Archive for the ‘Noi siamo qui’ Category

Il sito di Barbie

sabato, Giugno 23rd, 2012

Abbiamo sempre avuto un occhio critico nei confronti dell‘”impresa scientifica“; per il retaggio del dominio in essa depositato, e tuttora esercitato sulla natura e per quello tuttora praticato dall’èlite della comunità scientifica nei confronti delle donne.
Neanche a farlo apposta, a conferma di questo nostro sconforto giunge il post di Monica Lanfranco su Il Fatto quotidiano di oggi a mostrarci la campagna di sostegno per le donne nella scienza pensata dalla Commissione Europea – ricerca e innovazione.
C’è un video orrorifico che, oltre a suggerire l’idea che per le donne la scienza è una sfilata di moda , quindi una cosa vacua che perdipiù si compie sotto l’occhio, quello sì scientifico perché in camice bianco, dell’uomo; lascia l’impressione che lo stesso stia guardando le scienziate-mannequin dentro il microscopio.
Il video poi è stato tolto dal sito, ma quest’ultimo non è poi più confortante; con i caratteri scritti col rossetto che sta pure al posto della i di “scienza”, il rosa e i cuoricini, sembra il sito della Barbie.
In tal guisa oggi la scienza ci vede. Una bella innovazione, una importante concessione…
Avevamo forse ragione, nel lontano 1984, conversando con Elisabetta Donini, ad elogiare l’estraneità…

Rio flop

sabato, Giugno 23rd, 2012

Come poteva essere altrimenti? Non c’erano le premesse per una seria ed onesta considerazione degli inderogabili problemi ambientali; figuriamoci per le soluzioni… E così la conferenza Rio+20 è finita, come riassume George Monbiot con 283 paragraphs of fluff.
Ricapitoliamo brevemente quello che avrebbe dovuto esserci su tavolo.
Intanto: l’ottobre dell’anno scorso è stato il più caldo dal 1880; tra gennaio e ottobre la temperatura sulla superficie della terra è stata pari a +0,85° rispetto alla media del secolo scorso; la concentrazione di CO2  in atmosfera ha oscillato intorno a 390 ppm (parti per milione) e, se 350 ppm corrispondono al livello massimo per limitare l’incremento della temperatura a + 1,5° -livello già estremamente pericoloso- pare evidente che la strada imboccata è quella che corre irrimediabilmente verso i famosi due gradi in più ovvero l’irreversibilità dei danni ambientali.
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Dordolo senza fine

giovedì, Giugno 21st, 2012

Cosa non ci si inventa pur di far parlare ancora di sé, di raggranellare ancora una briciola di appeal poltico, di  recuperare una credibilità finita sotto le suole delle scarpe perfino dei leghisti più tamarri… Pensa che ti ripensa, il Dordolo frainteso e liquidato dopo aver scritto sul suo profilo FB che l’uomo di nazionalità indiana che aveva ucciso e gettato il corpo della moglie nel Po aveva inquinato il sacro fiume;  …eureka! Ha avuto l’idea: si candida come padre adottivo della figlia sopravissuta cui il padre ha da poco ammazzato la madre e la sorella prima di suicidarsi, di nazionalità indiana, si intende.
Sì, sì, lo ha detto veramente,  con l’ottusità del tracotante e la stoltezza dell’idiota… alla dordolo potremmo dire… ma questo non lo giustifica da un’operazione ancora più schifosa delle battute da anencefalo.

I nostri erano più meglio

venerdì, Giugno 15th, 2012

… disse Turco parlando dei cie di Berlusconi e Maroni e di tutta la legislazione di centro destra.
Vuoi mettere 20-30 giorni di prigionia dei vecchi cpt, rispetto ai 18 mesi di adesso?
A dire il vero, anche un solo giorno di prigionia è un crimine, se non hai fatto niente di male…
C’è una bella differenza tra l’espulsione amministrativa ed il reato di immigrazione clandestina…” … e quale se il risultato è lo stesso ovvero il respingimento?
… Perché certamente non possiamo lasciar circolare liberamente nel nostro paese chi è privo di identità…” … e perché no? E poi,  chi ce l’ha, l’identità,  è al sicuro dall’espulsione?
Sciocchezze di una che dopo averli inventati, va a vedere come glieli hanno ridotti male quelli venuti dopo…, così, tanto per dire ‘sono stata fraintesa’  come si usa adesso, dopo aver detto o fatto una porcheria.
Evitasse di andarci in visita, almeno per lei, sarebbe un’ipocrisia in meno. Ah, a Gradisca, perfino gli sbirri  ne consigliano la chiusura.

