Reputazioni
martedì, Maggio 22nd, 2012E’ iniziata la fase due, intorno al corpo di Alina sequestrata, rinchiusa e suicidata in una cella del commissariato di Opicina. Lo abbiamo capito ascoltando il telegiornale regionale di ieri sera, ne abbiamo conferma dalla lettura del Piccolo di oggi.
La fase due riguarda la demolizione della reputazione della vittima e la ricostruzione della reputazione del o degli indagati.
I cronisti del TG si sono premurati di informarci che Alina, al suo paese, era già stata condannata per omicidio; una vita un destino, e pace all’anima sua.
I giornalisti locali ci avvisano di altrettanto e fanno scivolare il nostro occhio piano piano e dolcemente dall’osservare il contesto della sua morte, che si chiama sequestro di persona in un commissariato, allo stato d’animo della persona terrorizzata dal ritorno in patria per la paura del ritorno in carcere. Perciò “Ora è chiaro perché Alina Bonar Diachuk, arrestata nel giugno scorso a Gorizia, ha messo fine ai propri giorni all’interno del commissariato di Opicina dov’era rinchiusa anche se la Magistratura ne aveva ordinato la liberazione. Lei temeva di dover ritornare in carcere una volta rimpatriata forzatamente in Ucraina…”
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