Questo il volantino che distribuiremo domani a Udine.
L’insostenibile “lato buono” dell’infame fascismo
Andiamo direttamente al punto: tentare di estrapolare e con ciò valorizzare un presunto “lato buono” dal fascismo, è come tentare di distillare profumo dalle deiezioni che sono quella cosa che comunemente chiamiamo “merda”.
Non si può.
Una dittatura è una dittatura, non può odorare di buono, anche se nelle infamità ad essa connaturate si mescolano la tessera per mangiare, la bonifica, il riposo settimanale, gli assegni famigliari, le strade, le fogne… opere ed operazioni di consenso realizzate dopo aver sciolto le organizzazioni operaie, proibito comizi e scioperi, soppresso la stampa antimonarchica ed operaia… insomma, dopo aver garantito il confino, il carcere, la tortura e la morte per i/le dissenzienti mentre ai delatori ed ai crumiri si garantivano concessioni, favori politici ed economici perfezionando una classe di burocrati conniventi e collusi, quella sì, distillata ed arrivata integra fino a noi nello stile di quella che siamo abituati a chiamare “casta”.(*)
Lasciamo al lavoro degli storici e delle storiche l’analisi dei dettagli, ma, a meno che un* non sia in malafede o fascista il risultato è un sunto col pollice verso..
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