La mossa vincente
Gennaio 11th, 2011 by dumblesQuale? Una bella legge sul fine vita per mangiarsi le catto-pedine del PD, tipo Fioroni.
Fa schifo perfino a Famiglia Cristiana… pensate a come siamo mess* male
Quale? Una bella legge sul fine vita per mangiarsi le catto-pedine del PD, tipo Fioroni.
Fa schifo perfino a Famiglia Cristiana… pensate a come siamo mess* male
L’ambiente talvolta restituisce i corpi; quelli fagocitati da una cultura maschilista e assassina; quelli delle donne nascoste nei boschi vicino Ascoli Piceno o nell’Alta Versilia, o sotto un cavalcavia ad Ancona. Ritornano, ossa o teste fracassate a ricordare il lungo femminicidio che si vorrebbe ignorare.
Scultura poliziotta che fa pipì. Polemica a Dresda
Non ci piacciono né i poliziotti né le poliziotte, ma se proprio proprio ci si deve costruire sopra un’opera d’arte, perché convogliare sempre lo sguardo dei fruitori fra le gambe delle donne?
Proposto da Ippolita e ripreso da Femminismo a Sud, rilanciato qui, perchè non se ne riflette mai abbastanza.
La realtà si rivela sempre più forte delle suggestioni! Se contestate la Gelmini siete potenziali assassini. Così suggerisce Gasparri. Risultato: 1-non si parla dello schifo della riforma, 2-si legittima la repressione, 3-si manganella di più, 4-l’intimidazione è più efficace. Vecchia zuppa fascista.
(immagine da “Il manifesto sardo“)
Daspò in friulano significa: dopo. Oggi andiamo per suggestioni. Dunque: daspò il daspo, qualcuno prevede la tessera del manifestante, qualcun altro si prende avanti, si prenota la tessera rilasciata dalla questura dopo deposito di impronte e DNA, qualcuno propone il giubbotto catarifrangente di riconoscimento debitamente omologato, qualcuno parla di repressione preventiva, qualcun altro evoca dissenso autorizzato e controllato, all’occorrenza potrebbe diventare magari obbligatorio. In tal caso sostituire il suddetto giubbotto con la camicia nera. Anzi, prima di arrivare a questo, noi ci sentiamo di suggerire, in regime transitorio, l’istituzione dell’Albo Nazionale Manifestanti, cosicchè uno/a debba anche sottoscrivere una appropriata fidejussione bancaria e debba versare una congrua tassa di concessione governativa che aiuterebbe l’economia in questo cupo periodo di crisi in cui tutti vogliono manifestare il proprio dissenso.
Vengono uccise. E’ stata uccisa per queso Marisela Escobedo Ruiz; chiedeva giustizia per la figlia assassinata nel 2008 e gettata in una discarica nell’inferno di Ciudad Juarez. Anche Teresa Buonocore è stata uccisa per questo; uccisa per aver denunciato e testimoniato contro lo stupratore della figlia di otto anni; in una strada di Napoli. Stupratori e assassini reclamano l’intoccabilità. Spesso una società ancora più bastarda di loro gliela concede. Perchè non sta mai dalla parte delle donne.
(immagine: Shani Rhys James, Ruby)
La donna senza amigdala non ha paura.
L’amigdala è una struttura dell’encefalo dove si integrano processi emozionali molto importanti per la sopravvivenza; l’amigdala è l’allarme rosso, la memoria della paura, la paura.
La scienza sta sbavando dietro a S.M. la donna senza amigdala la quale con il suo atteggiamento per niente impaurito ha disinnescato le cattive intenzioni di uno che l’aveva affiancata di notte in una strada isolata minacciandola alla gola con un coltello.
Ecco, noi vogliamo fare altrettanto tenendoci la nostra preziosa nocciola cerebrale.
Come fare?
Intanto così e così.
L’altro giorno, a proposito di quel titolo del MV ci chiedevamo quali fossero, su una scala da “futile” a “serio”, come dire da 0 a 10, i motivi per accoltellare una donna.
E già la questione in sé è abberrante perché si indica la sfumatura della motivazione dell’azione e non l’azione. Questa è scontata, ricorrente, quasi ovvia; le donne si accoltellano. Toh! … Poi casomai si va a vedere perché.
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Abbiamo incontrato Gianna nel 2007, con lei al CSA di Udine abbiamo parlato di lotta partigiana e di antifascismo.
Oggi abbiamo appreso con dolore che stanotte Gianna è morta. Ci è venuto da pensare che il 9 dicembre del 1944 a Palcoda, in combattimento, moriva Paola (Jole de Cillia) grande amica e compagna di Gianna.Erano andate in clandestinità insieme il 10 ottobre del 1943, il giorno dopo il ventiduesimo compleanno di Gianna, lasciando l’ospedale di Udine dove erano infermiere ed avevano fatto la notte, per raggiungere le bande partigiane a Canebola, sopra Faedis. Quando Gianna raccontava di Paola, non si perdonava di non essere riuscita ad evitarle la morte insistendo affinchè anche lei, Battisti e pochi altri accettassero di fuggire e non rimanessero lassù ad aspettare la decima mas. Diceva, nel suo stile bisbetico, che avrebbero dovuto dargli un colpo in testa, legarli e portarli via.
Oggi speriamo che Gianna e Paola si incontrino di nuovo in montagna, l’una ultra ottuagenaria, l’altra poco più che ventenne.
La ricordiamo con questo rammarico sincero e schietto, mai sopito, per aver dovuto lasciare la sua amica alla sua drammatica sorte.
Udine: Accoltella la compagna per futili motivi: arrestato
Della discrezionalità giornalistica sulla vita delle donne. Il Messaggero Veneto usa senza spiegarlo, (come al solito poche righe) l’aggettivo futile; che interpretiamo come aggravante. Ma se esiste il futile, esiste anche il suo contrario, il serio. Un’attenuante? E poi qual’è il motivo futile o il motivo serio per accoltellare una donna? Domande … non futili
L’ora della propria morte; nessuno la conosce, … salvo qualche donna. Talvolta siamo tecnologicamente privilegiate…
Solo che abbiamo un vizio (oltre che un diritto): pretendiamo vivere! In libertà senza ex stritolaovaie.
Un conto alla rovescia su Facebook
per uccidere la ex fidanzata
Come Berlusconi che in ossequio al vaticano fece intendere che dopotutto Eluana Englaro era tanto viva da poter ancora concepire figli; così i chierici del ministero della salute non mollano la presa sui nostri corpi. Perché non si compia la nostra volontà, così come nei modi più odiosi hanno tentato di impedire a un padre di difendere la volontà della figlia. Senza vergogna, avvoltoi della mistificazione, invece che aiutare economicamente le persone in stato di bisogno, ne strumentalizzano la condizione per imporre su tutti il loro interessato integralismo.
Nessuno può obbligare una persona a staccare la spina se non lo vuole; nessuno può obbligare una persona a non staccare la spina se lo vuole. E’ una scelta che appartiene ad ognun*; è l’ultimo territorio della nostra libertà. Andate qui e leggete il comunicato n. 381. Un concentrato di ipocrisia, falsità e spudoratezza clericofascista. Perché non indire la Giornata Nazionale degli Stati Decerebrati? Cioè di tutti noi quando miss Roccella & Co. avranno avuto la meglio?