Al 70esimo femminicidio che vuol dire settanta donne uccise per mano di uomini dall’inizio dell’anno, 70 persone come noi che scriviamo o voi che leggete, 70…, 70, provate a immaginare e contare…. Femminismo a sud gli ha già fatto il contropelo a questa stampa che abbiamo esaurito i peggio aggettivi per definirla.
Aggiungiamo, essendo che Staranzano non è poi molto distante da dove siamo, che nel giornale locale il titolino “uccide la convivente, a coltellate dopo una lite”, viene dopo “Intesa fra università, Udine e Trieste dicono sì alla federazione”, dopo “Terza cosrsia in A4, non c’è più tempo“, dopo “Vigile del fuoco arrestato con 200 grammi di hascisc”, dopo “Il sindaco chiude la discoteca Papillon”, dopo “Scegli il più forte difensore destro della storia udinese”, dopo “Coprifuoco, i bar sfidano il Comune”, dopo “Festival dei writers In migliaia a vedere gli artisti dei muri”, dopo “Piste ciclabili in Friuli segnala problemi e disservizi” e pure dopo “Ecco come e quando pagare l’Imu”.
Oh sì, la cronaca è organizzata per provincia, Gorizia forse viene dopo…, ma per favore!… perfino dopo lo sport e l’imu che corrisponde praticamente ad una “comunicazione di servizio”… tanto conta la morte di una donna per mano di un uomo! Salvo ficcarci dentro, nel post nazionale lo snoqspot sul quale aggiungiamo solo questo: almeno liberateci da titoli idioti del tipo: “Se non ora quando” chiede di fermare il “femminicidio”, come se si potesse fare un referendum, una petizione o un decreto che lo metta al bando. Distorsioni.
Come quelle dietro le quali si nascondono gli assassini come Varotto: “Ho perso la testa”, poi quando la ritrovano, nessuno si preoccupa di mostrare la merda patriarcale che c’è dentro.