L’informatica del dominio
domenica, Dicembre 26th, 2010Proposto da Ippolita e ripreso da Femminismo a Sud, rilanciato qui, perchè non se ne riflette mai abbastanza.
Proposto da Ippolita e ripreso da Femminismo a Sud, rilanciato qui, perchè non se ne riflette mai abbastanza.
La realtà si rivela sempre più forte delle suggestioni! Se contestate la Gelmini siete potenziali assassini. Così suggerisce Gasparri. Risultato: 1-non si parla dello schifo della riforma, 2-si legittima la repressione, 3-si manganella di più, 4-l’intimidazione è più efficace. Vecchia zuppa fascista.
(immagine da “Il manifesto sardo“)
Daspò in friulano significa: dopo. Oggi andiamo per suggestioni. Dunque: daspò il daspo, qualcuno prevede la tessera del manifestante, qualcun altro si prende avanti, si prenota la tessera rilasciata dalla questura dopo deposito di impronte e DNA, qualcuno propone il giubbotto catarifrangente di riconoscimento debitamente omologato, qualcuno parla di repressione preventiva, qualcun altro evoca dissenso autorizzato e controllato, all’occorrenza potrebbe diventare magari obbligatorio. In tal caso sostituire il suddetto giubbotto con la camicia nera. Anzi, prima di arrivare a questo, noi ci sentiamo di suggerire, in regime transitorio, l’istituzione dell’Albo Nazionale Manifestanti, cosicchè uno/a debba anche sottoscrivere una appropriata fidejussione bancaria e debba versare una congrua tassa di concessione governativa che aiuterebbe l’economia in questo cupo periodo di crisi in cui tutti vogliono manifestare il proprio dissenso.
Come Berlusconi che in ossequio al vaticano fece intendere che dopotutto Eluana Englaro era tanto viva da poter ancora concepire figli; così i chierici del ministero della salute non mollano la presa sui nostri corpi. Perché non si compia la nostra volontà, così come nei modi più odiosi hanno tentato di impedire a un padre di difendere la volontà della figlia. Senza vergogna, avvoltoi della mistificazione, invece che aiutare economicamente le persone in stato di bisogno, ne strumentalizzano la condizione per imporre su tutti il loro interessato integralismo.
Nessuno può obbligare una persona a staccare la spina se non lo vuole; nessuno può obbligare una persona a non staccare la spina se lo vuole. E’ una scelta che appartiene ad ognun*; è l’ultimo territorio della nostra libertà. Andate qui e leggete il comunicato n. 381. Un concentrato di ipocrisia, falsità e spudoratezza clericofascista. Perché non indire la Giornata Nazionale degli Stati Decerebrati? Cioè di tutti noi quando miss Roccella & Co. avranno avuto la meglio?
“In concomitanza con la giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, il prossimo 25 novembre, abbiamo tappezzato Udine di immagini antisessiste per piantare in ogni angolo della città il seme della ribellione contro il patriarcato, culla del femminicidio, contro i ruoli imposti alle donne di martiri del focolare o di deboli vittime inermi che subiscono un destino a cui non possono sottrarsi. Invece NO, NOI NON CI STIAMO PIU’!L’ AUTODETERMINAZIONE primo passo verso la LIBERAZIONE!
Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne,
non una giornata da vittime ma da RESISTENTI!DONNE CONTRO IL FEMMINICIDIO
antisessiste, antifasciste, antirazziste e libere…”
da http://nordest.indy.ortiche.net/node/2033
e http://nordest.indy.ortiche.net/node/2034
La sintesi di questa settimana la rubiamo a Galatea.
La materia di cui sono fatti i governi
(immagine: George Grosz, I ladri della società)
Anche noi come Berlusconi amiamo la vita e amiamo le donne.
Tutte. Belle, brutte, giovani, vecchie, vive e morte. Soprattutto queste e soprattutto quando perdono la vita per mano di uomini che nel sultanato del Berlusconistan sono i favoriti per legge, morale e tradizione.
Amiamo la vita anche se questa classe politica la rende una realtà da schifo, ma schifo forte, col bunga e anche senza. Amiamo le donne perché amiamo noi stesse, perché non siamo la tenera carnina da esibire nell’orgetta del potere, non siamo la carne da macellare in famiglia e fuori a lavacro dell’onore masculo, non siamo la carnazza televisiva da esibire sugli altarini del fallo.
Flaccide facce sbavano fluidi, denaro e potere; tintinnano le copiose monete nelle tasche pretendendo di titillare il desiderio di guadagno e successo; aspirazioni messe sulla via obbligata passante per il lettone perché intorno hanno creato il nulla, il deserto se non l’umiliazione, la fatica o la disperazione per un lavoro che non c’è.
Nel regno di Bungasconi il re è più nudo che mai.
Brava giudice Salvetti; ci mancava una sentenza che stabilisse il minor valore della morte per chi ha già minor valore in vita. Buone possibilità per imprenditori di sfruttare e liquidare lavoratori/lavoratrici di origini povere, non sia mai che i miserabili parenti superstiti possano godere di un “ingiustificato arricchimento”. Andiamoci piano con la morte; come la vita, non è uguale per tutti/e. Brava! Un bel precedente giurisprudenziale. Noi donne ci siamo abituate; abbiamo visto tante sentenze di giudici maschi offendere e svilire la nostra dignità; mancava la sentenza di una donna ad aprire altri baratri sotto i piedi di uomini e donne, nel futuro di tutti/e.