Le urla di Peta

mercoledì, Giugno 13th, 2012

Peta sta per:   People for the Ethical Treatment of Animals .
Sensibilità per gli animali, anzi di più: etica, condotta di vita, norme morali… eppure Peta non ci piace.
Questo è l’ultimo spot fatto con l’intento di sensibilizzare contro il consumo di pesce.
C’è un uomo che maltratta una donna davanti a quella che si presume la figlia, la quale vedendo questi maltrattamenti urla; urla una donna mentre brutalmente viene malmenata e urla un ragazzo a terra picchiato da altri ragazzi; un crescendo di urla disperate come prologo all’urlo muto del pesce steso sul tagliere di una cucina.
Forse lo spot è efficace per l’obiettivo che si pone, o forse no perché il tono troppo violento provoca rimozione e più di qualcun* continuerà a mangiare pesce come niente; in ogni caso c’è qualcosa che suona male e ci pare proprio la morale della favola, tutta veicolata verso l’animale dove gli umani e i loro soprusi gli uni verso le altre o gli altri sono solo un rivelatore, un mezzo di contrasto per evidenziare il torto fatto al pesce.
Il che significa che “il male” fra gli umani, dove il giudizio morale rimane irrisolto, viene usato strumentalmente perché si eviti il male agli animali dove il giudizio morale è compiuto.
A dire il vero, questo spot non ci avrebbe colpito più di tanto se qualcuno non lo avesse interpretato (non proprio correttamente, a nostro avviso) con titoli del tipo: “uccidere un pesce è come uno stupro” …, ma a proposito di stupro o giù di lì, di Peta, abbiamo trovato questo dove per certificare le esuberanti prestazioni sessuali di un vegan si usa come testimonial passivo e macilento una ragazza con il collo imbragato in un collare. Orribile.

Esistere e d/esistere

domenica, Giugno 10th, 2012

In coda per la casa …quella del Grande Fratello.
Succede a Udine, ma probabilmente anche in molte altre città quando arriva lo staff del casting.
Non siamo fruitrici di questo instupidimento pernicioso, non spendiamo molto tempo nemmeno nel definirlo, lo hanno già fatto in molti e da mò… basta una qualsiasi tesi di laurea in sociologia per inquadrare il fatto; però, … però; come possiamo non osservare che, perfino adesso che il grande esperimento ha fatto il suo tempo, che l’ultima edizione ha registrato ascolti disastrosi tanto da metterne in dubbio la programmazione, ci sono sempre tant*  che ci provano… sai mai che và…. Che esisti dentro lo schermo invece che davanti, dove la realtà di teleutente eterodiretto, di precario/a, di senza-futuro generico/a, ti ha fatto desistere da ogni velleità (o lotta) per una r/esistenza  reale.
Il Grande Fratello, quello vero, ringrazia.

W Julia senza retorica

mercoledì, Giugno 6th, 2012

Oggi Fabio Balocco sul Fatto Quotidiano ricorda l’azione di Julia Butterfly Hill che visse 738 giorni su una sequoia per impedirne l’abbattimento; di quella e di altre nel raggio di 60 metri.
Conclude il suo ricordo con un frase dal fastidioso sapore retorico: “La Terra è madre e sono spesso le donne a difenderla con più determinazione“.
Madre Terra è spesso rappresentata come una donna incinta, con un bel globo terracqueo al posto della pancia o la pelle increspata da rugosità montuose o ricoperta da fili d’erba…, un’iconografia che lega a doppia mandata l’essere femminile ad una attribuita attitudine naturale, la maternità,  ed attribuisce al pianeta un sesso ed una funzione.
Non ci piace e non lo riteniamo nemmeno un approccio corretto per capire se, ed in che termini,  ci possiamo considerare figlie/i della terra. Una visione romantica e antropocentrica  non è nemmeno una buona base per intraprendere battaglie ambientali per “difenderla con più determinazione“.
Da donne, non abbiamo bisogno di alcuna affinità materna per essere sensibili alla distruzione di biodiversità di cui come specie siamo infinitesima parte, ma con un pessimo rapporto di parassitismo.

