Unisex
sabato, Dicembre 5th, 2015
Ieri i genitori di Generazione Famiglia hanno tenuto bambini e bambine a casa da scuola per protestare contro la terribile “teoria gender” che a loro dire si vorrebbe insegnare nelle scuole appunto.
Ieri abbiamo anche letto dell’ultima ricerca intorno a questo rovello insoluto: sul come dove e quanto la differenza di genere sia allocata nel cervello. … Ebbene, ci dicono quelli di TelAviv, il cervello è unisex, è un mosaico le cui tesserine rosa e celeste sono distribuite un po’ dappertutto, non c’è un cervello maschile e uno femminile, no.
Prendiamo l’ippocampo, per esempio, quello a sinistra, associato alla memoria, che si riteneva più grande negli uomini, ha mostrato le stesse dimensioni anche in alcune donne e delle volte si è visto più piccolo in alcuni uomini. Insomma risonanze magnetiche, tecniche di imaging, pesi e misure di materia bianca e materia grigia hanno dato il risultato di un cervello unisex.
La palla sembra tornare alla cultura; quella che “maschio e femmina Dio li creò” delle compagini di cui sopra oppure quella secondo cui l’evoluzione ci dà più opportunità e quindi più soluzioni. Che sono sempre meglio di una sola, talvolta obbligata.






Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere? La risposta della scienza alle provocazioni e agli stereotipi sulle differenze di carattere e comportamento di maschi e femmine è che un cervello unisex non esiste. Come spiega la neuropsichiatra americana Louann Brizendine la "materia grigia" di uomini e donne è diversa fin dal momento della nascita e la peculiarità biologica delle donne – il ciclo mestruale, la gravidanza, il parto, l’allattamento, la cura dei figli – influisce sullo sviluppo cognitivo, sociale e comportamentale del cervello. Le prime differenze cerebrali si manifestano già dall’ottava settimana di sviluppo fetale, in particolar modo a causa dell’avvio di quella attività ormonale che condizionerà per il resto della vita i sistemi neurali di maschi e femmine. Mentre gli uomini potenzieranno in particolare i centri cerebrali legati al sesso e all’aggressività, le donne tenderanno a sviluppare doti uniche e straordinarie. 
SESSO forte? A muscoli, forse. Quanto al cervello, meglio sorvolare. Esso invecchia più precocemente negli uomini che nelle donne. Precisamente con dieci anni di anticipo, a partire dai 45 per il "sesso forte" e dai 55 per il "sesso debole". Novità annunciata a Spoleto scienza dalla psichiatra americana Nancy Andreasen, cattedra all’università dello Iowa.La Andreasen dirige una ricerca, non ancora ultimata, per studiare le differenze tra uomini e donne, specie per quanto riguarda il loro modo di pensare, con l’ausilio di tecniche diagnostiche che, ad esempio, consentono di misurare lo spessore della corteccia cerebrale, oltre al quoziente d’intelligenza, mediante l’intensità del flusso di sangue al cervello; o con l’aiuto dei più avanzati strumenti di risonanza magnetica che producono "lastre" del cervello simili ad altrettante "impronte digitali" dell’attività cognitiva. 
