femminicidio crescono.
Eppure certe parole di cui ormai tutt* dovrebbero pesare e pensare il significato, sono buttate là, così, tanto per ridere, poi, alle proteste si chiede scusa, si ritira il prodotto e si va avanti fino alla prossima. (altro…)

Quell* che “se l’è cercata…”

domenica, Gennaio 5th, 2020

Udine, notte di capodanno. Una donna festeggia con gli amici e poi, da sola sale la stradina del castello per scattare qualche foto della festa dall’alto. Lì avviene la violenza.

Qualche giorno dopo, Giovanni Candusso, consigliere comunale ex leghista di S.Daniele del Friuli scrive che la donna se l’è cercata.

A dire il vero, non se ne può più di dover argomentare su cose ovvie cioè che non ci dovrebbero essere luoghi proibiti, preclusi, inaccessibili alle donne perchè gli uomini sono cattivi e, come quando l’occasione fa l’uomo ladro, la stradina oscura fa l’uomo laido.

No, non dovrebbe funzionare così, eppure… eppure, come per quel consigliere di Cividale, paradossalmente in molti casi di stupro e molestie la vittima è pure colpevole. (altro…)

Padri e padroni

lunedì, Ottobre 21st, 2019

Una nota sui padroni, quelli del mondo che in questo momento si stanno giocando le sorti di un popolo, quello curdo, lasciato alla mercè di Erdogan, del suo esercito, delle sue armi made in Italy.

E quindi dell’Europa di Ponzio Pilato, come la definisce Olga Nassis, la quale ci ricorda che

L’Europa ha una tradizione bellissima di vigliaccheria e indifferenza di fronte alle stragi di minoranze nell’impero turco. Gli armeni vennero massacrati a milioni, nel primo Novecento, e nessuno intervenne. I greci, a Smirne, vennero bruciati vivi nelle loro case; quelli che fuggivano al porto venivano respinti dalle navi europee; un ammiraglio faceva suonare a bordo allegre musichette militari per soffocare le urla – poco più in là – dei massacrati. I turchi, popolo laborioso e ordinato, non hanno avuto che raramente dei governanti umani. Non ne hanno nemmeno ora, col capo che rimpiange i bei tempi felici dell’impero. Pagano i poveretti, il soldatino turco e il curdo montanaro, spinti l’uno sull’altro a uccidere e a morire. E nessuno interviene: Francia, Italia, Europa: zitti. Volenterosi carnefici di una strage che – secondo loro – non li tocca. (altro…)

Chi legittima chi

domenica, Dicembre 10th, 2017

Eccolo di nuovo: Massimo Fini dalle colonne del Fatto Quotidiano di sabato con l’articolo “Stiamo legittimando le streghe nere” ad usare lo smaccato trucchetto del delegittimare donne e antifaacist* perchè, delegittimano sessisti, molestatori e fascisti e quindi, mostrandosi così intolleranti peccano degli stessi peccati che vorrebbero contestare.

Scrive lui: “Tira una brutta aria, di maccartismo, di caccia alle streghe, In Italia, in Europa, negli Stati Uniti. Dopo il ‘caso Weinstein’ si è aperta la caccia al ‘molestatore sessuale’. Non c’è uomo, soprattutto pubblico, politico, produttore, regista, attore, ma anche privato, su cui non aleggi l’accusa di stregoneria. E come ai tempi della Santa Inquisizione basta il sospetto perchè venga acceso il rogo. Non passerà molto tempo – sempre che la cosa non sia già in atto – perchè un qualche politico ingaggi dei Santi Inquisitori per rovinarne un altro.” (altro…)

Seghe leghiste

martedì, Luglio 26th, 2016

Antipatie26La Lega si eccita in pubblico. Qualche battuta contro omosessuali, una bambola gonfiabile, e via, un orgasmo collettivo e tutt* content* .

Verde pisello si tira su come può dopo il flop da nord a sud delle amministrative. Smanettando sulle parti basse dei suoi membri.

A proposito di membri, quello che di nome fa Danilo Narduzzi, quando era consigliere e capogruppo in regione, ha fatto man bassa di soldi pubblici. Così dice la Corte dei conti.

Era quello che nei tg regionali della serva compariva a dire che gli extracomunitari non dovevano essere curati e poi per eccitare maggiormente il suo pubblico ci aggiungeva spesso la sveltina delle cure dentali gratis… ma che scherziamo??!

Altrimenti, come comprarsi profumi e balocchi?

Sega la lega.