Far finta di essere sani

lunedì, Giugno 4th, 2012

Come dire, di essere un paese normale.
Oggi la Ministra Severino se ne è uscita con questa idea di “Coinvolgere i detenuti nella ricostruzione”; tutti si dicono d’accordo, tranne la lega che vuole l’esercito…[ma lasciamo perdere questi che con le loro porcate hanno saturato l’intera galassia].
Dunque i detenuti. Qualcuno su un blog ha scritto “Scommettiamo che nelle prossime ore si leveranno una caterva di voci sdegnate contro un Governo che vuole reintrodurre i lavori forzati nel nostro ordinamento penale?”… Mah, insomma…, per non farci dire questo, almeno la ministra dovrebbe darsi la pena di dettagliare un po’ meglio la sua idea… perché, dal momento che il lavoro di persone in stato di detenzione,  è lavoro,  cioè fatica come quello di qualsiasi altra persona, ci chiediamo:  sarà pagato? A quali condizioni? E quanto?
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Passera di mare

domenica, Giugno 3rd, 2012

Non l’incolpevole Platichthys flesus L.,  ma il ministro e quello che intende autorizzare sul mare adiacente le coste della penisola: t r i v e l l a z i o n i.
Lo avevamo già anticipato a proposito del “decreto sviluppo”. Un’allucinazione, soprattutto quando incomincia a concretizzarsi il sospetto, che richiederà indagini e studi approfonditi, sulle conseguenze in termini di subsidenza, movimenti tellurici e di tutti gli effetti correlati alle varie tecniche estrattive di cui già parlava un primo studio  del prof. Franco Ortolani dell’Università Federico II di Napoli.
Una curiosità: i giacimenti di gas individuati in Alto Adriatico sono tutti battezzati con nomi femminili: Giuditta, Aida, Demetra, Nicoletta, Gaia, Rosanna, Donatella… così tanto per renderli più rassicuranti di modo chè la “perforazione” suonerà, nel mondo degli uomini, pur sempre un fatto naturale.

46 anni per niente

sabato, Giugno 2nd, 2012

Sono quelli di Luca Dordolo.

Dal MV di oggi: “Provocatore lo è sempre stato. Basti ricordare la foto, inviata a tutti i giornali, di una donna araba che passeggiava in centro a Udine indossando il burqa oppure la marcia, con tanto di fiaccole, contro il cimitero islamico di Paderno. Ma adesso Luca Dordolo, 46 anni, capogruppo della Lega in Comune, pare abbia proprio passato il segno, vista la valanga di reazioni indignate contro la sua ultima “sparata”.

Che è questa.  «La donna indiana gettata nel Po ha inquinato il nostro fiume sacro. Cosa direbbero se andassimo a fare lo stesso nel Gange?»

Domanda: è nato così o lo è diventato da Leghista?
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Dordolocefalo

venerdì, Giugno 1st, 2012

Questo della foto ha scritto questo sul suo profilo Facebook:  “La donna indiana gettata nel Po ha inquinato il nostro fiume”.
Questo è un leghista. Lui galleggia così.  Sul “sacro fiume” o su qualsiasi altro scolo politico.
Se vuoi vederlo più in grande vai sul nostro precedente sito