I leghisti, nella loro incontenibile smania di farsi notare per innovazione e virtù (mentre talvolta vengono colti a rubacchiare qua e là, come tutti), ogni tanto la fanno fuori dal vaso. E’ capitato al povero Fontanini con la sua proposta di classi differenziali per i disabili. Accecato dal sole delle alpi, ha lanciato la proposta in un’assemblea di operatori di disabilità, non ha visto l’assessore regionale alla salute disabile pure lui, ma quello che è peggio, non ha ancora capito che: fatti sparire gli insegnanti di sostegno, prima o poi spariranno anche i disabili; poi, chissà, un domani, spariranno anche gli operatori della disabilità… non occorre mica dirlo…
Ah, e un’altra cosa che non si potrà più dire, è che: non piace la Gelmini. Questo riguarda i presidi.
Chi critica sarà sospeso e multato. Perché non proporre una classe differenziale per la rieducazione?
Anzi picchiate; le donne che vogliono impedire il passaggio dei rifiuti in un territorio e in uno stato che quando deve far passare i suoi interessi tratta donne e uomini, bambine e bambini, tutti, come rifiuti umani.
Possono avvelenarsi gli abitanti di Terzigno, può morire la terra, appestarsi l’aria ed imputridire l’acqua … un manganello li fermerà e poi arriveranno, come da programma le ecoballe di Silvio “…non ci sarà percolato, non ci saranno miasmi”.
(altro…)
Dall’ 8 al 17 ottobre 2010 Ljubljana sarà per la sedicesima volta Mesto Zensk- City of women- La città delle donne,ovvero il festival internazionale dell’arte contemporanea femminile.
L’edizione di quest’anno del City of Women Festival si concentrerà sul tema Between the Past and Future/Tra Passato e Futuro prendendo spunto e nome dal libro di Hannah Arendt. (altro…)
Friuli Venezia Giulia:
Arrestato il Killer di prostitute.Ritrovati i corpi delle due escort e l’arma del delitto e’ una balestra.
Uccideva le escort con una balestra e le derubava
Il serial killer di escort cambia movente, voleva fare loro da protettore
Inghilterra:
Arrestato meno di due mesi fa,usava anche lui la balestra per uccidere le prostitute
una strana coincidenza…
Ovvero pubblicità e realtà. La dentiera che Berlusconi faceva avere alla signora Anna subito dopo il terremoto; ributtante pubblicità, come quella del progetto c.a.s.e., come quella del G8, come quella di Bertolaso santo subito … per dire che tutto va bene, mentre i soliti noti ridono, rubano, lucrano.
Quando la realtà si fa sentire, trova il manganello.
Protesta dei terremotati de L’Aquila: scontri , botte e 2 feriti lievi
Abbiamo parlato del International Antifascist Feminist Working Camp at the Site of the former Youth Concentration Camp Uckermark 2009 qui e abbiamo segnalato invece il "concept" per il momento ancora in inglese qui
…Presto provvederemo a una traduzione, intanto facciamo girare l’invito a partecipare al working camp che si terra’ dal 5 al 15 agosto 2010…
Per chi non potesse partecipare all’intero periodo,ma fosse in zona berlinese in concomitanza con l’ultimo fine settimana del working camp al termine dei lavori si tiene l’open week-end, una due giorni aperta ai non partecipant* di incontri con le sopravvisute di Uckermark, tavole rotonde e giro guidato del sito.
Prossimamente i dettagli su questo per il resto leggere avanti…
LaD.I.Y.fest Berlino cerca TE!
Suoni, canti o balli in
una Grrrl Band o sei un* dj? Ti piace mostrare a qualcuno come dare vita
a una fanzine, scrivere haiku o riparare la gomma bucata di una
bicicletta? Vuoi mostrare i tuoi quadri o un film girato da te? Dare una
lezione/ workshop/ performance su un argomento che ti appassiona? Ami
esibirti con il tuo gruppo di teatro o come comic* solista? Oppure hai
un talento che ancora non conosciamo e che è indispensabile condividere?
La LaD.I.Y.fest è il posto per te! LaD.I.Y.fest sta
cercando persone creative che hanno voglia di far parte dell’evento
D.I.Y. femminista che si svolgerà dal 16 al 19 Settembre 2010 a Berlino. (altro…)
Oggi Maroni era a Trieste e poi in Friuli a vedere quanto ancora si può sfruttare politicamente la menata della sicurezza (Trieste: " Secondo
Protocollo d’Intesa in materia di sicurezza urbana e territoriale"; Udine: "La Sicurezza negli Enti Locali"), e a dire cose simpatiche alla Seganti. Ma questa mattina era a Malpensa a dire che l’aereoporto di Malpensa rappresenta ormai la nuova
frontiera per l’immigrazione clandestina, a Lampedusa infatti sembra
che il fenomeno sia praticamente sparito, nei primi mesi del 2010 non è
arrivato praticamente nessuno.
No… sono fermi in Libia.
Sabato 5 giugno il comitato No TAV di Bagnaria Arsa ha inviato Simona Baldanzi a presentare il suo libro "Figlia di una vestaglia blu"; l’orrenda vita nei cantieri del treno ad alta velocità che arrivano e se ne vanno spremendo le vite degli uomini e lasciando uno squarcio nella terra.Simona racconta quello che è accaduto nel Mugello e che non vogliamo accada anche qui.
Dal blog di Simona Baldanzi Un’altra nota qui
SABATO 5 GIUGNO H.20,30 nella sala di Via Vaat n. 1 (in centro a Bagnaria)