Non siamo Colonia di nessuno

sabato, Gennaio 9th, 2016

violsess116Eh già.
Tocca sempre ribadire questo principio, soprattutto a fronte si fatti come quelli accusati da molte donne la notte di capodanno a Colonia e, pare in altre città della Germania.
Parliamo di furti, molestie, aggressioni tutte agite sul terreno della violenza sessuale. Nei gironi successivi però, ben poco si è considerato e si è tentato di capire effettivamente quello che era successo; il focus sulla violenza contro le donne è stato subito soverchiato e sostituito da quello sugli immigrati e, come sempre in questi casi, si è messo in moto quell’altro meccanismo, quello strumentale, che ben conosciamo.
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Denigrare e punire

domenica, Giugno 7th, 2015

Antipatie20Del percorso storico circa gli atteggiamenti di Maroni nei confronti degli extracomunitari, ci informa oggi Staffetta ricordandoci che Nell’estate del 2011 il ministro degli Interni Maroni lanciava un appello agli enti locali per accogliere quanti più migranti possibile e faceva requisire l’ex Residence degli Aranci di Mineo per l’accoglienza dei richiedenti asilo.
La prima tranche dell’inchiesta Mafia Capitale ha chiarito che il business sui migranti rendeva più della droga e la seconda, ha solo aggiunto che loro, i migranti, (e toh, guarda… anche gli zingari), erano una delle mammelle della mucca da mungere.
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Ce que soulève la jupe

martedì, Maggio 20th, 2014

mio-il-corpo4… ciò che suscita la gonna, soprattutto se a portarla è un uomo.
In Francia, a Nantes se la sono messa dei liceali come loro modo di combattere o suscitare discussioni intorno al sessismo, in una campagna da loro stessi ideata e poi avallata, con tanto di bollino sulla locandina, dal ministero dell’educazione, dell’insegnamento superiore e della ricerca.
Una cosa semplice, forse approvata con paternalismo istituzionale, ma che con la gonna solleva questioni intorno alla libertà del vestire e dell’essere. Tutte cose che fanno incazzare bigott*, moralist* , fascist*.
Ve l’immaginate in Italia? Nicoletta Tiliacos sul Foglio si premura di scrivere che in questo c’è una sospensione del senso del ridicolo.
Da far cader le gonne ed anche le gonadi.

Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo

martedì, Febbraio 4th, 2014

noisiamoqui339A leggere tutte le ultime vicende intorno  agli insulti sessisti rivolti a Boldrini e ad altre parlamentari di cui su Femminismo a Sud trovate ampie ed articolate analisi viene da pensare una cosa, ovvero che il sessismoe il suo contrario, l’antisessismo, sia diventato una sorta di gioco delle parti, un meccanismo che funziona quasi da solo;
da un lato per l’incapacità di declinare l’azione e la battaglia politica indipendentemente dal genere di chi la esercita, dall’altro per la volontà di chi riceve l’insulto, di trasformarlo in arma d’attacco politico utile ad occultare l’argomento di cui si dovrebbe discutere e nel contempo, (beata l’ora!) per sturare  le solite pulsioni securitarie.
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Brum brum…brum… vroooar

lunedì, Maggio 27th, 2013

 

femm55La Repubblica è partita in quarta di tanto che è sensibile sull’uso e abuso del corpo femminile.

Le donne contestano la pubblicità schifida che reclamizza un motoraduno e il quotidiano ne pubblica per intero il comunicato. Bene.

Ovviamente trattandosi di moto, la cosa la trovate su Repubblica Motori.

Idem con task force

domenica, Maggio 5th, 2013

 femminicidio60In questi giorni sono accadute molte cose che sarebbero state meritevoli di commento: donne uccise, ministre attaccate da frasi sessiste e razziste, attribuzioni e negazioni di deleghe politiche, richieste e negazioni di leggi restrittive e censorie…. insomma, nell’arco di qualche giorno, oltre alla tragedia di tre donne uccise in poche ore, abbiamo assistito ai “lavori politici” intorno a questa e ad altre “questioni” come alla lavorazione di una plastilina che sotto i nostri occhi ha assunto diverse forme, una specie di morphing nel tentativo di configurare una fisionomia che si adatti per quanto possibile a questo governo PD + / – L.

Ai femmincidi, cui va aggiunto forse il family mass murder di Sannicandro di Bari, ci aggiungiamo -per la cronaca e per l’analisi del “fenomeno”- (perchè non compreso nella rassegna nazionale), anche un altro femminicida tutto friulano originario di Latisana, reoconfesso per aver strangolato la sua compagna uruguaiana a Montevideo.

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Quando Anca dice No

mercoledì, Gennaio 2nd, 2013

Le parole di cui si rivestono i sentimenti, si sà, sono in alta percentuale verbalismo affettivo, l’amore poi, non ne parliamo, ne usa tutte le sfumature, dalle più idiote, modaiole, stereotipate  e vuote, alle più pesanti e infine ricattatorie.
Soprattutto quando minacciano (e attuano) gesti come quello di quel tale che si è dato fuoco sotto la finestra della ex fidanzata perchè lei non ne voleva più sapere di rimettersi con lui.
Poi, al solito, i giornali, dopo il 25 novembre, tanto sensibilizzati (sic!) alle violenze contro le donne, sono pronti a riprendere e rilanciare la frase clou dell’abbandonato pentito dell’estremo gesto e cioè che è stato un errore perchè “… lei non vale tanto”.
Così il Corriere mette nel titolo questa frase che oltre che essere l’esplicitazione di un palese ricatto, è anche misogina e sessista.
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