Le emergenti

giovedì, Maggio 31st, 2012

Quelle/i che gridano all’emergenza e quelle che la formalizzano in una mozione presentata in consiglio comunale a Udine. Si parla di prostituzione, di giovanissime, forse minorenni; dicono le cittadine delegate pd, Innovare e Idv;  che se ne stanno lì di notte sulle vie della città, e loro sono preoccupate per questa brutta cosa dello sfruttamento per cui si invoca “un puntuale controllo da parte della polizia municipale, in coordinamento con le altre forze dell’ordine oltre che con le associazioni di volontariato, che operano sul territorio
Ora, quali siano le associazioni di volontariato che operano sul territorio e con quali mezzi possano operare, non è dato sapere, perciò tolto ciò che forse non c’è, restano vigili e polizia.
Perchè bisogna “sventare ogni esecrabile forma di sfruttamento e per proseguire nel già significativamente avviato percorso di valorizzazione del quartiere, preservandolo ulteriormente dal degrado conseguente all’espletamento di tali illecite attività”. Ecco, il degrado, problema n. 1, o è lo sfruttamento il n. 1? No, no, il degrado… insomma, sì, sì, lo sfruttamento, ma prima il decoro…
Ah, e poi c’è Dordolo che parla solo padano, inutile spiegargli che c’è anche il trafficking.

Ballo col morto

venerdì, Maggio 25th, 2012

Quando perfino un giornale di Tav e di governo come La Repubblica decreta la morte del corriodio 5, vuol dire che il corridoio 5 è proprio morto; morto, trapassato, defunto.
Eppure ministri, progettisti, politici continuano a ricamare intorno al simulacro in un bluff perenne fra alta velocità, alta capacità, costi, introiti e finanziamenti. Non sia mai che abbandonino il giocattolino che in tempi magri permette pur sempre di  far girare, fra progetti e studi preliminari, un po’ di denari… poi quello che si farà, si farà; … un cantiere qui, una porcheria là…
La prossima settimana si troveranno a confabulare a Monfalcone, a porte chiuse,  perché non si senta la puzza del cadavere.

Neurodeliri

mercoledì, Maggio 23rd, 2012

Dalla Carolina alla Campania.
Uno dal pastore battista in Carolina del Nord: “Chiudiamo i gay in un recinto e lasciamoli morire”,
l’altro dalla Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Salerno Martina Castellana: “”Gli organizzatori del Salerno Pride che hanno allestito il Pride Park nell’antica fabbrica di mattoni dell’ex Salid, farebbero bene a chiudersi nei forni accesi, così con le ceneri se ne farebbero utili saponette“.
….però!!!…
Poi, altrove abbiamo trovato la smentita  di Castellana; in ogni caso speriamo che Giovanardi non ne tragga ispirazione per un’altra delle sue elucubrazioni omofobe (qui l’ultima).

Reputazioni

martedì, Maggio 22nd, 2012

E’ iniziata la fase due, intorno al corpo di Alina sequestrata, rinchiusa  e suicidata in una cella del commissariato di Opicina. Lo abbiamo capito ascoltando il telegiornale regionale di ieri sera, ne abbiamo conferma dalla lettura del Piccolo di oggi.
La fase due riguarda la demolizione della reputazione della vittima e la ricostruzione della reputazione del o degli indagati.
I cronisti del TG si sono premurati di informarci che Alina, al suo paese,  era già  stata condannata  per omicidio; una vita un destino, e pace all’anima sua.
I giornalisti locali ci avvisano di altrettanto e fanno scivolare il nostro occhio piano piano e dolcemente dall’osservare il contesto della sua morte,  che  si chiama sequestro di persona in un commissariato, allo stato d’animo della persona terrorizzata dal ritorno in patria per la paura del ritorno in carcere.  Perciò “Ora è chiaro perché Alina Bonar Diachuk, arrestata nel giugno scorso a Gorizia, ha messo fine ai propri giorni all’interno del commissariato di Opicina dov’era rinchiusa anche se la Magistratura ne aveva ordinato la liberazione. Lei temeva di dover ritornare in carcere una volta rimpatriata forzatamente in Ucraina…
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Infognati

domenica, Maggio 20th, 2012

Infognati nella loro stessa smania di contenere l’incontenibile con leggi liberticide ed in strutture lager.
Si lamenta il sindacato di polizia per le intemperanze dei nuovi arrivati al ristrutturato CIE di Gradisca.
Ma si può chiedere temperanza a persone in gabbia per una condizione amministrativa arbitrariamente definita? Avevamo definito il CIE, allora CPT, una truffa economica, già alla sua origine; da allora, la truffa è continuata, sulla viva pelle dei/delle migranti.
…Dopo l’ora d’aria gli immigrati si sono rifiutati di ritornare nelle celle, pardon, nelle camerate. Si sono denudati, hanno cominciato ad orinare nel cortile e a staccare con le mani i cavi dell’allarme, disattivandolo temporaneamente…”.
Urea sui CIE!

Your body is a battleground…

domenica, Maggio 20th, 2012

… se sei donna; se sei in Italia, tutto il corpo sociale è campo di battaglia.
Sulla sua carne viva, che oggi è quella straziata di ragazze sedicenni,  si scontrano, si incontrano, si barattano poteri e controllo.
Chi è Stato? Come da tradizione di questo paese, forse non lo sapremo mai; in ogni caso, fosse anche l’orrenda follia di un singolo, c’è sempre chi ne speculerà per trarne un proprio buon fine. Una volta, si chiamava  “strategia della tensione”.
Qui, fra le tante, l’analisi di WuMing.

Se niente importa

mercoledì, Maggio 16th, 2012

“Schiave” prostitute marchiate a fuoco
Eterna domanda: ma il fruitore/consumatore è moralmente tenuto a chiedersi che cosa c’è dentro o dietro o incluso in quello che sta consumando?
Noi boicottiamo volentieri oggetti che sappiamo prodotti in sfruttamento o assenza totale di diritti.
Siamo vegetarian* o vegan* oltre che per una riduzione dell’entropia, anche perché non sopportiamo la sofferenza animale; ma quando parliamo di fruizione di “servizi sessuali” e sappiamo che chi li presta passa attraverso la tratta, la marchiatura, la compravendita, il terrore e l’intimidazione, in sostanza la schiavitù, oltre a sottolineare l’orrore del trafficking,  che dovremmo dire? Che, esclusi gli/le aguzzini/e, le prime ad aver diritto di parola sono le donne coinvolte ma che ci sarebbe anche un dovere di parola da parte degli uomini coinvolti, un dovere di coscienza sul soddisfacimento sessuale che non può essere sostituito dal pagamento effettuato; la consapevolezza di essere l’altra faccia della medaglia, di essere, -nella legge di questo mercato-,  la parte della domanda, nel bene e soprattutto nel male.

Chi rema contro è terrorista

martedì, Maggio 15th, 2012

Gli americani la fanno più in grande, si sa; non frasi alla Cancellieri che poi si devono smentire ecc.ecc., no, no, niente gabole e arzigogoli, si va al dunque; si parla di cambiamento climatico, si sostiene che non c’è nessun cambiamento climatico, meno che meno causato dall’uomo e chi ci crede è un terrorista e anche bello grosso, di massa. Avevamo da poco citato il libro di Steve Collins sulle manovre della Exxon che per davanti lo nega, per dietro lo ama perché ora, grazie allo sciolglimento dei ghiacci potrà ciucciare anche l’Artico. Qui siamo sul davanti e bisogna negare negare negare; loro lo chiamano “messaggio realista sul clima”… alla grande, ecco; più realista del re.

#LaMadreDiTutteLePreoccupazioni

lunedì, Maggio 14th, 2012

Su Twitter in questo momento c’è una sfida a chi mette giù la Madre più Madre di tutte le Preoccupazioni. L’input lo ha dato Cancellieri ministra di questo governo di tecnici esperti che non ne azzeccano una in termini di efficacia anticrisi… E come potrebbero? Son lì a mungere noi per fare il TAV: LaMadreDiTutteLeTruffe..!
Ecco, solo un tweet, così per gradire: “Nel paese dove regnano Mafia Camorra e ‘Ndrangheta, la #Cancellieri pensa che i #notav siano #LaMadreDiTutteLePreoccupazioni. Preoccupiamoci”.
Qui la risposta da NoTAV.info